Ma io non capisco perchè questo dibattito debba finire per forza sul piano politico. Che il peso dell'uomo sul GW sia del 5% o del 30-40-90%, diminuire l'inquinamento e l'immissione di CO2 che male può farci? Lo dovremmo fare SOLO per frenare il GW? Motivo per cui il discorso sull'AGW deve essere squisitamente scientifico e basta,che dev'essere slegato dalle proposte di riduzione di immissioni nocive. La Co2 andrebbe ridotta e punto. Che influisca sul riscaldamento o no.
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Lou soulei nais per tuchi
Fabrizio Antonioli (ENEA, Roma), Vincenzo Artale (ENEA, Roma), Carlo Barbante (Università Ca’Foscari Venezia), Ugo Bardi (Università di Firenze) , Guido Barone (Università di Napoli), Francesco Bignami (ISAC-CNR, Roma), Marco Bindi (Università di Firenze), Michele Brunetti (CNR, Bologna) , Carlo Cacciamani (ARPA Emilia Romagna), Stefano Caserini (Politecnico di Milano), Claudio Cassardo (Università di Torino), Sergio Castellari (CMCC, INGV, Bologna), Orietta Cazzuli (Arpa Lombardia, Milano), Luca Chiari (Università di Trento), Susanna Corti (ISAC-CNR, Bologna), Giulio De Leo (Università di Parma, Stanford University), Claudio Della Volpe (Università di Trento), Guido Di Donfrancesco (ENEA, Roma), Federico Fierli (ISAC-CNR, Bologna), Massimo Frezzotti (ENEA, Roma), Sandro Fuzzi (ISAC-CNR, Bologna), Paolo Gabrielli (The Ohio State University), Marino Gatto (Politecnico di Milano), Domenico Gaudioso (ISPRA, Roma), Mario Grosso (Politecnico di Milano), Silvio Gualdi (CMCC, INGV, Bologna), Piero Lionello (Università del Salento, Lecce), Valerio Lucarini (Università di Bologna, Università di Reading), Valter Maggi (Università Milano-Bicocca), Elisa Manzini (CMCC, INGV, Bologna), Vittorio Marletto (ARPA Emilia Romagna), Simona Masina (CMCC, INGV, Bologna), Maria Luisa Moriconi (ISAC-CNR, Roma), Elisabetta Mutto Accordi (Climalteranti.it), Teresa Nanni (ISAC-CNR, Bologna), Antonello Pasini (CNR, Roma), Daniele Pernigotti (Università Ca’ Foscari, Venezia), Antonello Provenzale (ISAC-CNR, Torino), Maurizio Ribera d’Alcala’ (Stazione Zoologica Anton Dohrn, Napoli), Volfango Rupolo (ENEA, Roma), Paolo Ruti (ENEA, Roma), Maurizio Sciortino (ENEA, Roma), Barbara Stenni (Università di Trieste), Orazio Sturniolo (ISAC-CNR, Bologna), Stefano Tibaldi (Università di Bologna), Francesco N. Tubiello (JRC, Ispra), Marcello Vichi (CMCC, INGV, Bologna), Marina Vitullo (ISPRA, Roma), Antonio Zecca (Università di Trento)...
ed a questi aggiungerei ME STESSO.
Dall'altra parte:
dott. Tore Coccodott. Ing. Roberto Vacca
dott. Gabriele Cola – Assegnista Università degli Studi di Milano
prof. Uberto Crescenti – Università G. d’Annunzio di Chieti-Pescara
prof. Osvaldo Failla - Università degli Studi di Milano
prof. Gaetano Forni – Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura
dott. Teodoro Georgiadis - CNR Ibimet - Bologna
dott Luigi Iafrate - Geografo e storico della meteorologia
prof. Tommaso Maggiore - Università degli Studi di Milano
dott. Ing. Ettore Malpezzi
prof. Luigi Mariani – Università degli Studi di Milano
dott. Ing. Maurizio Morabito – Blogger - Omniclimate
dott.ssa Alessandra Nucci - editorialista di Italia Oggi
dott. Simone Parisi – Assegnista Università degli Studi di Milano
prof. Sergio Pinna – Università di Pisa
dott. Fabrizio Ravegnani - CNR Isac - Bologna
sicuramente una platea molto eterogenea...e di livello qualitativo discutibile.
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my web site: http://www.anguillara-meteo.com con webcam live streaming
Ho imparato negli anni che discutere di meteo e cambiamenti climatici con chi si è avvicinato a questo hobby per amor di freddo e neve...alla fine è tempo perso.
Ecco l'art certamente noto a molti ma non a tutti.
Si spera sia stato tradotto fedelmente in lingua MADRE:
Pachauri_business.doc
Qualche commento? scandaloso in tutte le sue parti (parlo del contenuto tradotto), in generale e nel dettaglio.... no comment.
V
Ultima modifica di jonioblu; 12/03/2010 alle 14:31
jonioblu
Invece è fondamentale. La CO2 è il prodotto di scarto di tutte le attività economiche umane, che generano ricchezza e ci fanno avere il tenore di vita che abbiamo. Quindi non ha senso tirare la cinghia per qualcosa che magari non ci fa neppure male (La CO2 non è un gas nocivo come sai). Invece dovremmo pensare a cose ben più importanti come l'inquinamento cittadino e ambientale (atmosferico, del suolo, delle acque, dei cibi), preoccuparci di rendere rinnovabili le risorse che utilizziamo per i nostri consumi. Per far questo però i finanziamenti andrebbero mirati a questi scopi, non a studi climatici o solo su come ridurre la CO2. Tra una cosa che mi uccide ora e una che potrebbe forse farmi vivere male domani preferisco combattere la prima cosa. E oggi quanta gente muore a causa di condizioni di vita pessime (fame, inquinamento, ecc...)
http://golfodigaeta.altervista.org/
Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
Lou soulei nais per tuchi
Anche io sono del medesimo parere, anche nei dettagli. Anche Folco Quilici aveva fatto rilevare l'incongruenza di focalizzare gli sforzi dell'umanità per ridurre i danni che potrà recare nel futuro la CO2 al clima e invece trascurare i morti certi che l'inquinamento (non da CO2) già sta facendo ( 50.000 vittime circa in Italia)
E' un gas climato-alterante (Arrhenius all'origine) ma deve essere dimostrato fino in fondo il suo ruolo in termini % (climate) anche rispetto ad altre forzanti. Alle attuali concentrazioni ed a quelle attese (teoricamente) al doppio..../triplo dell'attuale concentrazione nessun effetto è ipotizzabile per le patologie dell'albero respiratorio (alto, basso) (BPCO, F, BA, bronchiettasie ecc.). Esso non compete in termini di salute pubblica con inquinanti del tipo PM10, NOx, O3 (non si hanno evidenze certe per quest'ultimo), benzenici ed altre specie inquinanti specifiche. Sulla mortalità descritta quantitativamente (Folco Quilici?) occorrono, al limite (occorrono), modelli statistici molto fini che confermino questa affermazione, insomma un problema che si collega con la cosidettta gerontobioclimatologia. Concorrono molti fattori, non è facile fare una discriminazione sulla mortalità e sulla morbilità.
V
Ultima modifica di jonioblu; 14/03/2010 alle 00:05
jonioblu
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