Ottimo Fabri!

Propongo anche la mia versione, copiando ed incollando l'analisi che ho scritto su Facebook

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L'analisi del movimento dei sistemi frontali fino a domani a tarda sera chiarisce i motivi del forte peggioramento che attende l'Italia a breve.
Guardate il primo pannello, che rappresenta la situazione delle ore 13 di oggi, e concentratevi sulle 2 perturbazioni tra Mediterraneo e Spagna. Abbiamo da una parte un lungo fronte freddo tra Spagna e Portogallo in distensione fin verso le Azzorre; questo è ciò che rimane della ormai vecchia irruzione di aria artica marittima che ci ha portato il freddo degli ultimi giorni. Il sistema si sta riattivando, perché in aperto Atlantico ieri si è formata una profonda depressione che ha messo a confronto quest'aria fredda con altra più calda risucchiata direttamente da latitudini tropicali. Il minimo di pressione principale è stazionario in mezzo all'Oceano (non si vede nella figura), ma abbastanza profondo da creare un gradiente di temperatura sufficiente ad "accendere" il getto subtropicale, che sta proponendo un secondo sistema frontale, quello a nord delle Canarie. Lo stesso getto si sta estendendo verso ESE, ed inizia a trascinare con sé la vecchia aria artica marittima, ormai inerte ed in rapido scivolamento verso il Mediterraneo.
Di contro, l'abbassamento di pressione tra le coste spagnole mediterranee e quelle algerine dovuto proprio all'approssimarsi di questo "strappo" nel cuore del getto subtropicale, ha attivato un richiamo di aria relativamente calda e secca dal Sahara verso nord, con conseguente formazione di quel lungo ramo caldo visibile tra Baleari e Sardegna.
Appena l'aria artica marittima tornerà a confrontarsi con il caldo Mediterraneo (ossia tra 1-2 ore) il calo di pressione dovuto alla reazione in termini di convezione nel centro della piccola bassa pressione ora sul Mare di Alboran si accentuerà improvvisamente, e già nella prima parte della nottata prossima (secondo pannello) avremo una bassa pressione ben sviluppata e profonda, con l'aria sahariana che nel frattempo avrà raggiunto la Sardegna e parte della Sicilia.
L'evoluzione successiva non sarà dovuta ad altro che alla naturale evoluzione di un sistema del genere. Da porre particolare attenzione a due zone domani tra pomeriggio e sera: il Triveneto, dove il confronto tra aria artica marittima e sahariana sarà particolarmente aspro a causa dell'attivazione di una forte Bora di richiamo che rallenterà l'avanzata dell'uno e dell'altro flusso, e le coste ioniche, dove i due rami freddi generati dall'aria artica marittima e dal getto subtropicale ad alta quota si fronteggeranno direttamente.
Ma un po' tutte le regioni tirreniche sono a rischio di forti temporali, seppure per poche ore.
Un breve sguardo anche al nuovo sistema in arrivo dall'Artico, nuovamente gonfio di aria gelida: non ci interesserà in maniera consistente, ma è da notare la rapida rotazione che subirà, sintomo del fatto che da una parte la recente irruzione fredda ha lasciato una grossa ferita che "frena" le nuove invasioni di aria calda (siano esse dirette o semplicemente di richiamo prefrontale); solo nella zona dove il gradiente di pressione è massimo riesce a formarsi un piccolo ramo caldo, così come al largo sull'Oceano, dove l'irruzione di qualche giorno fa non aveva colpito in modo così duro.