I dati globali sull'andamento della temperatura sono inequivocabili,ed hanno senz'altro avuto un'influenza determinante sulle modifiche a scala globale della circolazione delle masse d'aria,ma a me interessano anche se non forse di più le modifiche a livello locale,nell'aspetto scientifico ed anche sull'impatto degli stili di vita degli abitanti di quei luoghi.Anche la percezione dei meteoappassionati sui cambiamenti climatici tende secondo me ad essere inevitabilmente influenzata dal luogo in cui vive.Tutti i climi continentali o freddi hanno avuto cambiamenti climatici ben più rilevanti rispetto ai climi più temperati o caldi.Nei microclimi italiani,ad esempio,una qualsiasi località padana ha visto cambiamenti ben più rilevanti rispetto ad esempio alle coste meridionali della Sicilia.
Onore a tutti i fratelli caduti nella lotta contro il potere e l'oppressione.
"nel fango affonda lo stivale dei maiali..."
è un aspetto interessante ma è anche il più complesso, proprio perchè si interfaccia con la variabilità atmosferica e le conseguenze su scala locale e a volte anche sulla circolazione di aree molto più vaste, le quali non sono ovviamente lineari, ancor più complesso il discorso sui trend precipitativi
in ogni caso è opportuno ricordare che osservazioni su scale temporali ristrette possono risultare estremamente fuorvianti, e maggiormente è ristretto il lasso di tempo preso in considerazione più aumenta il grado di confusione
in linea generale viceversa come dici il trend è chiaro e piuttosto lineare
i forcing tropicali spingono il sistema verso i cosidetti scalini in modo coerente, al punto che ogni evento di el Nino ha prodotto un riscontro analogo in decenni diversi
al bilancio del primo grande Nino di epoca moderna, quello del '83, si è sommato quello del secondo che ha prodotto un aumento di circa 0,3 su scala globale, prendendo l'annata maggiormente influenzata dal fenomeno, lo stesso all'incirca è accaduto tra il '98 e il '16
la curva tende a un relativo plateau durante le fasi di enso neutro o negativo, prima del successivo forcing
il fatto che la variabilità tropicale produca scalini nelle fasi positive e relativi plateau nelle fasi neutro negative da perfettamente conto di quello che è l'influenza del forcing radiativo e dei conseguenti feedback relativi alla criosfera, all'accumulo termico della colonna oceanica e ad ulteriori aspetti meno strettamente climatici relativi all'uso dei suoli e alla deforestazione
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questo in linea estremamente generica e banalizzata, ma giusto per dare un primo riferimento
C'ho la falla nel cervello
sì beh sul concetto sole vanno fatti dei distinguo, sappiamo che la famosa costante solare per esempio è piuttosto stabile e rispetto a quanto si poteva immaginare in un passato più o meno remoto varia in maniera non particolarmente rilevante anche tra fasi di lungo periodo di cicli intesi o molto deboli
il sole in definitiva è una stella piuttosto prevedibile e questo è un bene, altrimenti non saremmo qui a raccontarcela
la costante solare ovviamente è l'energia irradiata alle soglie dell'atmosfera, le variazioni più significative al netto delle interazioni con il sistema terrestre, per quanto riguarda le scale temporali che eccedono ampiamente i lassi temporali che prendiamo abitualmente in considerazione, riguardano i moti millenari
viceversa sono proprio le interazioni con l'atmosfera quelle che producono i maggiori squilibri del forcing, in particolare i meccanismi su cui a tutt'oggi c'è un margine di incertezza un minimo più rilevante sono quelli relativi alle interazioni con il vapore e quindi i cicli di nuvolosità che incidono in maniera più o meno significativa in primis sulla TSI
C'ho la falla nel cervello
Quello che mi ha sorpreso è la rapidità dei cambiamenti, ma non come semplici valori termici, ma nelle modalità di circolazione...certe cose pensavo di vederle dopo il 2050!
Quel che ancora mi fa sperare è il fatto che le anomalie più assurde sono partite dal 2020 in poi, un tempo troppo breve per poter dire che questa sarà la nuova normalità climatica...
Come giustamente detto da Alessandro1985 e altri non dimentichiamoci del ruolo del sole che lavora ai fianchi più nel modulare i pattern circolatori e quindi il bilancio radiativo sopra i continenti e sopra le superfici oceaniche così come non dimentichiamoci di altre componenti come l'upwelling oceanico (grandissima incognita perchè potenzialmente molto impattante e tuttora non ben compresa ).
Altro elemento chiave: il grande assente, ovvero la big volcanic eruption che manca all'appello ormai da 30 anni. Questo non per sminuire gli effetti della co2 e dei gas serra ma per riportare il ragionamento in termini olistici, e non "monotematici" dato che il clima malgrado tutto ha sempre funzionato così...
sì, la variabilità tropicale in qualsiasi condizione è ovviamente sempre e comunque il cardine del sistema
altrettanto ovviamente l'aumento medio superficiale è in mano prevalentemente alle temperature superficiali oceaniche le cui variazioni sono relativi a fenomeni su scale temporali estremamente variegate, in estrema sintesi:
- variazioni minime della rotazione terrestre che giocano un ruolo sui fenomeni di down-upwelling
- insolazione netta (forza solare e filtri atmosferici quindi ciclo del vapore e composizione chimica)
- regime medio dei venti e pattern convettivi
ovviamente su scale geologiche ancor più rilevanti sono gli aspetti relativi alla disposizione delle placche e quindi delle terre emerse, il che può favorire a sua volta enormi cambiamenti nella disposizione della circolazione termoalina
C'ho la falla nel cervello
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