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  1. #51
    Vento forte
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Citazione Originariamente Scritto da zago remigio Visualizza Messaggio
    Continua ad andare in onda la fiction sponsorizzata da ONU-IPCC.
    Peccato che la realtà si stia rivelando diversa.
    Ma ci sono le prove che questa realtà si stia rivelando veramente diversa ?

    E non rispondermi (rispondetemi ... ) che anche dell'all'altra tesi non ci sono le prove ! Non vale.

  2. #52
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    "abbiamo meno di dieci anni per evitare gli scenari peggiori"
    a me non sembra neanche lontanamente verosimile un'affermazione del genere...

    è solo una mossa politico-economica..

  3. #53
    Burrasca L'avatar di steph
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Citazione Originariamente Scritto da Sandro58 Visualizza Messaggio
    Starei piu' in campana con l'IPWP. E' vero che "pare" che abbia quel comportamento, ma a me non risulta affatto che sia contro-fase rispetto alle fasi ENSO. Nel lungo termine segue le sorti della PDO e dell'ENSO medio. Almeno questo e' cio' che ho riscontrato.

    Quindi ho seri dubbi che l'MWP abbia prodotto lunghe fasi di PDO- perche' questo NON avrebbe portato a salire cosi' forte la IPWP. Quindi io ritengo che:

    - o siano errate le ricerche sulle fasi ENSO di quel periodo
    - oppure che la fase MWP fu assai variabile con frequenti fasi controtendenti e quindi e' difficile distinguere perfettamente cio' che avvenne. Inoltre il fatto che si abbiano proxy cosi' contrastanti in zone diverse vuol dire che o sono sfasati e sbagliati o sono esatti ma non temporalemente ben collocati e quel periodo fu a picchi caldi ma non mediamente caldo come gli ultimi 20 anni.

    D'altronde distinguere tra 1000 anni precisamente cosa sta avvenendo adesso con le tecnologie di oggi penso che darebbe risultati analoghi a quelli che abbiamo con l'MWP.
    Mah, non so. Sicuramente è azzardato trarre inferenze precise e sicure. È anche vero che non sempre l'anticorrelazione fra SST nell'IPWP e nelle zone Nino è data e forse, come dici tu, il tutto si accorda all'andamento generale dei trend e/o alle fasi multi- e interdecadali del Pacifco.
    Tuttavia ci sono robuste spiegazioni fisiche di un simile comportamento, e queste vanno ricercate principalmente, come già detto, nel comportamento della circolazione di Walker.

    Cmq, da quel che se ne sa ad oggi, durante buona parte dell'MWP il Pacifico conobbe frequenti e persistenti fasi di Nina e molto probabilmente fu spesso anche in fase di PDO-.
    Ci sono 3 principali fonti che lo segnalano:
    1) dati proxy diretti, che fan capo a sedimenti oceanici e soprattutto ai coralli (ad es. delle isole galapagos e della grande barriera australiana, ma non solo);
    2) dati proxy indiretti, facenti capo ad es. ai tree-ring del SW degli States (ma non solo). Questo indicatore, tuttavia, presuppone che il Nino e in generale lo stato del Pacifico induca una reazione climatica simile e costante - ieri come oggi - sulle terre emerse. E se è vero che l'ENSO non sempre produce effetti simili (anche a parità di intensità e di modalità) da noi o in altre aree come in India, la probabilità che i suoi effetti siano simili e costanti nel tempo aumenta con la vicinanza geografica alla "sorgente" del fenomeno e quindi ai margini del bacino pacifico.
    3) deduzioni tratte da altre inferenze: le ricostruzioni solari ci indicano che durante il MWP l'attività solare dovrebbe essere stata abbastanza forte, cmq più elevata rispetto a prima e dopo; sappiamo oggi che un'elevata attività solare tende a forzare il Pacifico verso uno stato Nina-like. Si tratta, ovviamente, di una doppia inferenza, ma che, in sé, tenderebbe a corrobarare quel che dicevo prima.

