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  1. #3081
    Vento fresco L'avatar di alnus
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da jack9 Visualizza Messaggio
    alla fine venne fuori che i ghiacciai influiscono sulla portata dei fiumi (quindi falde e tutto) tra il 10 ed il 20%, poco ma nemmeno così poco.
    la neve che fonde influisce molto di più, è una importante riserva idrica.
    ma il tutto non si riduce solo a questo. non è per nulla normale avere 3 autunni di fila senza atlantico, completamente.
    è tornato? benvenga, non ci sono aspetti negativi.
    qualcuno rimane in ombra? è normale, inevitabile. chiaro, l'importante è che non sia una situazione bloccata così per un anno intero (tipo 2013/2014, per fare un esempio), ma per un mesetto (tra l'altro nel periodo corretto, consono) non è sto gran disastro.
    i ghiacciai son destinati a sparire, ciò non significa però che non debba nevicare più ad alte quote o non debba più fare ingressi atlantici.
    anzi, è il contrario, più ne fa e meglio è.
    la dimostrazione la si ha sui bilanci di massa delle varie annate. i bilanci di questi ultimi anni sono i più disastrosi di sempre. influisce di certo tantissimo la qualità della stagione estiva (pesantemente sopra media se non da record spesso e volentieri) ma hai il suo peso anche la quantità di neve caduta durante l'autunno precedente soprattutto.
    se il ghiacciaio arriva a maggio già senza neve, è un disastro. se sopra ne ha metri (come da norma climatologica, teoricamente) invece che avere 6 mesi di fusione come l'anno scorso ne hai 2-3-4. è evidente che sul bilancio di massa ciò influisce e, se questo fatto lo applichiamo con costanza, invece che sparire in 50 anni ce ne impiega 100, faccio esempi a caso.
    scusate se è poco

    Venne postato da Enrico di 3B un grafico svizzero sul peso percentuale dei ghiacciai nella portata del Po in agosto.
    Nel secolo scorso 18%.
    Nel 2003 quasi 40% ( mentre il Po era ai minimi storici) e questo è probabile anche per il 2022.
    Ma stiamo sempre parlando del solo mese di agosto. Quindi nella portata annuale si può pensare a ben meno del 5%.

    Nel ventennio 2000-2020 la portata annuale del Po è stata inferiore a quella del secolo scorso per un 2,6% ( dati ARPA ), con ghiacciai dimezzati.
    Questo fa ipotizzare un -5% a ghiacciai spariti.

    Poi è ovvio che può andare diversamente, per tanti altri fattori.

    Comunque riconosco che i ghiacciai diventano importanti proprio quando il fiume serve di più, e questo in futuro mancherà.
    Ultima modifica di alnus; 03/11/2023 alle 03:25

  2. #3082
    Uragano L'avatar di jack9
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Venne postato da Enrico di 3B un grafico svizzero sul peso percentuale dei ghiacciai nella portata del Po in agosto.
    Nel secolo scorso 18%.
    Nel 2003 quasi 40% ( mentre il Po era ai minimi storici) e questo è probabile anche per il 2022.
    Ma stiamo sempre parlando del solo mese di agosto. Quindi nella portata annuale si può pensare a ben meno del 5%.

    Nel ventennio 2000-2020 la portata annuale del Po è stata inferiore a quella del secolo scorso per un 2,6% ( dati ARPA ), con ghiacciai dimezzati.
    Questo fa ipotizzare un -5% a ghiacciai spariti.

    Poi è ovvio che può andare diversamente, per tanti altri fattori.

    Comunque riconosco che i ghiacciai diventano importanti proprio quando il fiume serve di più, e questo in futuro mancherà.
    sì dipende dal mese chiaramente
    Si vis pacem, para bellum.

  3. #3083
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da alnus Visualizza Messaggio
    Venne postato da Enrico di 3B un grafico svizzero sul peso percentuale dei ghiacciai nella portata del Po in agosto.
    Nel secolo scorso 18%.
    Nel 2003 quasi 40% ( mentre il Po era ai minimi storici) e questo è probabile anche per il 2022.
    Ma stiamo sempre parlando del solo mese di agosto. Quindi nella portata annuale si può pensare a ben meno del 5%.

    Nel ventennio 2000-2020 la portata annuale del Po è stata inferiore a quella del secolo scorso per un 2,6% ( dati ARPA ), con ghiacciai dimezzati.
    Questo fa ipotizzare un -5% a ghiacciai spariti.

    Poi è ovvio che può andare diversamente, per tanti altri fattori.

