Belle domande, Atlantic.
Credo che sia necessario smettere di studiare separatamente alcuni dei processi di crisi che sono in corso nel sistema Terra.
Parlo non di processi fisiologici ma di processi che implicano l'interazione uomo-Terra. Ad esempio il surriscaldamento climatico, l'iper sfruttamento idrico, il ciclo del fosforo, l'alterazione del ciclo dell'azoto..

Direttamente o indirettamente ogni nostra piccola azione fornisce un quid di surplus energetico al sistema in termini di calore.
E' un discorso complesso, provo a semplificarlo.

Il secondo principio della termodinamica afferma che ogni processo che produce lavoro (quindi energia) comporta la produzione di energia degradata (calore). Questa va a ingrandire la somma totale delle energie degradate (cioé l'Entropia del sistema).

7miliardi di persone costituiscono una massa biologica non indifferente rispetto alla massa terrestre: soprattutto perché noi abbiamo un raggio d'azione estremamente più grande di qualsiasi altra specie terreste.
Basti pensare alle poche migliaia di uomini che in poche migliaia di anni dal loro arrivo nel continente americano riuscirono a sterminare tutte le specie di grandi mammiferi che ivi abitavano.

Non c'é una relazione diretta tra l'Entropia del sistema Terra (che non è un sistema chiuso, per molti versi) e il Surriscaldamento terrestre, ma c'é un nesso molto forte.

Noi, ogni ora non facciamo che degradare grandi quantità di energia a forme meno nobili: gli scarti (calore, fumi, vapore..) direttamente o indirettamente vanno ad alterare il sistema generale.

Anche il vulcano islandese lo sta facendo, ma si tratta di fenomeni molto intensi di tipo impulsivo: grossi volumi per brevi periodi.
Noi siamo lì, goccia a goccia, sempre in azione..

Sull'esistenza di soglie climatiche se ne è parlato molto: facciamo un po' di filosofia generale e poi scendiamo nel dettaglio.
Intanto vorrei sapere voi cosa pensate di questo approccio.