    Un po' di bibliografia che ho consultato, a suo tempo, per un piccolo lavoro di ricerca:

    Gergis e Fowler 2009
    Trouet et al. 2009
    Helama et al. 2009
    Wanner et al. 2008
    Emile-Gray et al. 2008
    Seager et al. 2007
    Graham et al. 2007
    D'Arrigo et al. 2005
    MacDonald e Case 2005
    McGregor e Gagan 2004
    Rein et al. 2004
    Cobb et al. 2003
    Gagan et al. 2003
    Koutavas et al. 2002
    ~~~ Always looking at the sky~~~








  4. #54
    Brezza tesa L'avatar di Billa
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Articolo di oggi su "Il Tempo"

    cambiamenti climatici

    "Servono 50 anni per conoscere
    la verità sul destino del pianeta"


    Il ricercatore Franco Prodi, fratello di Romano: "Obama parla di catastrofe in disaccordo con la scienza".


    «Fantascienza». Basta una parola per descrivere le teorie catastrofiste degli ambientalisti estremisti. Il clima è argomento serio. È per questo che professori come Franco Prodi, fratello del più famoso Romano ex inquilino di Palazzo Chigi, dedicano una vita allo studio della materia. Ricercatore del Cnr, studioso della fisica dell'atmosfera, meteorologia e climatologia, Prodi vigila su fenomeni come il global warming, il surriscaldamento dei mari o lo scioglimento dei ghiacchi, con occhio scientifico.

    Professore, Obama parla di «rischio catastrofe» per le generazioni future.
    «C'è una parziale contraddizione. Noi non siamo in grado di fare scenari precisi, previsioni concrete. Non sono d'accordo con Obama, perché dà una certezza di catastrofismo che non è in accordo con le condizioni della conoscenza. Su questo tema oggi di dominio internazionale anche a livello politico, la mia opinione è che c'è stata una macroscopica falsa partenza e il discorso è passato dalle mani dei ricercatori agli esperti di scenari. Ciò ha portato le Nazioni Unite a operare secondo principi di precauzione, a concepire il meccanismo delle conferenze che riguarda i ministeri e i capi di governo, che acquisiscono consigli da scienziati per procedere, appunto, in base a principi di precauzione».

    I consigli sono seguiti?
    «Di sicuro si è arrivati a Kyoto: una proposta di accordo disattesa da molti Paesi, come la Cina. Tutto questo è una falsa partenza: si dà l'impressione di aver già acquisito tutti gli strumenti necessari per generare una soluzione ma non è così. E la ricerca invece di essere sotto i riflettori viene messa da parte».

    Nella peggiore delle ipotesi cosa si rischia con i cambiamenti climatici?
    «Potremmo anche assistere a variazioni di correnti oceaniche, o altri importanti cambiamenti. Ma questa è una situazione in cui la conoscenza è incompleta: non possiamo né tranquillizzarci né parlare di catastrofe».

    In ogni caso, il nostro Pianeta non affronta la fase di mutamento climatico per la prima volta.
    «Vede, il clima cambia per definizione. È come avere una lampada, che è il Sole, e una sfera, che è la Terra: la distanza che c'è tra i due elementi può cambiare e anche l'intensità della lampada può cambiare, è normale. In passato ci sono stati grandi cambiamenti climatici, grandi cicli astronomici e astrofisici. E in questo l'uomo non c'entra nulla. Bene, l'atmosfera che circonda la Terra media tra il Sole e il nostro pianeta: lascia passare la luce visibile ma non gli infrarossi. Quindi possiamo dire che l'atmosfera complica molto il sistema».

