Passata la bufera (giudiziaria), possiamo a mente lucida trarre dei preziosi insegnamenti dall’ultima dinamica circolatoria che ci ha interessato. Perdere tempo a puntare il dito contro questo o quel meteorologo non è costruttivo: chi ha sbagliato sarà in grado, da solo, di ammettere il proprio errore in sede di verifica previsionale, non avendo la possibilità logicamente di farlo durante il corso degli eventi.
Quanto a errori, comunque, non bisogna farne un dramma. Il meteorologo scrive un bollettino in base alle condizioni che, in sede di previsione, possiede fino a quel momento, tenendo conto che un margine di errore c’è sempre. A volte, con la professionalità e con l’esperienza questo errore può essere ridotto al minimo, altre volte non ci si riesce.
Vediamo, allora, di sintetizzare per punti, il tipo di peggioramento che ci ha interessato in modo che, un domani, possa essere annoverato come casistica.
1) Si è trattato di un nucleo di aria fredda di matrice artico-marittima, proveniente dalla Scandinavia che solo inizialmente, nella zona da cui si è staccata, aveva anche una minima componente fredda continentale di natura siberiana che è andata esaurendosi lungo il tragitto che l’ha portata a sfondare sul Mediterraneo in quanto la corrente portante veniva dalle latitudini artiche.
2) Essendo una “goccia fredda”, i modelli hanno faticato ad inquadrarne la traiettoria e, in particolare, la posizione del minimo al suolo sul comparto Ligure fino a 24 ore prima dall’inizio dell’evento. Questa non è una novità, ma è bene sempre ricordarlo.
3) I fenomeni nevosi più importanti hanno riguardato le aree che sono state interessate dal passaggio del nucleo più freddo in quota, coincidente con l’area avente vorticità più elevata che ha avuto il merito di risucchiare meglio le correnti dal basso e generare quindi una nuvolosità in grado di dare precipitazioni continue nel tempo. Si tratta di una condizione importantissima per determinare il rovesciamento dell’aria fredda dalle quote superiori e mantenere la conservazione del fiocco di neve fino al piano. Testimonianza di questa dinamica è la neve caduta a Marsiglia, a Cannes, a Sanremo, sulle coste occidentali della Sardegna e questa mattina a Roma: tutte aree o città che hanno visto, sulla propria testa, il transito della -35 °C abbondante alle medie quote. Per alcune di queste località si può parlare tranquillamente di evento storico.
4) La mancata nevicata sulle Venezie è stata dovuta ad un richiamo orientale che ha fatto lievitare un po’ troppo le temperature nei bassi strati. Le precipitazioni, poco organizzate, non hanno avuto modo di aggiustare le termiche della colonna d’aria o, se l’hanno fatto, è stato a macchia di leopardo alternando, il più delle volte, le fasi con neve a quelle con pioggia.
Chiudo con una nota (su questo sì che bisognerebbe aprire topic, altrochè…), per sottolineare la sfacciataggine di taluni che si scusano a nome di una categoria a cui non appartengono. Non commento, perché tanto non ne vale la pena.
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Un saluto a tutti![]()
Ultima modifica di andrea.corigliano; 12/02/2010 alle 12:35
Ottimo intervento, condivido l'ultimo punto e ovviamente l'analisi che hai fatto.![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
[B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
[/URL][/B]
Andrea Corigliano sei un grande. Preparato e lucido, ineccepibile e chiaro nelle spiegazioni. Davvero complimenti. Io nel forum sto perche' mi diverto e imparo, e questo e' il modo migliore.
E aggiungo: meno male che sbagliano anche i meteorologi, non avrei mai la passione di guardare fuori dalla finestra se il risultato fosse gia' scritto con giorni di anticipo.
Saluti
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Climate is what you expect
Weather is what you get
a posteriori è un'analisi perfetta
ora si tratta di far tesoro di questa "lezione" onde evitare nel futuro di illudersi e/o fare previsioni azzardate, la reanalisi serve a questo, no?
i modelli il giorno precedente all'evento già inquadravano bene le t in quota, e si vedeva bene che sul nord-italia padano sarebbe arrivata una -25-28 max, con una -4-5 a 850 e prp max moderate, e t al suolo cuscino-free...
quindi l'errore secondo me non è stato dei modelli, ma dei previsori (nulla di grave, concordo, con un grado in meno la situazione sarebbe stata molto diversa) perchè se il campo termico/barico era chiaro, e chiara la situazione un pò al limite per la neve, riguardo appunto alle prp nevose c'è sempre bisogno dell'occhio e dell'esperienza del previsore, specialmente in questi casi, le carte di prp sono il lato debole dei GM, e anche dei relativi LAM...
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getto benzina sul fuoco
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
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Un po' di modestia a questo tizio non farebbe male
Purtroppo il problema non è tanto degli addetti ai lavori, che conoscono bene la dinamica delle previsioni e sanno riconoscere i propri limiti e i propri errori, quanto della gente profana in materia, subito pronta a condannare la categoria, senza un minimo di rispetto per essi, nonchè di riconoscenza dei sacrifici che questi fanno per aumentare la conoscenza sicentifica nel campo della meteorologia
Se i meteorologi allora dovessero lodarsi tutte le volte che azzeccano una previsione, come quando si scusano pubblicamente........
Grande Andrea, intervento godibilissimo e preciso come sempre!![]()
- Marco Rabito - Davis V. Pro 2 ventilata 12h. Cavazzale 7 km a NNE di Vicenza, 42 m. slm
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