I principali modelli fisico matematici e non solo quelli stanno vivendo un momento di grande incertezza previsionale che risiede certamente nell'estrema complessità che il quadro tropo stratosferico presenta.
Questo tread non si prefigge alcun obiettivo di analisi long range (anche se per deformazione qualche considerazione in tal senso ci potrà scappare ) ma solo di evidenziare i grandi bivi che gli stessi GM sono chiamati ad interpretare.
Non ho nessuna intenzione per brevità qui di operare una sintesi di quanto finora avvenuto (che è peraltro sotto gli occhi di tutti e oggetto di esaustive trattazioni su altri 3d) ma di partire da quanto oggi si evince.
Siamo tuttora in attesa di riuscire a valutare quanto di quel serbatoio gelido presente in Russia potrà riuscire a sopraggiungere verso il Mediterraneo e la ns. penisola.
Ebbene ad oggi gli elementi principali sono 3: la spinta retrograda delle masse continentali facenti capo all'alta russa, il vortice polare e gli effetti dell'ESE di tipo cold, le SSTA+ del NATL spinte ora anche in parte verso le medie latitudini....
Ad oggi le linee generali (già peraltro anch'esse contraddittorie nel medio range) e non di dettaglio ci suggeriscono una scarsa penetrazione delle masse gelide a causa della spinta zonale gradualmente imposta verso l'ATL dagli effetti del ricompattamento del vortice polare per effetto gradualmente imposto dall'ESE di tipo cold.
Questo porterebbe a pensare ad una marginalizzazione del flusso continentale alle regioni centrali adriatiche e al meridione.
Ad oggi si è vista inoltre, come elemento fortemente condizionante, la pervicacia del tripolo facente prevalentemente capo al NATL con la tendenza, nella prima parte dell'inverno, contrassegnata da AO fortem. negativa , da decise anomalìe medio alte di gpt a sud della Groenlandia (il cd. palloncino) e, nella seconda parte, dall'immissione del calore emesso dalle stesse all'interno del flusso atlantico con deciso rallentamento zonale nella fascia subpolare dei meridiani centrali dell'ATL.
Per tali motivi non è escludibile a priori che nonostante gli effetti dell'ESE, venga evidenziata questo tallone di Achille del vp proprio nella continua cessione di calore latente.
In tal caso pur in presenza indubbiamente di un hp più invadente le medie latitudini, potrebbero rimanere parzialmente marginalizzate dalla protezione dell'anticiclone proprio le regioni più orientali italiche, tenendo inoltre presente le decise anomalìe negative facenti capo all'Indian Ocean Dipole che agevolerebbero la persistenza di una conca depressionaria semipermanente in grado di captare al meglio la circolazione fredda orientale.
Ultimo elemento di incertezza infine ce lo regalano le forecast base ECMWF e le relative velocità potenziali previste in capo al vortice.

fluxes.gif

heat flux in rialzo e velocità zonali che tendono a diminuire proprio nella fase temporale deputata al deciso rinforzo del vp a tutte le quote per gli esiti dell'ESE
E la non propria linearità dell'assetto delle velocità potenziali del vortice creano ulteriori conferme circa problematiche interpretative non da poco per i GM:

ecmwfpv380f240.gif

Quali le forzanti troposferiche da creare un controeffetto agli esiti dell'ESE?