    Comunque riconosco che i ghiacciai diventano importanti proprio quando il fiume serve di più, e questo in futuro mancherà.
    Ricominciamo i ghiacciai non servono a nulla vabbè, abbiamo avuto nella primavera/estate 2022 la più grave crisi idrica e siccità che si ricordi, con tutti i fiumi grandi e piccoli hai minimi storici, lo stesso si può dire per i laghi e paesi dove mancava l'acqua, e questo è successo praticamente per l'assenza per circa 2 anni delle precipitazioni soprattutto nei periodi più importanti, se non piove non nevica in montagna quindi non si formano i grandi nevai che quando di sciolgono vanno a riempire i torrenti che finiscono nei fiumi ed a loro volta nei laghi facendo si che rimanga un certo equilibrio, se non piove e quindi non nevica dove è come serve questo equilibrio si rompe e succede quello che abbiamo visto tutti ed alcuni anche subito, io rimango basito che ancora si insiste su questo tasto, evidentemente il recentissimo passato non ha insegnato nulla ma proprio zero.

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  4. #3084
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da glozzi Visualizza Messaggio
    Forse gli anni 70 siamo andati in pareggio, gli anni 80 no di sicuro, ma nulla a che vedere con i ritmi di ablazione generale che abbiamo post 2010.
    In Italia i teloni sono usati sul Tonale, ed in Svizzera sul ghiacciaio del Rhone, sono teli che ricoprono circa 22000 metri di ghiacciaio e i teli sono di un tessuto resistente ai raggi UV imbottito di un materiale felpato che isolano il ghiaccio e riflette I raggi del sole.
    Il ghiacciaio perdeva in media 10 metri l'anno, tanto più che c'è un lago sotto il ghiacciaio che è in costante crescita.
    Gli effetti sicuramente ci sono i più ottimisti parlano addirittura di un 50/70% di riduzione dello scioglimento, altri meno, logicamente si tratta di un metodo sperimentale già usato in altre occasioni sempre in Svizzera.
    Del tutto contrarie sono le associazioni ambientaliste che pur ammettendo che i teli riducono il processo di fusione perché contribuiscono a fare si che la T. non aumenti, la loro contrarietà è dovuta al fatto che essendo un problema antropico in poche parole bisogna agire in un'altra maniera, si parlava anche di sparare in inverno dal lago sottostante acqua sul ghiacciaio per aumentare i metri di nevato stagionale, ma non credo sia stato più fatto.

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    Questa non sembrerebbe una boiata assurda (sempre se fatta con mezzi ad impatto zero o trascurabile, beninteso).
    In effetti, se si sparasse acqua in pieno inverno sui ghiacciai questo andrebbe a ricoprirli costantemente, e il ghiacciaio riuscirebbe di nuovo a fungere da riserva idrica
    Mi sembra comunque impossibile che non si sia trovata ancora una soluzione tampone.
    Lou soulei nais per tuchi

  5. #3085
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Interessante
    Questa non sembrerebbe una boiata assurda (sempre se fatta con mezzi ad impatto zero o trascurabile, beninteso).
    In effetti, se si sparasse acqua in pieno inverno sui ghiacciai questo andrebbe a ricoprirli costantemente, e il ghiacciaio riuscirebbe di nuovo a fungere da riserva idrica
    Mi sembra comunque impossibile che non si sia trovata ancora una soluzione tampone.
    Se si dispone di un bacino idrico nelle immediate vicinanze del ghiacciaio potrebbe diventare un circuito chiuso auto alimentato il ghiacciaio sciogliendosi alimenta il bacino e l'acqua raccolta a sua volta nella stagione adatta sarebbe riparata sul ghiacciaio sotto forma di neve, come il circuito di riscaldamento di una caldaia che usa sempre lo stesso liquido o acqua

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  6. #3086
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da glozzi Visualizza Messaggio
    Se si dispone di un bacino idrico nelle immediate vicinanze del ghiacciaio potrebbe diventare un circuito chiuso auto alimentato il ghiacciaio sciogliendosi alimenta il bacino e l'acqua raccolta a sua volta nella stagione adatta sarebbe riparata sul ghiacciaio sotto forma di neve, come il circuito di riscaldamento di una caldaia che usa sempre lo stesso liquido o acqua

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    Esatto, pensavo proprio a questo!
    Se non sbaglio bacini idrici (non enormi, va beh) ce ne sono praticamente ovunque sotto i ghiacciai o nelle immediate vicinanze. Le Alpi sono piene zeppe di laghi, spesso sono proprio ex ghiacciai.
    Certo se si necessita di bacini molto grandi allora il discorso è diverso. Però non sarebbe male almeno provare, no?
    Lou soulei nais per tuchi

  7. #3087
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Noi abbiamo il problema di riduzione delle precipitazioni, riduzione dei giorni piovosi e concentrazione delle precipitazioni in pochissime ore.
    Passa una perturbazione ogni 30-40 giorni, e quando passa in 6-12 ore fa 80-100mm, con il risultato paradossale che possiamo chiudere mesi o anni facilmente sopramedia pluvio, ma quanto di quell'acqua viene trattenuta nel suolo? Zero. Diluvia, scivola via tutta immediatamente, finisce nei torrenti, poi nei fiumi, nelle falde più basse e poi ciao.
    Ecco, visto che il problema è questo credo che sia fondamentale trovare un metodo per "rispingere" l'acqua più a monte, che sia su ghiacciai o sulle alte quote.
    Lou soulei nais per tuchi

