I danni chi li causa? Non so, oltre alla noncuranza, forse ( ma forse eh) anche gli 800 mm caduti in 2 giorni a Genova, i 200mm caduti in una notte a Carrara, i 400 e rotti mm che hanno fatto sfraceli nel Gargano, i continui nubifragi che hanno colpito lo spezzino, la capitale, Milano, Alessandria, Parma, Lodi, Pavia, il verbano, Livorno, la Maremma toscana e laziale, Senigallia...ho lasciato qualcuno? Aggiungete pure....
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Penso che ci sia un concorso di colpa. Perché che il territorio italiano sia stato devastato non è una novità. Ma gli scempi maggiori non sono avvenuti negli ultimi vent'anni, ma negli anni '60 e '70. La domanda è: come mai per mezzo secolo molti di quei posti si sono salvati oppure subivano danni occasionali, mentre in questi ultimi anni patiscono disgrazie di continuo?
Non basta dar la colpa alla cementificazione degli anni'60: per me è spiegazione troppo semplice e comoda. A Roma a gennaio scorso c'è stata un'alluvione nella zona nord. Coinvolti interi quartieri (spesso in origine abusivi) costruiti 40 anni fa. E è successo a cavallo tra gennaio e febbraio. Puoi leggere l'episodio in due modi:
1) Grazie! Costruiscono abusivamente in una zona che fu (50 anni fa) coinvolta da un'alluvione e poi si lamentano.
Giusto. Ma puoi anche, insieme al punto 1) dire
2) 50 anni fa fu piena del Tevere, oggi (cioè febbraio scorso) pioggia. Inoltre, come mai, dagli anni'70 (quando furono costruiti quei quartieri), non è successo nulla di rilevante? Infine: la piena del Tevere di 50 anni fa avvenne a settembre. Oggi tra il 31 gennaio e il 2 febbraio, nei giorni della merla o della Candelora.
Conclusione: gli errori sono stati fatti, e lo sappiamo tutti. Ma nonostante questi errori, fatti decenni fa, in condizioni climatiche "tipiche" o "classiche", in linea di massima si andava avanti. Se le condizioni climatiche mutano, ovviamente, cambia il quadro. E quindi: per me è concorso di colpa.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
In ogni caso, se vai a Idrografico di Roma-->Archivi-->Rapporti eventi vedi quello del 31 gennaio - 4 febbraio 2014. dal quale traggo:
E’ stata effettuata un’analisi sui tempi di ritorno elaborando i dati pluviometrici secondo le indicazioni dello studio VAPI, effettuato dall’U.O. 1.34 del GNDCI del CNR per l’Italia Centrale, tramite il quale sono state ricavate le linee segnalatrici di possibilità pluviometrica per le stazioni più significative (utilizzando una legge di correlazione di tipo TCEV). E’ emerso che i tempi di ritorno Tr stimati per le precipitazioni con cumulate di durata da 6 fino a 24 ore hanno toccato dei valori tra i 40 e i 200 anni nella zona di Roma Nord e hinterland;
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Cit. dal film Wanted:"... Voi che cazz0 avete fatto ultimamente?"
Cit. da Colorado: "La neve scende a fiocchi perchè se scendesse a nodi non si scioglierebbe."
viva la φγα
Inverno zero
Primavera 5
Estate 7
Autunno zero
Media aritmetica 3
Il mio inverno preferito:maiale alto e rodanate a gogò
Messa così ti sei dato la risposta da solo ma arrivi a conclusioni a mio parere sbagliate.
Non succede nulla di rilevante per 50 anni ed arriva un evento con tempo di ritorno di 40-200 (200 sarà il picco su una stazione, ad occhio farei una media sui 60-70 anni sull'evento), conclusione: è tutto regolare, nessun concorso di colpa, se la rete idrica è progettata per sopportare eventi con tempi di ritorno inferiori non è colpa sicuramente dell'evento ma di chi si assume quel rischio.
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L'alluvione fu molto localizzata: il fatto che i 200 anni si siano registrati in una sola stazione potrebbe voler dire che nel punto di maggior danno si toccarono quei valori. Ma comunque, per andare al tuo discorso: certo, ma non c'è limite. Nel senso che tutto si può fare, ma a quali costi? E quali limiti? Ha senso, per un palazzo di cemento armato che ha una vita media di un centinaio di anni, prevedere una resistenza a eventi plurisecolari? E' una domanda vera, la mia, non una retorica. Per un ponte o un'opera pubblica che, teoricamente, non ha limiti temporali posso prevedere il nono Richter. Ma per un palazzo? Per una fogna? Per un chiusino?
Dopodiché, quelle tubature non erano certo preparate per un evento plurisecolare. Magari erano nella media, una media pluridecennale o forse secolare che, però, risulta insufficiente, come parametro di riferimento, di fronte al clima cambiato. E quindi ritorno: il clima ha il suo concorso di colpa perché questo clima muta velocemente i parametri da considerare. Parametri che sono andati bene per decenni ma che, oggi, in certe zone, appaiono insufficienti.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
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