    Quando l'influenza dell'uomo entra in gioco e quanto incide sul clima?
    «Da due secoli a questa parte l'uomo è in grado di competere con la natura. Può generare particelle e gas, modificando la natura. Se contiamo tutte queste le particelle prodotte dall'uomo, arriviamo al 20 per cento del totale. Non poco. Ma due secoli, rispetto ai grandi cicli di cui parlavamo prima, sono solo un battito di ciglia. Il problema è: siamo noi in grado di avere modelli che comprendono tutte le variabili in modo coerente, per cui si possa isolare il comportamento dell'uomo dagli altri agenti che contribuiscono al cambiamento climatico? La risposta è no».

    Quindi chi parla di global warming non può puntare il dito sull'Uomo?
    «A mio avviso la situazione dei modelli attuali è ancora nell'infanzia, i processi di separazione del contributo antropico da tutti gli altri non è ancora quantificato. È chiaro che l'impedimento del riscaldamento globale attraverso il contenimento della Co2 è basata sul principio di precauzione. Anche perché quello che fa male al clima fa male anche all'ambiente. Cominciamo quindi a dire che tutto lo sviluppo industriale dimentica che stiamo distruggendo le risorse e cerchiamo di capire quali correzioni l'umanità deve fare al sistema di mercato e all'economia per rispettare il pianeta».

    Se non conosciamo il problema, i grandi leader cosa cercano di risolvere?
    «Infatti Kyoto, come detto, è stata una grande falsa partenza. Non dico che non sia una preoccupazione giusta cercare un dialogo fra il mondo della scienza e dei politici, però non è solo questo il canale. Si è dimenticato che l'umanità si deve basare sulla verità scientifica».

    Dal vertice Onu di Copenaghen cosa si aspetta?
    «Troveranno un accordo per una riduzione che cercherà di far contenti tutti, ma sarà insufficiente. Ci sarà chi sottoscriverà, chi no, chi si svincolerà come al solito: finirà con un ulteriore rinvio e un'attenuazione dei buoni propositi».

    Gli italiani conoscono i pericoli dei cambiamenti climatici?
    «No, assolutamente. C'è una gran confusione e un distacco dalla scienza. Si privilegia la fantascienza».

    Ma la scienza che tempi si dà per avere risposte certe?
    «Per arrivare a un modello di clima affidabile si parla di 40-50 anni, se prendiamo la strada giusta. Anche lo stesso monitoraggio satellitare è da perfezionare. Guardare la Terra dallo Spazio ci dà una comprensione del clima sempre più importante, ma ci vorranno altri vent'anni con missioni spaziali specifiche per avere nuove risposte».



    I lunghi singhiozzi dei violini d'autunno feriscono il mio cuore con monotono languore


  5. #55
    Brezza tesa
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    non ci credo!
    un quotidiano che pubblica un'intervista equilibrata e antisensazionalistica!!!

  6. #56
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''







    ma è un grande!

  7. #57
    Bava di vento
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Con questo articolo fa piazza pulita non solo del catastrofismo, ma anche delle infinite prove muscolari fra serristi e antiserristi. Onore al merito

  8. #58
    Vento fresco L'avatar di Jadan
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Citazione Originariamente Scritto da Permafroster Visualizza Messaggio
    Con questo articolo fa piazza pulita non solo del catastrofismo, ma anche delle infinite prove muscolari fra serristi e antiserristi. Onore al merito
    A mio parere non fa piazza pulita di nulla ma si limita ad eludere il problema. Non è che abbiamo 50 anni di tempo. Ha detto che ci vorranno 50 anni per avere un modello climatico affidabile che sappia riconoscere le varie componenti (tra cui quella antropica).
    Dopodiché la domanda sarebbe: e nel frattempo che facciamo? A questo passo nel 2060 saremo (sarete, o saranno) arrivati (se si prosegue con questo ritmo) a circa 500 ppm di CO2, valore che molti indicano come superiore alla soglia del non ritorno.
    Se a quel punto, arrivati a 500, ci si rendesse conto che sì, in effetti, è inoppugnabile che il tutto sia stato provocato dall'uomo e che, peccato!, ormai non c'è più nulla da fare, che si fa (farete, faranno)?
    Maurizio
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    41:53:22N, 12:29:53E

