Appunto parlo sempre di test live.
La novità sole potrebbe essere "irrilevante", ma anche "determinante".
CHe poi i plateau intesi come "pause" nell'andamento termico potrebbero essere una connotazione stessa del funzionamento termico del pianeta e non necessariamente una "spiegazione" (intesa come pausa del GW)![]()
Come già spiegato in precedenza, l'analisi statistica degli effetti (temperatura superficiale terrestre) non è un "gioco" fine a se stesso ma deve contribuire alla comprensione dei fenomeni attraverso un processo di indagine "indiretta" circa le cause che determinano gli effetti osservati.
Ho provato a fare un lavoro mirato all'isolamento del segnale ciclico presente nel dataset ERA t2m e credo che ciò che verrà illustrato potrà essere utile nella ricerca delle cause fisiche perchè questi segnali non casuali "nascondono" processi sottostanti che caratterizzano il GW.
Spero che gli amici che si occupano di analisi della circolazione generale, delle tlc, ecc ... possano trarre qualche spunto per le loro ricerche.
Abbiamo già evidenziato in più occasioni la presenza di un trend di fondo positivo e lineare della temperatura superficiale che caratterizza il cosiddetto fenomeno del GW.
Oltre a questo segnale primario, risultante di tutti i processi fisici che sono all'origine del GW, esistono altri segnali di natura ciclica, più o meno regolari, più o meno periodici (da minimo a minimo), che sono il frutto della variabilità del tempo atmosferico e in taluni casi della variabilità in senso climatico.
Esiste un ciclo primario, C1, statisticamente significativo, della durata media (da minimo a minimo) di 92 mesi:
Esiste un ulteriore ciclo secondario, C2, statisticamente significativo, della durata media (da minimo a minimo) di 46 mesi:
C1 e C2 si presentano così:
Dall'analisi che ho fatto sembra esserci anche un ciclo di ordine superiore, caratterizzante un trend ciclico in seno al trend lineare che già conosciamo, statisticamente non significativo dal momento che i dati son troppo pochi per affermare con scientifica certezza che quel ciclo è presente ... ma visto il rapporto armonico che intercorre tra il periodo (da minimo a minimo) dei vari cicli intercettati (potenze del 2) si presume che esso abbia durata media pari a 184 mesi:
Questo ciclo è molto importante poiché il "plateau" che stiamo osservando si sviluppa tra il massimo ed il minimo di tale oscillazione ciclica, cioè in seno al trend ciclico discendente ed in seno al trend ascendente lineare di fondo.
Sviluppando il segnale ciclico sulla base delle potenze del 2 otteniamo un modello di fitting dei dati osservati e la relativa estrapolazione futura (fuori campione):
Ricordo che tutti i cicli teorici graficati sono detrendizzati e la scala di riferimento è l'asse delle ordinate di destra, tranne per il terzo grafico postato che ha una sola scala.
Spero di aver fornito qualche informazione utile e che questo contributo possa servire ai più esperti nella ricerca delle cause che sono alla base di questi segnali negli effetti osservati.
![]()
Ultima modifica di CausaEffetto; 02/10/2013 alle 16:11
[B]Lorenzo Smeraldi : [/B]le migliori idee sono sempre quelle che vengono realizzate
Interessante, Lorenzo.![]()
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In questo recente articolo si affronta proprio il problema qui dibattuto arrivando alla conclusione che nelle fasi di rallentamento del riscaldamento atmosferico, il calore viene dirottato negli oceani:
Global warming has not stopped « AGW Observer
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
Interessante analisi. Ci sono però un paio di punti più discutibili di altri, imho.
Gi anni 90 sono stati anche pesantemente influenzati dal rebound termico indotto dall'accoppiata Pinatubo in entrata e potentissimo Nino seguito da persistente Nina in uscita. Calo consistente fra 91 e 93, poi l'impennata del 97-98. L'aumento della circolazione alto-zonale potrebbe essere stato influenzato dallo stato particolare i cui si è trovata una stratosfera polare molto raffreddata e tropicale molto riscaldata in seguito a questa eruzione (nell'emisfero australe ha contato molto anche e ancora la riduzione dell'ozono). L'irradianza solare più forte (ma era già in calo da decenni), semmai, avrebbe dovuto riscaldare la stratosfera, anche separando i due segnali non si notano (pur nell'incertezza delle osservazioni) riscaldamenti evidenti anche più in alto, anzi.
Sul Pacifico: gli anni 90 hanno visto un indebolimento della cella di Walker fino al relativo tracollo del 97-98, da allora si è notevolmente rafforzata. È altresì evidente che un regime del Pacifico in stato prevalentemente Nino-like sfavorisca l'upwelling oceanico (alisei indeboliti) e inoltre tenda a scaricare l'energia accumulata (sottoforma di flusso di calore sensibile e soprattutto latente). Ben diversa la situazione in seguito, il Pacifico in stato IPO- e Nina-like favorisce un accumulo di energia in profondità.
Schermata 2013-10-02 a 23.40.35.jpg
Ultima modifica di steph; 02/10/2013 alle 22:43
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Obiezioni molto interessantialle quali purtroppo non sono in grado di dare apposita documentazione al momento per dimostrare che queste dinamiche sussistono al di fuori degli eventi da te citati causa la permanenza dello shut down del sito NOAA.
Quanto all'ingrassettato credo possa trovarsi idonea spiegazione proprio nella carenza di ozono polare dovuta all'indebolimento della Brewer Dobson Circulation la cui fotodissociazione chimica con rilascio di calore è in grado di scaldare la stratosfera in misura assai maggiore rispetto quanto possa fare l'irradianza diretta.
Matteo
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