Una "nuova nube" contro il riscaldamento globale


E' stata nuovamente presa in considerazione, per combattere il riscaldamento globale, la particolare idea di "sparare" nel cielo sovrastante gli oceani, dell'acqua salata, in modo tale da creare delle nubi che riflettano la luce del sole.


Rob Wood, fisico presso l'Università di Washington, ha proposto, per testare il concetto, un esperimento da attuarsi su piccola scala. Un esauriente documento è stato pubblicato questo mese sulla rivista Philosophical Transactions della Royal Society . Woods invita gli scienziati a prendere in considerazione l'idea di poter creare questa "nube marina scintillante". Questa idea della nube, è parte di una più ampia concezione, nota come geoingegneria, che mira ad utilizzare la tecnologia al fine di manipolare l'ambiente. Altri 25 scienziati hanno approvato l'idea. Tuttavia, nonostante l'interesse crescente da parte di scienziati come Woods, vi è ancora una forte resistenza nei confronti della creazione della nube marina.






La teoria che sta dietro la cosiddetta "nube marina scintillante" è che l'aggiunta di particelle di sale marino al cielo sopra l'oceano, formerebbe nuvole di grandi dimensioni, che potrebbero riflettere indietro la luce nell'universo. Seminare nubi stratocumuli marine con abbondanti quantità di minuscole particelle di acqua di mare, potrebbe in teoria migliorare significativamente la concentrazione del numero di goccioline nelle nuvole, e quindi migliorare la loro riflettività e la loro longevità. Poiché vi è una quantità limitata di acqua nell'aria, aggiungendo più particelle si creano un maggior numero di goccioline, seppur di dimensioni inferiori. Un maggior numero di gocce più piccole hanno una superficie maggiore, quindi significa che le nuvole possono riflettere una maggiore quantità di luce indietro nello spazio, creando un effetto di raffreddamento sulla Terra. Alcuni calcoli dimostrano che se la concentrazione di goccioline in stratocumuli marini può essere aumentata a diverse centinaia di goccioline per cm³, ciò potrebbe essere sufficiente a bilanciare il riscaldamento dovuto a un raddoppio dell'anidride carbonica atmosferica, consentendo inoltre di mantenere il ghiaccio polare ai valori correnti.



Il resto dell'articolo al seguente link: Una "nuova nube" contro il riscaldamento globale