
Originariamente Scritto da
snowaholic
Quando si parla di ghiacci artici si tende a sottovalutare i venti e sopravvalutare le temperature, che sono importanti solo in estate.
In inverno le avvezioni calde verso il polo sono poco rilevanti, anche perché sono generalmente seguite da forti inversioni e consentono un maggiore irraggiamento. Lo vediamo anche qui come sia facile avere temperature sotto media al suolo con
hp, figurati al polo con insolazione nulla.
I forti venti invece possono favorire la dispersione dei ghiacci con magari un recupero di estensione ma non aiutano lo spessore, che è il fattore principale per il mantenimento dei ghiacci in estate. Forte vento significa maggiore turbolenza, anche dell'acqua, che ostacola il congelamento e può spingere acqua più calda sotto la banchisa. Nel febbraio 2012 i forti venti produssero un accumulo di ghiaccio verso la Groenlandia che lasciò grandi aree con ghiaccio molto sottile esposto alla fusione estiva.
Se vai a vedere i dati storici l'unico anno con volume sopra media in inverno dal 2007 in poi è il 2010, con
AO a fondo scala che ha consentito un buon recupero di volume. Il 2006/2007 invece fu pessimo (per gli standard del periodo), favorendo la drammatica estate che tutti conosciamo.
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