  9. #59
    Bava di vento
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Citazione Originariamente Scritto da Jadan Visualizza Messaggio
    A mio parere non fa piazza pulita di nulla ma si limita ad eludere il problema. Non è che abbiamo 50 anni di tempo. Ha detto che ci vorranno 50 anni per avere un modello climatico affidabile che sappia riconoscere le varie componenti (tra cui quella antropica).
    Dopodiché la domanda sarebbe: e nel frattempo che facciamo? A questo passo nel 2060 saremo (sarete, o saranno) arrivati (se si prosegue con questo ritmo) a circa 500 ppm di CO2, valore che molti indicano come superiore alla soglia del non ritorno.
    Se a quel punto, arrivati a 500, ci si rendesse conto che sì, in effetti, è inoppugnabile che il tutto sia stato provocato dall'uomo e che, peccato!, ormai non c'è più nulla da fare, che si fa (farete, faranno)?
    Non mi pare che il professore eluda il problema e non mi pare che metta in discussione il principio di precauzione. Oltretutto sono convinto che uscire in tempi brevi dal modello di sviluppo basato sulle energie fossili sia vitale per la stessa sopravvivenza della civiltà come la conosciamo. E quindi non capisco l'enfasi sul cambiamento climatico quando per far cambiare i comportamenti di consumo odierni basterebbe mettere in evidenza il disastro, questo si inevitabile, che ci aspetterebbe se arrivassimo in una situazione di esaurimento dei combustibili fossili senza avere sufficienti altrnative energetiche. Situazione che potrebbe verificarsi fra pochi decenni. Un catastrofe sicura contro una (quella climatica) tutta da dimostrare. Quando dico che l'articolo fa piazza pulita intendo dire che le sicurezze di serristi e antiserristi poggiano sulla sabbia.

  10. #60
    Vento forte L'avatar di riccardo
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    Predefinito Re: Clima, i ghiacciai si sciolgono.''Andiamo dritti verso l'abisso''

    Riposto un mio precedente intervento, apparentemente fuori tema, ma non è così.

    Io non capisco, il fatto che si debbano cercare le cause del riscaldamento, sempre e solo su piani mondiali, globali che comportano teorie dibattute, certamente da grandi scienziati o appassionati meteo, ma opinabili,
    p.e. credo che il sole abbia molta influenza sul nostro clima ma è uno schierarsi e può risultare fallace.
    Invece non posso tacere il fatto concretissimo e perdurante che ogni giorno in italia (all'estero forse è come da noi) spariscono c. 40/50 ettari di campagna a favore di asfalto,cemento ecc, che cosa si fa per diminuire l'impatto ambientale?, p.e. per equilibrare lo scempio è così difficile piantare alberi? è così difficile il cunnubbio uomo/natura?.

    Ecco il cambiamento climatico non gridato ma che dolce dolce come una sorta di cancro ci stravolge, l'inurbamento selvaggio cambia il clima e lo fa senza contaddittorio lo fa in modo palese, sotto casa e sotto i ns occhi!!.

    Altro esempio, i parcheggi pubblici non andrebbero più asfaltati ma costruiti con mattoni che lascino un pò di spazio tra l'uno e l'altro(bedonella) al terreno, in maniera da non impedire il ciclo dell'acqua e potrei proseguire anche includendo un nuovo modo di costruire, con materiali che non disperdano calore, per affievolire l'effetto isola di calore.

    Invece no!! conviene parlare più dello stratosferico/immane che del piccolo, perchè nel piccolo bisogna fare, invece nel grande si filosofeggia e si chiaccherara, questo vale per tutti, in primis politici, amministratori e sopratutto e purtroppo per mentalita retriva.

    salutimeteo
    Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.

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