Vista l’ottima proiezione che, fino a questo momento, si è avuta per la stagione invernale, desidero portare avanti una nuova analisi che abbia come scopo principale quello di continuare a capire come funziona il modello climatico del NCEP: unendo infatti la proiezione di un modello mentale (cioè quello che noi pensiamo possa accadere in base alla disposizione attuale degli indici teleconnettivi) ad una proiezione che deriva da esplicitamente da calcoli (quindi sicuramente più complessa), potrebbe infatti essere più facile interpretare il complesso dilemma del “chi causa che cosa” in riferimento ai pattern sinottici che ci dovrebbero accompagnare nei prossimi mesi.
La scelta dell’accoppiamento di modelli (mentale e fisico-matematico), come per quanto riguarda la proiezione invernale, è legata al fatto che io, personalmente, non sono molto incline alla scelta delle correlazioni tra indici per cercare di capire quello che accadrà in futuro, semplicemente perché la circolazione atmosferica di oggi differisce da quella di 30-50-100 anni fa. Visto che le correlazioni si fanno con i dati del passato, quel passato non rappresenta più, in tutto e dappertutto, la sintesi perfetta della circolazione atmosferica di oggi: basta pensare all’avvento del GW avutosi a partire dagli anni 80 per nutrire almeno qualche dubbio sul come il riscaldamento globale abbia potuto modificare il rapporto causa/effetto tra i vari pattern circolatori. Ebbene… questa potenziale modifica non può essere colta da una correlazione che prende in esame i dati ante 1980, per esempio.
Il modello del NCEP, invece, elabora dati che vengono inizializzati con i valori attuali, per cui questo è senz’altro un processo più reale e più valido perché meglio approssima la situazione attuale. Tra l’altro, il nuovo metodo con cui è elaborata la proiezione, offre più spunti di riflessione sull’attendibilità della proiezione stessa. I dati con cui viene inizializzato il modello appartengono agli ultimi 30 giorni che vengono suddivisi in tre periodi: primi 10 giorni, dall’11° al 20° giorno, ultimi 10 giorni. Per ciascun periodo, il modello elabora un ensemble costituito da 40 membri e confronta successivamente le tre proiezioni. In base a questa procedura, la proiezione per i prossimi 6 mesi (febbraio-luglio) è la seguente:
3 ens.jpg
Se ci concentriamo, per il momento, sulla prima terna di mappe relativa al mese di febbraio, notiamo una notevole differenza a seconda del periodo di inizializzazione, passando da una proiezione in cui domina, a scala continentale, l’anomalia positiva della T(2m) ad una in cui questa anomalia è pesantemente negativa. Non so se la proiezione che osserviamo venga fuori dalla media delle 40 previsioni di cui è costituito l’ensemble o da tecniche più complesse di “cluster analysis”, ma è evidente come la proiezione sia sensibile alle condizioni iniziali a tal punto da dare scenari così contrastanti. Per i mesi successivi, invece, le tre proiezioni sono praticamente sovrapponibili e, di conseguenza, questo potrebbe, in linea di massima, assegnare al pattern individuato una minima probabilità in più che possa realizzarsi. Stando comunque a queste proiezioni, sembra confermata la fase sottomedia che ci accompagnerà nei primi due mesi primaverili (la stessa proiezione è stata fatta dal CNR e, se non erro, anche dal Col. Giuliacci in una intervista al TG5 in cui ne ha spiegato le cause). Il NCEP, allungherebbe la fase fredda sul Mediterraneo e paesi limitrofi almeno fino al mese di luglio.
Sui probabili motivi di questa proiezione ci ritorneremo nei prossimi interventi. Invito tutti a partecipare alla discussione per sviscerare la proiezione in tutti i suoi componenti.
Buona giornata e buon week-end
Andrea
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speriamo giuste come le precedenti.
ciao andrea, riprpongo i miei dubbi anche in questo forum, perchè credo possano interessare anche un'utenza più vasta...
1 lo scopo è solo quello di capire come funziona il modello NCEP?![]()
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2 le previsioni sui mesi da aprile in poi (reiterazione delle anomalie termiche negative a sud delle alpi associate però a sopramedia su N-EU) come te le spieghi ad oggi, visto che non si è mai visto negli ultimi anni una serie di mesi così lunga in anomalia negativa sul comparto mediterraneo? a che pattern potrebbe essere associata quella situazione così durevole?
quoto cmq ovviamente la tua posizione un pò "fuori dagli schemi"
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Siamo in ottica di… “proiezione all’infinito” ed il fatto che il modello abbia azzeccato la proiezione invernale non ci pone nelle condizioni di poter dire che è un modello affidabile visto che, come si dice, una rondine non fa primavera. Ma, nello stesso tempo, il fatto che ci abbia azzeccato gli fa guadagnare punti nel senso che, avendo superato brillantemente la prova invernale, significa che potrebbe essere nelle condizioni di elaborare delle future buone proiezioni. Non lo sappiamo: siamo qui per verificare. Capire il suo funzionamento significa quindi provare a entrare mentalmente nel suo metodo di “integrazione dati” (dati che corrispondono alle condizioni iniziali che conosciamo noi e che conosce il modello) e vedere in base a quali probabili pesi formula il responso. Ciò che per noi potrebbe essere di importanza rilevante nel quadro teleconnettivo, magari per lui non lo è.
