Vorrei riportare una riflessione sulla strategia di comunicazione mediatica (con il supporto dequalificante di alcuni siti) relativa alle faccende meteorologiche ecliamtologiche su scala globale.

Nuove alluvioni lampo nel deserto. Ma il clima e impazzito, oppure no - MeteoGiornale.it


Prendo ad esempio questo titolo. Il termine clima impazzito non dovrebbe neanche far parte del vocabolario di un sito che si vanta di trattare informazione meteorologica e climatologica.
Su Gente o Novella 2000....ci può stare.

La pazzia è una malattia della mente umana, un concetto traslabile alla meteorologia soltanto se si opera ad un livello di comunicazione molto ma molto basso di informazione (terra terra)
che si presuppone non attenga ai lettori di siti specialistici.

Lo scrivente ci ponte il quesito se il clima del deserto in questione sia diventato "matto", utilizzando questo concetto per caratterizzare in modo aspecifico quasi ridicolizzando, l'osservazione reale di fenomeni che per frequenza e intensità escono da canoni statistici di riferimento trentennale.

Ovviamente se uno mette nel titolo "il termine clima pazzo" non ci vorrà molto a fare due considerazioni statistiche, geomorfologiche per concludere che il clima tutto è meno che pazzo.....quindi normale.

Ma in tal modo...il lettore è fuorviato dall'essere consapevole che forse un'alterazione di frequenza e intensità di alcuni fenomeni (evoluzione) sta realmente avvenendo senza per questo chiamare in gioco la psichiatria del clima che come reazione evoca ovviamente una risposta di tipo conservativa.