Ma è ovvio: è l'essenza del metodo scientifico. Ma hai mai visto una scienza che dice "signori, ne sappiamo poco. Ripassate tra mezzo secolo ché saremo più precisi"?. Gli scienziati trovano delle relazioni, arrivano a delle conclusioni che espongono. Da Eratostene a Einstein la scienza funziona così.
Altresì è evidente che nessuno è veramente convinto di aver detto l'ultima parola in un determinato campo...
Possiamo anche tentare di stimare (e non è per nulla poco) che succede se ad una situazione contraddistinta da tot energia aggiungiamo X in modo da avere tot+X.
Feedback, ammortizzatori, inerzie e ritardi sono tutti fenomeni poco conosciuti. Ma se io ad un sistema aggiungo energia, quella da qualche parte va a finire. Non se la mangia il gatto cosmico...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Perché agli albori?
E di rimando: se non lo è, certamente, ci mancherebbe! Non sono ovviamente conclusioni definitive (che non ci sono nella scienza), ma - ripeto: semmai non lo fosse - sufficientemente robuste per inferenze significative.
O ritorniamo alla seconda legge della termodinamica? Al principio di azione e reazione? Alla meccanica di Newton? ecc ecc ecc ecc..................
Ho l'impressione che te non sai proprio come proceda la scienza. Non inorridirti se te lo dico senza mezzi termini: ogni teoria scientifica o cresce, ineluttabilmente, fino ad un livello di consenso oppure perisce per abbandono. Ognuna. Non si scappa. Consenso implica una concordanza ed una preponderanza dell'evidenza al fine della miglior speigazione possibile di un fenomeno. Consenso è come lavora la scienza, e marca la differenza fra ciò che fattivamente si conosce e le speculazioni basate su atti di fede preconcetti.
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per me se ciò che fattivamente si conosce è troppo poco per trarre conclusioni, si lascia il dubbio, piuttosto che creare teorie farraginose (e magari farle passare per affidabili)...
questo è un modo onesto di procedere per me, non è che tutto debba essere spiegato a tutti i costi...
a taluni scienziati a volte manca un pò di umiltà, discorso già fatto cmq...
le "speculazioni basate su atti di fede preconcetti" sono più probabili quando si cerca di spiegare qualcosa senza averne (ancora) i mezzi...
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Ciclomania quindi?
hai detto di aspettare la pubblicazione di Scafetta della presentazione all'EPA 2009 dove trova con la densità spettrale correlazioni strettessime tra cicli solari e temperature. Potresti comunque commentare la presentazione all'EPA.
Il Sole e le variazioni decadali nelle temperature terrestri | Climate Monitor
Perchè Leif Svaalgard dice che non si può escludere una ipersensibilità del clima terrestre alla TSI, questo perchè la variazione è di poca entità e come detto più volte (anche a Jadan ma vedo che continua a postare i soliti grafici sulle forzanti naturali anche se inequivocabilmente sottostiamte) le forzanti naturali e quelle antropiche riescono a spiegare solo il 30 % del picco di riscaldamento degli anni 30. Forse perchè non è la TSI che conta ma l'insieme di TSI flusso magnetico e flusso di uv che indubbiamente influenzano l'atmosfera.
E come?
negli articoli già postati dicono che tra un minimo di Hale e un massimo, il flusso di uv cambia del 16% e la ionizzazione atmosferica del 10%
Se questo cambiasse anche di poco la nuvolosità come da molti sostenuto, l'effetto potrebbe mascehrare se no annullare del tutto la forzante dei gas serra antropogenici.
Quindi andando a vedere il campo magnetico solare
News
L’heliomagnetismo che si riferisce a questa peer reviewed
http://dpnc.unige.ch/ams/ICRC-07/icrc1243.pdf
McCracken, K. G. (2007), Heliomagnetic field near Earth, 1428–2005, J. Geophys. Res., 112, A09106, doi:10.1029/2006JA012119
Scopriamo non solo i cicli ma una crescita continua del flusso magnetico da molti secoli con un picco nel 1992.
Anche Mccraken tornando al post, dice che si va incontro ad un raffreddamento nelle prossime decadi.
Mi chiedo se l'ipersensibilità al sole descritta da Svaalgard non sia in realtà sensibilità a qualcos'altro : TSI + flusso magnetico+ flusso di uv e rispettivi feedback cioè raggi cosmici, albedo, vapore acqueo, densità ottica atmosferica (questa è dimostrato che cambia) ecc
Al di là di tutto, però, una cosa vorrei capire.
I critici dell'AGW (o di sue versioni semplificate) adducono sempre il fatto che l'atmosfera è un sistema complesso, che non conosciamo bene le relazioni ecc. ecc. . Poi, molte delle persone di cui sopra fanno affidamento su configurazioni al largo raggio, di andamento ciclico, per spiegare il riscaldamento avvenuto o confutare quello futuro.
Domanda mia: com'è che queste configurazioni vengono assai spesso considerate come esogene rispetto alla Temperatura globale proprio da coloro i quali, assai sovente, puntano l'indice sulla complessità del sistema e sulle sue innumerevoli reazioni e controreazioni?
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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