Settembre 1965: l’Alluvione di Roma
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Sotto il punto di vista meteorologico uno dei periodi più tristi della storia romana è certamente quello intercorso nei primi 11 giorni del Settembre 1965, quando la furia della natura si scatenò con potenza ed accanimento difficilmente visti prima. La situazione meteorologica il 31 Agosto proponeva una configurazione tipicamente estiva con l’anticiclone delle Azzorre disposto sul Mediterraneo centro-occidentale e perturbazioni atlantiche a scorrere sui settori centrali ed orientali del Vecchio Continente. Tuttavia, nel giro di sole 24 ore, l’ulteriore elevazione dell’Anticiclone Oceanico verso l’Islanda determinò la discesa di aria molto fredda dalle latitudini artiche, direttamente nel cuore del Mediterraneo, in una stagione in cui l’energia potenziale disponibile per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi violenti è assai elevata (mappa di rianalisi 1).
L’Italia si ritrovò così proiettata in pieno autunno nel giro di poche ore, con nubifragi che colpirono duramente soprattutto le regioni centrali tirreniche e in special modo il Lazio. Il giorno 1 Settembre 1965, con l’entrata dell’autunno meteorologico, violenti fenomeni investirono il Nord e la Toscana. Con l’isolamento della depressione in quota sulla Francia e la formazione di un minimo al suolo tra Golfo del Leone e Alto Tirreno, la figura ciclonica, data la sua elevata baroclinicità, si manifestava con cluster temporaleschi di violenza inaudita i quali, risalendo dal Basso Tirreno, in serata cominciarono ad interessare anche il Lazio settentrionale. La terra di scontro tra masse d’aria dalle diverse caratteristiche, inizialmente sull’arco Alpino, prese a scivolare verso l’Italia centromeridionale e si posizionò proprio sulla Regione per 3 lunghi giorni. Tra il primo ed il tre di Settembre si scatenarono forti nubifragi con accumuli che superarano in alcune località di pianura i 400 millimetri, di cui più di 300 in un solo giorno.
Successivamente l’ 11 Settembre (seconda mappa di rianalisi) nuovi intensi temporali investirono il Lazio centrale con accumuli nuovamente prossimi ai 100 mm in 24 ore; i fiumi, i torrenti ed i fossi, già ingrossati strariparono a più riprese allagando le abitazioni della povera gente. In particolare i quartieri a Nord di Roma, Labaro e Prima Porta in primis, furono sommersi dalle acque del Tevere tra il giorno 11 ed il 12. Tra il 25 ed il 30 (terza mappa di rianalisi) infine nuovi temporali autorigeneranti gravarono soprattutto sulle zone interne portando i quantitativi mensili di tutto il territorio tra 400 e 600 millimetri; valori che per la maggior parte delle località rappresentano la metà della pioggia che dovrebbe cadere in un anno.
Riportiamo qui di seguito una tabella di dati di proprietà del Servizio Idrografico di Roma (http://www.idrografico.roma.it) con i quantitativi in mm caduti nei primi 3 giorni, i totali della prima decade edi totali mensili rispettivamente. Fortunatamente i tempi di ritorno di un evento cosi estremo superano di gran lunga i 100 anni sul Lazio. Da notare inoltre come nell’Ottobre successivo il mese chiuse in quasi tutte le località costiere e della pianura a secco, fenomeni che se avvenissero oggi verrebbero immediatamente ricondotti all’estremizzazione del clima causato dal “Global Warming” in atto.
Località 1 Set 2 Set 3 Set Tot. 1-3 Set Tot. 1-11 Set Tot. Settembre 1965
San Martino dei Colli (PG) 337 m 7,3 160,0 72,1 239,4 239,4 294,7 mm
Fratta Todina (PG) 214 m 50,3 113,0 60,2 223,5 256,3 330,2 mm
Massa Martana (PG) 356 m —– —– —— 301,8 351,9 515,7 mm
Corbara (TR) 119 m 113,0 92,0 103,0 308,0 325,5 383,7 mm
Ficulle (TR) 437 m 219,0 45,0 65,0 329,0 338,0 416,0 mm
Orvieto (TR) 315 m 174,6 110,4 56,2 341,2 354,4 420,9 mm
A. San Salvatore (SI) 829 m 162,8 102,0 17,2 282,0 288,4 412,6 mm
Orte Scalo (VT) 51 m 40,0 60,0 40,0 140,0 273,5 518,6 mm
Leonessa (RI) 974 m 3,4 84,4 56,6 144,4 241,2 426,6 mm
Monte Terminillo (RI) 1750 m 1,4 105,2 60,8 167,4 325,5 546,3 mm
Località 1 Set 2 Set 3 Set Tot. 1-3 Set Tot. 1-11 Set Tot. Settembre 1965
Contigliano (RI) 488 m 0,0 196,4 78,0 274,4 360,4 553,9 mm
Marmore (RI) 377 m 32,0 141,0 52,0 225,0 314,7 590,9 mm
Capranica di Sutri (VT) 370 m 22,0 149,0 83,0 254,0 339,0 548,0 mm
Ronciglione (VT) 441 m 18,0 142,8 104,7 265,5 407,7 594,8 mm
Stimigliano (RI) 205 m 0,0 258,8 94,7 353,5 443,5 597,7 mm
Montelibretti(Roma) 214 m 15,4 130,6 78,5 224,5 342,6 464,9 mm
Morlupo (Roma) 207 m 0,0 313,1 83,7 396,8 475,3 616,8 mm
Palombara Sabina (Roma) 372 m 4,0 164,6 60,0 228,6 406,8 502,4 mm
Baccano (Roma) 225 m 5,7 347,4 141,2 494,3 549,9 693,9 mm
Località 1 Set 2 Set 3 Set Tot. 1-3 Set Tot. 1-11 Set Tot. Settembre 1965
Castel Giubileo (Roma) 63 m 0,0 180,0 57,5 237,7 295,0 440,6 mm
Giustiniana (Roma) 150 m 28,0 276,3 57,0 361,3 446,4 556,4 mm
Roma Macao 55 m 3,9 128,0 67,6 199,5 304,8 355,2 mm
Roma Monte Mario 110 m 3,8 169,4 51,4 224,6 289,9 365,0 mm
Tivoli 238 m 8,0 144,6 64,8 217,4 282,9 343,9 mm
Rocca di Papa 685 m 0,0 195,0 100,1 295,1 357,2 447,3 mm
Altri dati su http://www.idrografico.roma.it/Documenti/Annali/1965/parte1/Index00000.html
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