
Originariamente Scritto da
mat69
Ormai i rischi direi che sono ben chiari e palesi

davanti ai nostri occhi in un marzo che alternerà brevi vicende instabili e anche fresche con stasi altopressorie e, nota dominante, il nulla da ovest \fp\ grazie ad una perdurante disposizione delle
SSTA che tengono le correnti a getto ben lontane dal vecchio continente e quanto mai alle medie latitudini:
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Inoltre le "onde planetarie", nonostante l'avanzata inesorabile della stagione che comincia a riscaldare non poco le fasce tropicali, non sembrano proprio, al momento, propense ad azioni forzanti sul vortice polare e la circolazione prende un andamento di fatto quasi "inerte" con un
GLAAM fra il neutro e il negativo e una circolazione pacifica ancora soggiogata dagli effetti paralizzanti di una Nina in palese transizione verso la Nada e con
SSTA già positive nelle regioni 1+2 e 3 dell'
ENSO.
Decisa virata anche del
SOI ormai su valori che dovrebbero condurre ad un netto ridimensionamento delle resistenti anomalìe negative verso il meridiano del cambio data.
Deboli segnali di riviviscenza arrivano già da ieri sera dal long range del modello inglese che propone un sussulto proprio a carico della wave 1 con risposta meridiana i cui effetti sono naturalmente tutti da valutare ma ad ogni buon conto eventualmente forieri di dinamiche ben lontane da ormai gradite logiche canonicamente primaverili.
Del resto è una situazione che, pur con logiche diverse dettate dalla stagione e dalle diverse forzanti stratosferiche, mette in evidenza, come nota comune la decisa debolezza delle onde planetarie troposferiche ormai perdurante da mesi e soprattutto il fatto come eventi, come quello avuto nel mese di febbraio, benchè eclatanti, richiedano un modesto apporto dinamico e uno scarso dispendio di energie e di trasporto polo - equatore:
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Sembra davvero inutile ribadire l'importanza che rivesta il cambiamento di pattern condizionato dagli eventi
ENSO.

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