Già a prima vista l'intreccio delle correnti che si andava disegnando sulle mappe si mostrava in tutta la sua potenzialità: contrasti netti, vorticità elevata, impatto orografico favorevole. Certo finchè tutto rimane sulla carta, ha ben poco di concreto e rimane solo nell'ambito di una previsione. Questa era l'impressione che in mattinata si aveva guardando il cielo, grigio ma dal sapore più autunnale che squisitamente temporalesco, In realtà quello che si stava preparando seguiva passo passo le minacciose analisi dei vari centri di calcolo e che ora riassumiamo in brevi passi per compendere quello che è successo e perchè è successo.
A scala sinottica un'onda lunga depressionaria piuttosto profonda centrata sull'Inghilterra proiettava il suo asse sul golfo del Leone. Alla sua sinistra (est) scorreva aria umida e mite di estrazione mediterranea, la quale risaliva alle quote medio-basse per mezzo di una warm conveyor belt, ossia un nastro trasportatore di aria mite e umida costituito da nuvolosità frastagliata e poco produttiva accompagnata al suolo da venti sciroccali. Questi ultimi liberavano il loro potenziale energetico a ridosso delle nostre Alpi, primo baluardo esposto a sud che la potesse accalappiare. Ecco le precipitazioni della mattinata che si materalizzavano giustappunto a ridosso dei primi contrafforti prealpini per poi estendersi a tutta la catena centro-occidentale.
Tutto sarebbe filato via liscio in questo modo se non che, entro la struttura depressionaria prima citata, si andava scavando un minimo secondario sulla pianura Padana, minimo di natura orografica al suolo, ma di contributo dinamico in quota. In altitudine infatti scorreva il ramo ascendente della corrente a getto, con il suo massimo di vento di 30-35 m/sec, massimi non eclatanti ma comunque sufficienti ad un buon contributo di tipo dinamico ai moti verticali dell'aria. Sul lato di sinistra del getto, come vuole la fisica, la fuoriuscita forzata di aria dovuta alla evidente diffluenza in alta troposfera determinava infatti un notevole tiraggio verticale che si traduceva nello sviluppo di vorticità positiva (ciclonica) crescente con la quota, quella più produttiva in termini di costruzioni nuvolose.
Ora la bomba era pronta, mancava solo l'innesco. Eccolo arrivare nel pomeriggio a partire dal Ponente ligure verso l'est del Piemonte e l'ovest della Lombardia. Una vera e propria linea frontale scalzava violentemente il flusso mite e umido sciroccale della mattinata e lo sostituiva repentinamente con aria fredda nord-atlantica, oltretutto decisamente secca a causa della penetrazione forzata di aria stratosferica in coda al getto. La linea d'impatto si ergeva dunque verso il cielo con una imponente costruzione nuvolosa nota tecnicamente come "squall line", ossia linea di groppo. Lungo questa linea si sviluppavano così i temporali del pomeriggio, i primi della stagione primaverile 2010.Il rovesciamento dell'aria fredda dalle quote superiori, dovuto agli intensi rovesci, determinava il rapido calo delle temperature e dunque anche delle quote neve, talchè le nostre montagne si imbiancavano fin verso i 1200-1300 metri. In serata il tutto si trasferiva verso est andando a impegnare il Triveneto e l'Emilia Romagna concludendo a pieni voti l'esordio della stagione temporalesca al nord.
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come sempre ottime spiegazioni agli eventi, anche dal punto di vista didattico, oltre che descrittivo.
Alcuni temporali si sono avuti anche in toscana, anche se non intensi e brevi.
Un grosso saluto.
"i modelli matematici non ricalcolano ma "RITRATTANO"
previsore e co-fondatore di Arezzo Meteo www.arezzometeo.com
ottimo, luca
secondo te, questo tipo di dinamica, fronti e fenomenologia (aldilà delle condizioni termoigrometriche dell'aria che ovviamente non sono certo estive) è consona al periodo in corso (fine marzo) o presenta aspetti (come a me sembra) da stagione più avanzata?
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Siceramente a me ha decisamente colpito l'intensita del temporale di ieri, sembrava il classico temporale che si sviluppa con 30 gradi e umidità del 60%, cielo verde, rain rate oltre i 200 mm/h, grandine...mah!Ne vedremo delle belle nei prossimi mesi!
Carissimo...
Si infatti, nel tardo pomeriggio una seconda squall line ha preso vita proprio dal tratto appenninico toscano pressapoco nella zona del Mugello e mi sembra abbia interessato anche Firenze. Il sistema temporalesco ha poi scaricato il grosso in Emilia Romagna che invece doveva essere sottovento secondo le carte. Probabilmente si è messo in moto un complicato sistema di instabilità che ha compreso sia quella gravitazionale che simmetrica.
Ciaoo!![]()
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Sono d'accordo con te, in effetti il tutto sembrava più da estate che da inizi primavera. Detto questo non voglio dire che sia stato un evento anomalo, anzi. Il tutto è da ricercarsi nel favorevole incrocio di più fattori a livello sinottico. In ogni caso credo sia un buon avvio di stagione. La mia opinione è che la "stitichezza" piovosa del nord e soprattutto del nord-ovest che tanto ci ha afflitti negli anni '90 sia una fase ormai alle spalle.
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GRRRR..... a Roma nenache l' ombra di temporali da quasi un mese . l' ultimo la sera del 27 febbraio , con appena 3 mm di accumulo e 4 lampi .
Mah , Roma da tempo è piombata nel nulla metereologico
Responsabile commerciale www.astronomitaly.com
Analista geopolitico del contesto Medio Orientale, specializzato in Nord Africa e Turchia, mi divido fra Roma, Istanbul, Cipro e Tunisi
Secondo me basta aspettare un pochino e i temporali non mancheranno. Aprile ne sfornerà a dovere anche al centrosud me lo sento
già questa non è male: possibili temporali o rovesci intensi. Poi nel seguito si vede una certa aria fresca in quota, sempre foriera di instabilità
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Webcam Formia su http://www.meteoliri.it/#!prettyPhoto/10/
Stazione meteo http://www.wunderground.com/weathers...p?ID=ILAZIOFO2
E se iniziassero proprio il... pomeriggio di Pasqua?![]()
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