
Originariamente Scritto da
dom4545
Questi due splendidi esemplari di MCSs ci offorno lo spunto per approfondire la dinamica di sviluppo di tali mostricciattoli (figura 1, panoramica dal Meteosat).
Da notare anzitutto la linea di convergenza al livello del mare (figura 2), con accumulo di massa d'aria e contributo energetico prodotto dalle acque calde del mare stesso. Salendo di quota notiamo che gli MCSs si sono sviluppati in seno ad un promontorio di isospessori dove massima è l'avvezione di
Theta-e (figura 3). Ottimo l'apporto di aria caldo-umida anche a 700hPa.
A 500hPa le cose iniziano a cambiare (figura 4), difatti notiamo una certa diffluenza delle isospse, con tendenza alla divergenza dovuta a motivi dinamici, oltre ad una prima sacca di aria fresca sulla verticale del massimo di avvezione calda, visto negli strati inferiori, e che va a disegnare un profilo superadiabatico.
Il cono divergente si esalta ulteriormente a 300hPa, come evidente dalla sovrapposizione sinottica su Meteosat (figura 5).
Dall'azione combinata di tali fattori è nata dunque questa enorme struttura temporalesca a doppio corpo (una prima torre convettiva principale in prossimità delle coste campane e una seconda più corposa in pieno Tirreno). In questi casi le zone costiere risultano maggiormente a rischio di fenomeni abbondanti e, laddove il veering locale del vento lo permette, anche di locali episodi vorticosi (trombe marine).
Nel caso odierno, non necessariamente legato all'
MCS descritto ma anche ad altre tipologie temporalesche in atto, risulta alta la probabilità di questi fenomeni soprattutto sulle coste laziali, toscane e sul Tigullio.

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