Carte "fighe"......
Divergenza a medio e lungo termine tra "europei" e GEM, e GFS stamattina. Non tanto per gli effetti locali sull'Italia, più o meno simili fino ad inizio febbraio: debole flusso residuo da est, seguito da un probabile peggioramento atlantico. Quanto perché GFS vede una zonalità "sparata" fino all'Artico Russo, ed "inverno finito" o quantomeno resettato. I primi invece vedono un anticiclone russo-siberiano ancora bello pimpante e con forte gelo al suolo, e tendente ad opporsi con successo alla penetrazione delle correnti atlantiche già sulla Scandinavia (europei) o almeno oltre il Baltico (GEM). Visti i precedenti degli ultimi 2 mesi...ritengo meno probabile GFS![]()
Per esperienza, e non per capacità predittiva sulla base delle teleconnessioni, sarei portato a ritenere realistico lo scenario proposto dagli americani. Generalmente ad una fase centrale dell'inverno cruda e caratterizzata da ripetute irruzioni artiche segue un reset configurativo più o meno lungo, che può andare nel senso della zonalità atlantica o delle rimonte anticicloniche perduranti. Ci sono state eccezioni, ma sono appunto tali e si trovano collocate quasi tutte in periodi antecedenti agli ultimi 25-30 anni (inverno 1962-63, inverno 1953-54, inverni anni 40).![]()
GFS vede lo sfondamento delle westerlies fino alla siberia praticamente:
gfsnh-0-192.png
reading invece non è molto d'accordo:
per quanto mi riguarda, nonostante io mi affidi di più a Reading solitamente, penso che GFS la stia vedendo meglio e lo spero visto che il freddo ad est non ci interesserà più di quel tanto (ci sfiorerà, certo, ma quella palla gelida che reading vede stazionare lì per giorni non avrà spazio, IMHO, per colpirci direttamente) e con GFS il gap pluvio verrà in parte ridimensionato con ottime piogge al piano (giustamente, dopo un mese di gelo alla prima piove) e neve a quote medie. ma lì siamo in febbraio.
Si vis pacem, para bellum.
Mai dire maiComunque, per essere precisi, non è così: esempi in anni recenti ne abbiamo più d'uno, a livello europeo e talvolta anche italiano, vedi 2003, 2006, 2010, 2013. Il reset locale lo vedono tutti e come dici tu ci sta benissimo, ma non lo confonderei con il reset continentale che vede GFS fino agli Urali, con l'anticiclone russo messo a cuccia verso il Kazakhstan
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per quanto riguarda il breve-medio, c'è una situazione davvero difficile... abbiamo un tentativo dell'atlantico di fare ingresso nel med.occ. respinto dal blocco freddo:
il Piemonte e le regioni più occidentali potrebbero vedere delle fioccate.
Si vis pacem, para bellum.
Lo pensi o lo speri?Io invece ribadisco che, da 2 mesi abbondanti a questa parte, i modelli e GFS in particolare vedono a lungo ma anche a medio termine lo smantellamento dell'anticiclone russo-siberiano, o almeno una sua forte ritirata. Rimediando solo "sconfitte" su tali previsioni
Io credo che fino a fine febbraio, anche inizio marzo, sarà difficile che il flusso atlantico abbia ragione del blocco d'aria fredda continentale. Questo non vuol dire che non si possa essere noi sotto un flusso perturbato sud-occidentale, mentre Mosca piomba lo stesso nel gelo: semplicemente, che lo sfondamento zonale su tutta la Russia mi pare assai improbabile per ora...
sì ma in questo caso particolare si vede bene in GFS che se le westerlies sfondando in Russia latlantico riesce ad entrare anche qui, viceversa no (si guardi reading). questo perchè? perché il blocco termico non è più in Russia/Asia orientale ma soprattutto su centro-w Russia ed Europa orientale, quindi tutto spostato verso W. questo da quando? dall'avvezione gelida dell'epifania che ha messo letteralmente nel freezer le aree di cui sopra. quindi le due cose sono collegate, secondo me.
Si vis pacem, para bellum.
Non ti capisco, spiegati meglioPer quello che ho capito, per me è il contrario, proprio perché in questi giorni (in seguito ad avvenzione artica, non a perturbazioni atlantiche) c'è stata una nuova "tornata" di nevicate sulla Russia Europea (che coincidono con un addolcimento termico), e nei prossimi giorni andrà lì ad espandersi l'anticiclone russo-siberiano, così che il freddo troverà maggiore forza per resistere alle correnti atlantiche. Che è quello che succede, appunto, da oltre 2 mesi (col caso eccezionale del gelicidio di Mosca di novembre 2016, ad esempio).
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