Dopo aver visto i titoli e data una rapida letta agli articoli relativi alla copiosa nevicata che colpì la capitale il 9 febbraio 1965...ora è la volta di dare una sbirciatina a quanto scrissero, i quotidiani, in quel del mitico inverno del 1956.
Cominciamo con un titolo eloquente, del 17 febbraio 1956:
Intanto, in uno degli articoli, leggo quanto segue:
"dopo l'eccezionale nevicata di stamani [su Roma, nota mia] che in poco più di mezzora ha steso sulla città un manto bianco spesso 8 cm. verso le 10.30 il tempo si è rimesso al bello, e a mezzogiorno splende un sole quasi primaverile, i vigili del fuoco e operai del comune con attrezzi e idranti hanno sgombrato le strade. In alcuni centri dei monti Lepini la neve raggiunge i 50 cm."
Si prosegue elencando i danni provocati dalla nevicata, cornicioni pericolanti appesantiti dalla neve, autotreni, autobus e automobili in panne che ostruivano il traffico cittadino, stabili pericolanti per il peso della neve in una località di quello che oggi chiameremmo l'hinterland. Anche l'incendio di una caldaia a causa del surriscaldamento.
Ma torniamo ai titoli. Direi eloquente anche questo:
Apprendiamo, tra le altre cose, quanto segue (non che non lo sospettassimo...del resto):
Curioso che, a differenza del titolo, l'articolo collegato dice che Rocca Priora (il più alto dei Castelli Romani) restò isolata, causa neve, per 6 giorni.
Nella fattispecie...riporto:
Significativi anche questi brevi stralci:
Ma torniamo per un momento a Roma. Dal seguente stralcio leggiamo che il soffitto di Palazzo Doria, a piazza del Collegio Romano, rischiava di crollare per il peso della neve da un momento all'altro (e leggiamo anche che ad Olevano Romano i tetti di due abitazioni erano crollati per il peso della neve):
Ma non finisce qui. Guardate il titolo del Messaggero del 12 marzo 1956:
Con tono incredulo, il giornale titola: "E' riapparsa la neve per la nona volta!". Nove nevicate con accumulo a Roma, tra febbraio e marzo 1956. Tra l'altro leggiamo che Rocca Priora restò di nuovo isolata.
E ancora:
Concludo questo breve reportage con due foto, che ho trovato oggi insieme agli articoli. La prima è la seguente, è Guadagnolo (RM), a metà febbraio del 1956:
La seconda è un autocarro sprofondato per uno smottamento, o finito fuori strada. Probabilmente è una località della provincia di Roma (o sarà mica l'autocarro citato nell'articolo uscito di strada a via della Pineta Sacchetti? Era così via della Pineta Sacchetti nel 1956? Ad ogni modo, si vede bene l'entità dell'accumulo di neve, piuttosto notevole):
![]()
incredibile!!!!!!!!
bellissime ste cose...esistono anche per le nostre zone?che tu sappia...
No spoken word....Just a scream
stazione meteo di casa: https://www.wunderground.com/dashboard/pws/ITAGLI6
bel resoconto :-)
.."Ma una parte di me ascoltava il silenzio di quel bosco,di tutti quegl'esseri nascosti,e pensavo..esiste anche questo intorno a noi,cio' che non verra' mai toccato,nè visto da tutti gli uomini comuni..solo da quelli che vivono davvero..
Ciao Ale,
bellissimo e commovente reportage, di quello che rimane tutt'ora l'inverno più incredibile degli ultimi 80 anni sulla Capitale.
la prima foto non è sicuramente Guadagnolo, in quanto Guadagnolo si trova alla sommità di un monte alto 1200m e circondato da strapiombi.
E' invece a quanto sembra dando uno sguardo più attento, Sambuci o Ciciliano o Castel madama con in fondo il colle di Tivoli ed ancora più dietro la piana di Roma.
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Si è vero, anche su altri forum mi hanno detto che quello non è Guadagnolo, sono stato tratto in inganno dalla scritta dietro la foto, probabilmente frutto di un errore. In effetti ho pensato anch'io alla zona di Castel Madama.
La seconda foto dubito fortemente sia Via della Pineta Sacchetti, a Roma nel '56 l'accumulo massimo per singola nevicata arrivò a 10 cm circa, l'eccezionalità dell'anno fu la persistenza e la frequenza delle nevicate.
Ad ogni modo, ho molti ritagli di giornale (senza foto) che posso prendere da un libro di Marco Rossi (si può citare si?) sul febbraio del 1956, così come alcuni ritagli di giornale sul gennaio dell'85 che però non riguardano specificatamente Roma.
Ps. beeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeei tempi. Mia madre faceva la quinta elementare e dice che il suo ricordo del febbraio di quell'anno è che nevicasse praticamente ogni giorno. Inoltre chiusero le scuole per una settimana :D
Ma dice che in realtà la più forte di tutte è stata quella del 65, una vera e propria tormenta di neve.
"In Africa non cresce il cibo. Non crescono i primi. Loro non hanno i contorni. Una fetta di carne magari la trovi, ma hanno un problema con i contorni. Per non parlare della frutta."
Ragazzi siamo a Tivoli, anche mio cugino mi conferma, facendomi notare anche le mura dei vecchi mercati medievali, oltre che il campanile...![]()
Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm
Ciao Fabry, ho letto anche qualcosa sulla situazione abruzzese nel febbraio 1956, in un articolo si diceva che, dopo copiose nevicate, c'erano fino a 2 metri di accumulo in moltissime località abruzzesi, ed il tutto accadeva dopo imponenti lavori dei soccorritori per sgomberare strade e tetti dagli accumuli delle nevicate precedenti. Significativo il passaggio dove c'era scritto che in alcuni casi i soccorritori si trovarono dinanzi a muri di neve alti fino a 7 metri! (Probabilmente accumulo eolico). Poi viene citata esplicitamente Avezzano, si dice che gli abitanti dovevano uscire ed entrare in casa dai primi piani. E' citata anche Tagliacozzo per via di una frana, ma soprattutto è citata una grossa frana di una località che non ricordo della provincia di Chieti, che provocò danni a case e soprattutto lo sradicamento di centinaia di alberi (da frutto o ad alto fusto). Si dice anche, ovviamente, che molte località dell'Abruzzo continuavano ad essere isolate (tra queste viene citata Pescasseroli, ma si fa riferimento a molte località). Ci sarebbe poi da indagare ancora, c'è molto materiale da vagliare.
Segnalibri