Ciao a tutti. Nonostante tutti gli indici e varie teleconnessioni vanno in direzioni differenti nelle prossime settimane dobbiamo fare i conti con un forte ritorno delle westerlies (da come non si vedeva da tempo), correnti che decreteranno la fine della lunghissima ondata di gelo che si è abbattuta sull'Europa Orientale ed in parte sui Balcani.
Tali correnti molto tese ed intense porteranno variabilitÃ* sul nostro Settentrione con passaggi nuvolosi molto veloci e perturbazioni in genere poco produttive (ma l'Atlantico è così)... vento forte e teso dai quadranti occidentali e/o sudoccidentali e progressivo aumento delle temperature che al Sud in qualche caso sarÃ* dell'ordine degli 8/10 gradi... rivedremo temperature fino ai 600-800 metri a due cifre ed in Sicilia, Calabria e parte della Puglia si affaccieranno i primi 20°C della stagione 2006
Tutto questo a partire dal finire della prossima settimana dove si può constatare che entreremo in un regime subtropicale anticiclonico che non è altro che la risposta alle correnti tesissime e forti ad alto indice zonale Atlantico.
Però attenzione....
1) Adesso ci troviamo di fronte a forcing tropicali piuttosto deboli dovuti ad una fase della MJO non favorevole sull'Atlantico.
2) L'intenso riscaldamento stratosferico sta cominciando a portare i primi frutti in alta e media troposfera mettendo le fondamenta per la creazione di anticicloni di matrice dinamica di natura polare.
3) La partenza così intensa del vortice polare troposferico andrÃ* comunque ad impattare sull'aria gelida presente ad est ed il suo attrito dovuto all'impatto (dispersione di trasporto di calore e momento) provocherÃ* una progressiva e inevitabile attenuazione delle westerlies.
Ecco come la vedo io quindi (comunque giÃ* paventata dai grandi di questo forum):
dopo una fase prettamente zonale e al Sud subtropicale il vortice Islandese perderÃ* (da qui a 10-15 giorni) la sua energia... nel contempo dovrebbe entrare in fase attiva la MJO sull Atlantico rinvigorendo i forcing tropicali favorendo trasporto ed aumento di vorticitÃ* potenziale appena ad est dell'onda positiva dell'oscillazione. Il fatto appena suddetto corrisponde (potrebbe corrispondere) alla caduta dei geopotenziali sul Mediterraneo Centro-Occidentale e/o Centro-Orientale (difficile or come ora collocare). I forcing tropicali imporranno la tendenza a splitting su Atlantico e formazione di robuste cellule Anticicloniche dapprima ad onda lunga o molto lunga per poi trasformarsi in onda corta. Gli anticicloni polari in formazione grazie alla propagazione verticale d'onda supportata anche da un fisiologico rallentamento delle westerlies tropo-statosferiche potrebbe favorire il connubio di tali Anticicloni con quello Atlantico in propagazione verso le Regioni polari imponendo alla circolazione Europea una fase di blocco unicellulare a evoluzione bicellulare e nuova quindi discesa di aria sufficientemente ancora fredda di origine artica o artico-marittima verso le latitudini mediterranee. Questa evoluzione assomiglia molto all'inverno 1987 (un metÃ* febbraio fortemente Atlantico con temperature che a Putignano raggiunsero i 18°C di giorno mentre poi a fine mese ed inizio del successivo sappiamo tutti come è andata a finire), naturalmente non è possibile dire ne aspettarsi che andrÃ* come quell'anno ma più o meno l'evoluzione potrebbe essere la stessa. Quindi come giÃ* dissi da dicembre e qualche giorno fa io Marzo lo vedo MOLTO BENE

Questo scrivevo nel forum sud qualche giorno fa... pare che l'evoluzione sia improntata su queste righe e sembra che l'obiettivo della caduta dei geopotenziali sia il mediterraneo centro-occidentale e non quello centro-orientale.

Naturalmente per questo motivo è lecito pensare che nonostante l'aria fredda che sarÃ* pilotata da questi impianti barici non ha nulla di paragonabile a quella fino ad'ora affluita, le Regioni favorite ai prossimi "attacchi" freddi potranno essere quelle settentrionali e Tirreniche sottoforma di cospicui apporti precipitativi solidi a quote collinari sulle latitudini centrali italiane mentre a quote inferiori su quelle settentrionali. Almeno questo sembra trasparire dalle varie elaborazioni modellistiche.

Eloquenti le carte a 240 ore le quali ci fanno vedere addirittura uno stallo zonale di elevata magnitudine con un proseguio a dir poco caotico dovuto alla non presenza di un motore principale sullo scacchiere euro-mediterraneo ma bensì da vaganti nuclei di vorticitÃ* con dimora di difficile localizzazione. Una cosa è certa: l'inverno non è assolutamente finito, anzi, assisteremo ad un'avvicendamento più marcato dal punto di vista termico e conseguenzialmente ad un incrudimento della fenomenologia (alias + temporali) dovuto al maggior scontro di masse d'aria di diversa origine e temperatura.