Talvolta mi capita di leggere, ridicolaggini del tipo
"Arriveremo a 25° un incubo". Vorrei assicurarmi che siano casi isolati di persone anormali
I fattori che influenzano la sensazione reale di calore percepito, come tutti sapete, sono fortemente legati dal livello di umidità. Diciamo che oltre una certa soglia (>36-38°) il calore è fortemente fastidioso anche con ur molto bassa (aumenta vertiginosamente il rischio disidratazione)
Personalmente inizio a soffrire realmente il caldo quando il dew point supera i 18°-20° ed in ogni caso oltre i 40°. Non so quanto fattori genetici o legati all'abitudine (un indiano patirà il freddo già a 10° e un lappone oltre i 30° sarà in grossa sofferenza?) possano influenzare la variazione del livello di sopportazione.
Dite la vostra
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E' vero,ricordo i 42° con Sibari con UR molto bassa e vento da sudovest con effetto favonico.Si stava male cmq,soprattutto perchè dovevi stare attaccata alla bottiglia e cercare la poca ombra che c'era.Certo,peggio i 34° umidi dell'estate 2003 per settimane,con minime che spessissimo non scendevano sotto i 25°(UR notturna anche del 90%).
Oltre i 40° si soffre c'e poco da fare, mentre ad esempio 35° secchi li tollero tranquillamente.
Diverse volte ho potuto sperimentare temperature maggiori di 40° sulla mia pelle(l'aria brucia estraendo la mano dal finestrino di una macchina in corsa), ma il ricordo relativo ad una sensazione di calore non tanto "estrema" ma piuttosto insopportabile risale ad una serata estiva in riva la mare con temperatura tra 27° e 29° e ur attorno al 90% per un inquietante valore di dew point >25°
i 42°C seppur col 10% di umidità sono pesanti sulla propria pelle...e chi li dimentica![]()
Probabilmente ci stanno differenze tra abitanti del nord ed abitanti del sud, più abituati a temperature elevate rispetto a noi...
Io non ho mai provato qui a casa l'ebbrezza del superamento della soglia dei 40°, eppure ho conosciuto anch'io episodi di non sopportazione del caldo e non certo con valori superiori ai 40°.
Certo, io mi rapporto anche alla sofferenza che provo lavorando in uno stabilimento che si surriscalda per via dei macchinari o quando mi capita di lavorare sotto al sole, e quando capita ciò cominciano a diventare pesanti temperature già sui 33-34° (da cui la mia deduzione che l'indice di sopportazione del caldo è differente tra noi del nord e voi del sud)...
Piuttosto non capisco certi messaggi che leggo sui forum del tipo "ustia che caldo stasera in casa, raggiunti addirittura i 24°, bisogna spalancare le finestre!!!!!", quando in casa mia ce ne sono già 28-29° (a 24° io dormo ancora sotto le coperte col pigiama lungo)...
Non è un discorso così semplice. Anzi, ci sarebbe da scrivere libri interi a riguardo.
Questa regola, ne abbiamo già parlato in passato, in Italia è molto labile se non pressoché nulla. Puoi iniziare a farla parlando di Finlandia - Brasile, e solo finché gli elementi che prendi come esempio non si adattano ai rispettivi climi.
E parlo sempre a livello puramente generico, perché ogni individuo poi fa storia a sé, talmente tanto da non poter utilizzare l'equivalenza meridionale = sopporta il caldo/non sopporta il freddo e viceversa. Ho talmente tante eccezioni da presentarti, anche di interi gruppi di persone e non solo di singoli, da mandarla all'aria.
Comunque non riesco nemmeno a metterlo per sommi capi, tanto è vasto l'argomento e tanti sono i campi che comprende (psicologico, fisico, umorale, ideologico, salutare, genetico...).
Io, personalmente, ho una soglia ridicola di sopportazione al caldo, una cosa che fece scalpore tra i miei vari parenti quando ero molto piccolo. Ma non è questione di nord o sud: ognuno degli abitanti delle fasce temperate, quindi popoli a cui è familiare il concetto di caldo e di freddo, cosa che non si può dire per gli equatoriali o i tropicali - fa storia a sé.
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
Beh, nord e sud Italia hanno due climi sostanzialmente abbastanza diversi sia termicamente che igrometricamente; secondo me non è campata per aria l'osservazione che abbiano anche due "concezioni" e sopportazioni diverse di caldo e di freddo, ovviamente riferendomi al settentrionale medio ed al meridionale medio, poi ovvio che non è un discorso generalizzato per tutti.
Anche le testimonianze riportate in questo 3d, seppur in numero esiguo dato che si tratta di una discussione appena aperta, mette in evidenza che gli abitanti del sud parlano spesso di disagio da caldo con valori prossimi o superori ai 40°, che per noi del nord sono temperature difficilmente raggiungibili e praticamente record, e difatti noi ci teniamo ben più bassi come limite di sopportazione (leggasi temperature sui 33-34° come riportato da me ed i due Luca).
