Facciamo invece che erano le nebbie così dense e impenetrabili a essere una modificazione artificiale del clima, causata dalla mancanza di depuratori e filtri dell'aria e dall'industrializzazione selvaggia della PP, mentre ora si sta tornando piano piano al clima "naturale" della PP pre-industrializzazione, senza tutti quegli aggregatori immessi nell'aria da mano umana?
Facciamo invece che negli altri paesi non solo ti devi sciroppare quattro volte tanti i reality che avete in Italia (e mi tengo basso), con IN PIU' un'assenza cronica di programmi di approfondimento locali (quark, matrix e compagnia bella) e di programmi di dibattito?
Beata ignoranza...
Ma poi con internet e le TV satellitari, ancora che vi lamentate della TV? Mezzo mondo sceglie da tempo cosa vedere e come informarsi... sarebbe ora di smettere di star sempre a piangere e iniziare a farsi furbi no? Giuliacci Sr. e Jr. mi pare abbiano dato un segnale importante.
Ultima modifica di Fenrir; 26/02/2010 alle 01:22
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Molto interessante colonnello!
Dunque le cause sembrano essere due.
Mi chiedo quale sia invece il ruolo delle polveri sottili...queste non possono fungere da nuclei di condensazione? E visto, aihmè il continuo aumento, non si potrà osservare in futuro un incremento della frequenza delle nebbie per questo motivo?
Certo che anche le polveri sottili possono essere ideali nuclei di condensazione ma con queste osservazioni:
a. le polveri sottili ( da combustione di nafta e gasolio, non a basso tenore di zolfo, per riscaldamento) aveavno probabilmente, rispetto ad adesso, una più alta concentrazioni 30-40 anni fa) ma in quel periodo non venivano… misurate perché non erano così preoccupanti come i solfati!
b. una buona parte delle polveri sottili ( ad es, quelle derivante dalle microparticelle immesse in atmosfera dal consumo dei pneumatici delle auto) non è un idoneo nucleo di condensazione perché non è una sostanza igroscopica
Caro fenrir,
ormai ho ben notato come i tuoi ragionamenti, siano antropocentrici,mentre i miei no.
Se le cose stanno solo (spiegazione parziale) come dici tu, mi spieghi perchè negli agglomerati urbani dove un pò di pulviscolo, me lo concederai ancora c'è, la nebbia è molto meno fitta e frequente che in campagna, non nel 1960 ma nel 2010?
Attendo risposta.
salutimeteo![]()
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Mah dalle mie parti la nebbia è diminuita molto anche in campagna, te lo garantisco![]()
La diminuzione della nebbia su larga scala non credo sia assolutamente imputabile all'urbanizzazione del territorio, lo conferma proprio quello che hai scritto, dal momento che credo che la diminuzione del particolato rispetto al passato sia particolarmente avvertita proprio nelle aree densamente urbanizzate più che in quelle rurali (dove anche 40 anni fa non penso che le concentrazioni fossero eclatanti).
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Forse non mi sono spiegato bene, intendo dire che nonostante l'inquinamento cittadino sia comunque superiore oggi come ieri alla campagna, comunque in campagna è più umido e c'è più nebbia.
l'urbanizzazione selvaggia ha ridotto anche la nebbia e spiace non cogliere in certi interventi un minimo di critica all'invasione senza criterio da parte nostra.
Poi ci lamentiamo dei politici.
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
Dipende da quale inquinamento, quello da particolato è diminuitoe siccome conta solo quello per la formazione della nebbia, è ragionevole che nei centri urbani questo fenomeno sia meno frequente. Poi è ovvio che la campagna sia più nebbiosa e data la maggiore urbanizzazione l'estensione delle nebbie sia in diminuzione, ma questo credo sia un aspetto diverso del discorso, che secondo me mira a puntualizzare le cause della minore nebbiosità di aree ugualmente urbanizzate oggi e 30-40 anni fa.
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La nebbia è un fenomeno naturale sempre esistito e le particelle di pulviscolo non incidono in maniera massiccia.
Piuttosto è la abnorme crescita delle città cha ha diminuito il fenomeno inibendolo parzialmente anche nelle campagne limitrofe, insomma la famosa isola di calore, ripetuta all'infinito per tutti i piccoli e grandi centri, è cresciuta negli ultimi 30/40 anni, è indiscutibile.
Chissà se anche una incidenza solare più forte che negli anni '60, abbia contribuito alla diminuzione?
Ricapitolando;
60% urbanizzazione
30% diminuito pulviscolo
10% maggior incidenza solare
salutimeteo![]()
Il continuo sostituire l'Italiano con parole inglesi, lo paragono alla cementificazione che inesorabilmente assottiglia la campagna fertile e generosa. Ineluttabile perdita, come di un lento suicidio.
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