Dopo le due grandi ondate di freddo ( quella tra l’11 e il 21 dicembre 2009 e l’altra nella prima decade di gennaio 2010), forse l’inverno sta per riportare sull’Italia la 3^ ondata di freddo polare di questo inverno, presumibilmente intorno al 28-29 del mese, ovvero con un ritardo di 10 giorni circa rispetto a quanto a suo tempo da me preventivato.
Ecco i motivi per cui ritengo credibile una simile evento:
- sta per iniziare un evento SW minor (riscaldamento della stratosfera polare di circa 20-25 °C alla quota barica di 10 hPa), come previsto sia dal modello GFS ( temperatura prevista a 10 hPa tra 60 e 90° N) sia da ECMWF ( vedi http://www.geo.fu-berlin.de/en/met/ag/strat/produkte/winterdiagnostics/index.html). L’evento di SW risulterebbe il più intenso degli ultimi 12 mesi dopo quello del gennaio 2009;
- la diminuzione nei prossimi giorni della componente zonale u del vento a 10 hPa, a causa la convergenza dello E-P flux, sarà la più forte dall’inizio di questo inverno ( vedi Institute of Meteorology: Winter diagnostics). Questo sta ad indicare un forte rallentamento de vortice polare, favorevole ad un suo splitting;
- rotazione progressiva dell’asse della vorticità potenziale stratosferica a 550 °K dalla attuale direttrice Polo-Canada verso la direttrice polo-Spagna tra 10 giorni( vedi http://www.geo.fu-berlin.de/en/met/ag/strat/produkte/winterdiagnostics/index.html.
- Lo Splitting del vortice polare è previsto fra 8-9 giorni circa, con un lobo catapultato sull’Atlantico e da qui in movimento verso l’Europa ( vedi Institute of Meteorology: Winter diagnostics
- per i motivi esposti ai punti 3 e 4, l’irruzione di aria polare dovrebbe raggiungere l’Italia da Ovest e non da Est ( insomma freddo di matrice canadese anziché siberiana)
- La Artic Oscillation AO), dopo la risalita di questi giorni, è prevista di nuovo in fase fortemente negativa ( vedi http://www.cpc.ncep.noaa.gov/products/precip/CWlink/daily_ao_index/ao.sprd2.gif,. Questo sta ad indicare, oltre che un forte indebolimento del vortice polare, anche la presumibile nuova formazione di un’alta pressione sul circolo polare fino al livello del mare come conferma sia ECMWF (http://www.meteociel.fr/modeles/ecmwf.php?ech=240&mode=1&map=0) che GFS (http://www.meteociel.fr/modeles/gefs_cartes.php?code=0&ech=252&mode=0&runpara=0).
- Anche il modello a lunga scadenza del Centro Epson prevede un’irruzione fredda sull’Italia dopo il 26 gennaio.
Dio.. ce la mandi buona e… molto fredda!!!
Lieto di leggere la sua analisi colonnello e che Dio.. ce la mandi buona e… molto fredda!!!
Dio.. ce la mandi buona e… molto fredda!!![/QUOTE]
Colonnello non si offenda ma la preferisco bona e calda.....i gusti so gusti![]()
Speriamo Colonnello. Grazie per l'intervento incoraggiante in questo periodo di sconforto per l'assenza di belle configurazioni fredde invernali.
Approfitto per farLe una domanda. Secondo Lei è possibile comprendere i movimenti delle figure bariche partendo da configurazioni meteo attuali identiche avutesi in passato? Ad esempio se nella carta di tot anni fa individuo una identica situazione barica-termica invernale a quella attuale, è abbastanza probabile che poi il seguito avutosi di quella carta sia lo stesso e può ripresentarsi nel futuro?![]()
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
In un lontano passato ho studiato a lungo ( e vi ho creduto) una classificazione dei "tipi di tempo" in maniera oggettiva mediante la cluster analysis. A parte l'utilità di una tale classificazione per la climatologia descrittiva, mi sono a lungo andare convinto che una simile classificazione ha poco valore prognostico perchè alla medesima configurazione barica "tipo" corrispondono molto spesso condizioni di tempo molto diverse sull'area di interesse. Pensandoci bene il motivo è ovvio: basta una piccola differenza nelle condizoni di partenza rispetto al tipo standard di tempo individuato, perchè l'evoluzione segua una strada diversa da quella attesa ( effetto farfalla.. ovviamente!)
E infatti...proprio l'effetto farfalla. La meteo è per questo così affascinante. Gli ingranaggi che la governano non sono rigidi come un meccanismo di un macchinario umano, ma liberi di combinarsi dando luogo a variabili di ogni genere. (le condizioni sempre diverse nei fatti).
Grazie mille![]()
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un saluto, colonnelllo
vorrei chiederle se la logica da lei descritta nel messaggio quotato, si può applicare anche in ambito previsionale statistico (di tipo teleconnettivo, frequenti nei vari forums), ambito nel quale si cercano spesso (anzi direi quasi sempre) correlazioni con altri anni nei quali i vari indici descrittivi (tlc, SF, ecc) erano simili o quasi uguali, in partenza, all'attuale, utilizzando questi confronti per fini previsionali...
grazie per l'eventuale risposta, e comunque per i suoi interventi
Fabio
"Noi non sappiamo aver pazienza. Vogliamo l'uovo, il culo caldo e la gallina. Ma quella, appena ha fatto l'uovo se ne va, e il culo caldo non ce l'hai. So che è un pò volgare, ma è così...." 07-06-2011 G.Trapattoni
Grazie al colonnello.
Mi "turba" il fatto che preveda il freddo di matrice canadese e non da est. Per il centrosud, specie lato adriatico, non sarebbe il massimo.
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