Anche il colore della carnagione che tende ad inscurirsi scendendo verso sud non è casuale; ovvio che per via di una inclinazione solare diversa, minore al sud con sole che batte di brutto, la pelle reagisce innescando una maggior reazione di melanina che tutto sommato si tratta di una sorta di autodifesa nei confronti dei raggi UV. L'insolazione su una pelle "preparata" ha un impatto inferiore rispetto a quella di un nordico che al primo raggio di sole si sente bruciare; anche questo può contribuire ad una percezione diversa del caldo...
Il colore della pelle è un discorso a parte.
Non so come spiegarti perché è veramente troppo enorme il campo che vai toccando con una affermazione semplicistica come questa. E' per dirti che non ha molto senso dire "secondo me..." su quello che è praticamente un fatto. Dire che il ragioniere di torino sopporta meno il caldo della casalinga di gela è un discorso che non ha senso per una miriade di motivi genetici, sociali, psicologici, culturali...
Quello che voglio dirti è che non puoi fare distinzioni geografiche, casomai le devi fare fisiche, cosa alla quale inconsciamente già ti stavi portando. Al torinese di 5 generazioni, peloso, con la pelle mediterranea, capello nero e occhi castani il fatto di essere "del nord" gli fa un baffo, se lo confronti con il calabrese o il nord siciliano di 5 generazioni ma di discendenza normanna, biondo e con gli occhi azzurri, che al primo raggio di sole diventa un gambero. Vaglielo a dire che è del sud e quindi deve subire i suoi 40 gradi perché ci è abituato.
Ora diluisci questo discorso di opposti con tutte le tonalità di grigio e capirai quanto in un DNA mischiato com'è quello dei nostri giorni, non ha alcun senso parlare di predisposizione alla sopportazione del caldo e del freddo inquadrando solamente la geografia.
Le genti che vivono oggigiorno nelle zone temperate possono avere pressoché qualunque grado di sopportazione più o meno a tutte le latitudini. Magari il sicilianotto che vive alla brezza di S.Vito lo Capo tutto l'anno, venire a farsi un mesetto nell'afa asfissiante della bassa padana di luglio l'ammazzaeppure lo so che qualcuno gli direbbe "ma come, sei siciliano, dovresti essere abituato". Questa secondo me è ignoranza.
E questo è solo un abbozzo di discorso genetico (che andrebbe molto più approfondito). Poi alla sopportazione intervengono tanti fattori, come salute, psicologia, tolleranza alle sollecitazioni esterne... ideologia (il "nordico che resiste al freddo" fa figo, per cui molta gente prima di dire che ha freddo sopporta più di quanto non potrebbe), ma anche dove si è vissuti, se sempre in un appartamento ben riscaldato o in una cascina immersa nel gelo... è impossibile discuterne in un forum. Ma sappi che da biologo ti dico che la tua distinzione, specie in ambito italiano, è totalmente fuori luogo, anche se l'equazione nord = più freddo e sud = più caldo ti rende molto facile trasporre la cosa anche sulla popolazione
Poi veramente, non saprei come andare avanti. Preferisco fermarmi qui, se hai inteso bene, sennò veramente ci vorrebbe troppo impegno per spiegare bene con una rispostina su un forum un discorso come questo. Magari con una bella birra davanti un giorno, molto volentieri :D
Ultima modifica di Fenrir; 18/04/2010 alle 19:38
"You are not entitled to your opinion. You are entitled to your informed opinion. No one is entitled to be ignorant." (Harlan Ellison)
...Eh ?![]()
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Non metto mai il piagiama, sempre e solo in mutande e al massimo la canotta in inverno (quando in camera, mediamente, ci sono circa 18-19°): con +24°, a dormire, inizio gia' a buttare per terra le coperte !![]()
Personalmente inizio gia' ad aver caldo sopra i +25° (con UR almeno del 40-50%), oltre i +30° per me inizia l'incubo !![]()
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Il dibattito è interessante e complesso.
In inverno in casa, oltre i 20° sono già out! infatti dipendesse da me ci sarebbero gradissimi risparmi sul riscaldamento e quindi anche un bel taglio all'inquinamento...
In estate si può arrivare sino ai 25°.....
Temperature all'aperto: in questi giorni che tutti si lamentavano (per il freddo..) io stavo da Dio....minime sui 6°/7° e massime 15°/16° forse i lamentoni si erano dimenticati che siamo a metà aprile e non a metà luglio...
riassumendo in uno slogan, potrei dire che per poco caldo che faccia, per me, è sempre eccessivo...
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Ciao Giorgio, Grande Astigiano.
...più vai in alto, più il vento tira...(G. Trapattoni)
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