Innanzitutto partiamo col dire che l’anomalia prevista sul Mediterraneo riguarda una fascia molto più limitata rispetto all’estensione dell’anomalia che il modello ha evidenziato durante questo inverno o rispetto a quella che potrebbe verificarsi nei prossimi 2-3 mesi. Per cui ne potrebbe conseguire una percentuale di errore maggiore per quanto riguarda l’estensione e l’intensità. Dopo questa premessa, mi sento di fare alcune considerazioni per rispondere alla seconda domanda, evitando per il momento di risponderti alla terza in quanto gli indici non li ho ancora visti.
Il mio pensiero è che la gelida circolazione invernale di quest’anno lascerà il segno e che le sue conseguenze si spalmeranno su lungo periodo. Le alte latitudini, sconvolte in un certo qual modo da una circolazione antizonale come non si vedeva da anni, hanno accumulato rispetto allo stesso periodo degli anni precedenti una quantità di freddo maggiore del normale che, in qualche modo, dovrà essere smaltita prima o poi. Tra l’altro, le condizioni per la reiterazione di pattern a carattere freddo vengono tuttora supportate dalla permanenza dell’AO in zona ampiamente negativa, per cui la circolazione che si instaurerà almeno nei prossimi mesi (febbraio-marzo) e che accompagnerà il definitivo e fisiologico collasso di un VP già collassato non farà altro che conservare il bacino di aria fredda sulle aree attuali.
Con l’arrivo della primavera, è noto che le medie e le basse latitudini cominciano a accumulare calore: questo processo, inevitabilmente, porterà ad acuire i contrasti tra masse d’aria di diverse caratteristiche. Essendoci quest’anno più carburante in gioco, questi contrasti potrebbero durare più del previsto ed interessare anche la parte finale della primavera o, addirittura, arrivare ad interessare anche la prima parte dell’estate. A mio avviso, il Mediterraneo potrebbe essere l’area in cui l’anomalia indugerà più a lungo per due essenziali motivi:
1) perché è un’area poco sensibile al “repentino” cambiamento di circolazione, nel senso che le anomalie delle altezze di geopotenziale tendono a permanere più a lungo (si vedano i lunghi periodi sopramedia che abbiamo avuto in passato);
2) perché geograficamente parlando è predisposta agli scontri tra masse d’aria dalle caratteristiche termodinamiche opposte.
Dal punto di vista prettamente fisico mi sento di spiegare quelle anomalie in questo modo: quanto ad una spiegazione che si rifà agli indici, ne riparleremo più avanti.
Questa volta non ci casco, poi come è sucesso nel estate 2009.
Ritengo questo topic molto utile e fruttuoso sia in termini meramente didattici, ma soprattutto per verificare a che punto siamo come modellistica rivolta alle proiezioni stagionali e come queste possano interagire, in un certo qual modo, con le teorie teleconnettive.![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
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Anch'io vedo positivamente questa discussione il cui scopo è quello di valutare passo dopo passo le performance di un modello di previsione stagionale, cercandone di inquadrare ad ogni step, le motivazioni sottese all'output del modello. Questa comprensione va poi ad integrare l'analisi concettuale della proiezione su base teleconnettiva.
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Andrea
Hai centrato in pieno il mio obiettivo: io penso che la proiezione di un modello possa provare a sostituire ciò che fino ad oggi abbiamo cercato di capire attraverso le correlazioni che, essendo fatte con i dati del passato, non contengono informazioni utili su come si sia modificata la circolazione negli ultimi decenni. Secondo me è giusto guardare avanti, pensando ad una climatologia più dinamica e meno statica, meno arroccata a quello che ha fatto negli Anni 30-40-50-60-ecc…: non che il passato debba essere cancellato con un colpo di spugna (ci mancherebbe), ma ragionando nell’ottica di fluttuazioni decennali del clima sarebbe a mio avviso troppo semplicistico basarsi esclusivamente su quello che ha fatto nel passato per spiegare quello che accadrà in futuro, perché i fattori con i relativi pesi che determinano il clima di oggi si sono modificati rispetto a quelli che hanno caratterizzato il clima degli Anni 30-40-ecc….
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