  8. #3088
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da Lou_Vall Visualizza Messaggio
    Noi abbiamo il problema di riduzione delle precipitazioni, riduzione dei giorni piovosi e concentrazione delle precipitazioni in pochissime ore.
    Passa una perturbazione ogni 30-40 giorni, e quando passa in 6-12 ore fa 80-100mm, con il risultato paradossale che possiamo chiudere mesi o anni facilmente sopramedia pluvio, ma quanto di quell'acqua viene trattenuta nel suolo? Zero. Diluvia, scivola via tutta immediatamente, finisce nei torrenti, poi nei fiumi, nelle falde più basse e poi ciao.
    Ecco, visto che il problema è questo credo che sia fondamentale trovare un metodo per "rispingere" l'acqua più a monte, che sia su ghiacciai o sulle alte quote.
    Mah, credo che il problema più grande sia realizzare l'impianto di innevamento artificiale, bisognerebbe farlo su un ghiacciaio che come si sa il ghiacciaio si muove si sposta, e come gli impianti sciistici in quota hanno bisogno di molta manutenzione annua, credo che il problema principale siano i costi generali non tanto di acqua perché sarebbe auto alimentato, ma di gestione in generale, certo bisognerebbe valutare anche le conseguenze del non fare nulla, ma sinceramente io sono un'appassionato e non conosco nemmeno le problematiche che ci possono essere nei dettagli, quello che so è che sicuramente se ne è parlato poi se la cosa stia andando avanti sinceramente non lo so

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  9. #3089
    Brezza tesa L'avatar di CheccoLau
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Spari acqua su un ghiacciaio in inverno, cerchi di "coprirlo" in vista dello scioglimento estivo. Una parte dell'acqua viene persa durante le operazioni di copertura, l'altra viene distribuita su una superficie maggiore in attesa di ulteriore scioglimento, che per forza di cose non riporta tutto nel bacino. Aumenta l'acqua evaporata e sublimata in quota, direttamente dispersa in atmosfera. Tutto questo con investimenti di risorse, energia, materiali di costruzione, fondi per la manutenzione.

    Mi sembra che coesistano enormi problemi logistici oltre che fisici e teorici...se fosse una soluzione sensata l'avremmo già percorsa. Tanto vale creare dei bacini sotterranei non soggetti a evaporazione. O meglio ancora, coprire gli attuali bacini idroelettrici con fotovoltaico galeggiante

  10. #3090
    Uragano L'avatar di Lou_Vall
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    Predefinito Re: Monitoriamo le regioni d'Italia in crisi idrica

    Citazione Originariamente Scritto da CheccoLau Visualizza Messaggio
    Spari acqua su un ghiacciaio in inverno, cerchi di "coprirlo" in vista dello scioglimento estivo. Una parte dell'acqua viene persa durante le operazioni di copertura, l'altra viene distribuita su una superficie maggiore in attesa di ulteriore scioglimento, che per forza di cose non riporta tutto nel bacino. Aumenta l'acqua evaporata e sublimata in quota, direttamente dispersa in atmosfera. Tutto questo con investimenti di risorse, energia, materiali di costruzione, fondi per la manutenzione.

    Mi sembra che coesistano enormi problemi logistici oltre che fisici e teorici...se fosse una soluzione sensata l'avremmo già percorsa. Tanto vale creare dei bacini sotterranei non soggetti a evaporazione. O meglio ancora, coprire gli attuali bacini idroelettrici con fotovoltaico galeggiante
    Ecco, io sul grassettato non è che sarei molto sicuro... anzi, non lo sono per niente
    Mi sembra veramente improbabile (per non dire impossibile) che a livello geoingegneristico non ci siano già delle soluzioni (per quanto imperfette) tali da tamponare almeno il problema. Abbiamo troppa CO2: possibile che non esista un modo per assorbirla? Un suolo che si scalda troppo: possibile che non abbiamo modo di aumentare la superficie riflettente (es. coperture bianche su edifici)? Ghiacciai in fusione folle idem: possibile che non ci sia proprio nessun sistema?
    Riguardo l'aspetto teorico, sul "spruzzare" acqua su un ghiacciaio in inverno: vero che una parte viene persa, ma non è che finisce nel vuoto cosmico: una parte certamente evapora e va in atmosfera, e che non tutta l'acqua finisce sullo stesso bacino, ma questo perchè rappresenterebbe un problema? Si tratterebbe di un minimo aumento di acqua evaporata in quota, non può fare certo male, anzi, semmai il contrario
    Se poi invece vogliamo parlare dell'aspetto tecnico, ossia delle infrastrutture e relative manutenzioni, dei costi, dell'inquinamento che si genera, qui direi che si entra più nel discorso energetico probabilmente, ossia che non abbiamo enormi fonti rinnovabili.
    Lou soulei nais per tuchi

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