E' stata una giornata dal sapore tardo-settembrino e pre-autunnale, di quelle che fino ad una decina d'anni fa avvenivano anche ad inizio Settembre (ricordo, tra le più vivide nella mia memoria, la giornata del 1° Settembre 2014, con crollo in serata, proprio come oggi, da 30° a 18° sotto forti temporali) e che oggi invece si verificano, se succede (non capita più ogni anno), solo dopo l'equinozio d'autunno.
Le analogie sono state numerose, l'unico elemento che ha ricordato fosse ancora Agosto è stata la notte calda ed umida che si è chiusa con una minima di 25,7°: essa è la quarta più calda notte del 30 Agosto mai registrata dal 1951. Il dato può sembrare poco significativo, e tecnicamente è così, tuttavia va contestualizzato: il limite di più tardiva notte con minima uguale o superiore a 26° è il 1° Settembre (2003 e 2024; lo scorso anno tra l'altro ritorna anche tra le 3 notti del 30 Agosto più calde sopra menzionate), essere dunque rimasti appena al di sotto di quella soglia a 48 h di distanza è altamente indicativo di condizioni sul pelo dell'eccezionalità.
L'elevatissimo tasso d'
ur (90%, dp vicino ai 24°) è stato il secondo tratto caratteristico della notte, così come la scarsità di vento: tutto sembrava disegnare la classica quiete prima della tempesta, ed in effetti un dew point così alto associato a mari caldi e temperature altrettanto estreme (come pocanzi analizzato) non faceva che preludere a temporali particolarmente forti, potenzialmente distruttivi.
I primi segnali di cambiamento sono giunti presto, nella prima mattinata: un fronte temporalesco si è organizzato e si è sviluppato tra le 8 e le 9 tra il sud-est barese e il tarantino, ad ovest del brindisino. Nel corso delle due ore successive tale fronte si è spostato verso E lentamente, infine coinvolgendo anche Brindisi dopo le 10 determinando un calo delle temperature fino a 24° e facendo precipitare 2 mm di pioggia.
I temporali mattutini, esauritisi già prima di mezzogiorno, sono stati però fenomeni che ancora precedevano lo sfondamento dell'aria fredda vera e propria. Non appena il fronte si è allontanato, generando un arco temporalesco su tutto il canale d'Otranto che poi ha imperversato nel pomeriggio sull'Albania, le temperature sono tornate ad aumentare, sotto la spinta di correnti da W secche (
ur anche sotto il 40%) e "isteriche" (con intensità variabile, ora debole, ora moderata, all'inizio addirittura molto forte con raffiche di 60 km/h, probabilmente perchè connesse all'intenso updraft ed inflow che alimentava il fronte temporalesco ormai ad est in Adriatico): i valori termici sono saliti fino a superare ancora una volta i 30°, la 48esima dell'anno per la precisione a S.Elia e la 30esima all'aeroporto, con quest'ultimo che ha superato pure i 31° (31,1°).
Osservando il sat tra le 14 e le 16 la situazione sul basso Adriatico pareva oramai stabilizzata, addirittura il cielo sulla Puglia appariva quasi del tutto sereno! Dedurre però che tutto fosse finito sarebbe stato un grosso errore, di lì a poco avrebbe avuto inizio una delle serate di Agosto più instabili e temporalesche degli ultimi 20 anni.
Proprio come al mattino, nel giro di un'ora, tra le 16 e le 17, si è rapidamente organizzato un nuovo fronte temporalesco, con asse simile a quello mattutino ma stavolta più orientato secondo i paralleli, da W verso E.
Il sistema si è ulteriormente accresciuto nell'ora e mezza successive, al suo interno numerose celle in apparenza violente. L'intero sistema si muoveva molto lentamente verso sud, era probabile dunque che per l'ora del tramonto avrebbe potuto raggiungere, ed affondare, Brindisi. Così, alla fine, è stato per davvero.
Alle 18:40 mi sono ritrovato sulla diga, passerella ideale per godersi lo spettacolo delle celle sul mare, ancor più quando queste si collocano a nord di Brindisi.
Quel che ho ripreso, vissuto, scattato, è stato uno dei temporali più interessanti da quando sono appassionato: quasi l'intero repertorio meteorologico dei temporali si è profilato nell'arco di mezz'ora dinnanzi ai miei occhi: inflow tails, knuckles, whale's mouth, lowering, probabilmente un mesociclone (i fractus, altri elementi dei temporali, ruotavano in senso antiorario).
Alle 19:15 circa, dopo una ventina di minuti di palpitante attesa, il fronte è giunto: si è fatto molto buio; il vento è ruotato da W/WSW a WNW ed è improvvisamente aumentato di svariati nodi (stimo almeno 40-50 km/h); il mare, fino a quel momento allisciato dal vento, si è animato di piccole onde che ne percorrevano velocemente la superficie; la temperatura è crollata letteralmente nell'arco di pochi secondi tanto che dopo un minuto si è fatto piuttosto freddo; guardando verso la litoranea, ad 1 km di distanza, si notava della polvere alzarsi e spostarsi.
Nonostante l'ingresso scenografico del fronte, la verità è che la supercella che ho ammirato per quella mezz'ora si è spostata in mare e non ha mai interessato Brindisi. Non è stata però la fine di tutto, bensì solo l'inizio: la supercella si è mossa in mare aperto perchè all'interno dell'intero sistema temporalesco (un V-shaped), che ricordo fosse in lento moto verso SE, le celle si spostavano da W verso E ad una velocità impressionante, coprendo decine di km in poche decine di minuti.
Altre celle, meno intense di quella in mare ma comunque forti, hanno coinvolto la città e l'intero brindisino nell'ora e mezza successiva, apportando moderate precipitazioni, lampi, tuoni, e un notevole calo termico: alle 21 l'intera città era sui
19°, ben 12° in meno rispetto a 5-6 ore prima (!!), e da ricerche eseguite poco fa non capitava di scendere sotto i 20° in prima serata ad Agosto da tempo immemore:
è la serata più fresca di Agosto da 20 anni, la più fresca per l'esattezza
dal lontano 13/8/2006 quando, a seguito sempre di un temporale serale, si scese persino a 18°! Io ero appassionato da meno di un anno, e nemmeno ho il ricordo di quella sera; tanti ragazzi oggi neomaggiorenni non hanno neppure mai sperimentato una sera di Agosto così fredda da quando sono nati.
In questo momento la temperatura si aggira sui 20°, tutto tace all'esterno come se nulla fosse successo. Dei temporali delle scorse ore resta solo la visione dei lampi, osservabili guardando a SE verso il canale d'Otranto dove il fronte si è allontanato.
Del temporale serale ricorderò non solo la magnificenza e l'autentica lezione di meteorologia applicata che mi ha offerto, ne porterò anche un secondo ricordo. Attorno a me, infatti, ho visto affollarsi un sacco di persone e auto lungo la diga, attirate dal temporale anzichè spaventate. Un signore, ad un centinaio di metri, scattava delle foto alla supercella con una macchina professionale. Un pescatore, da sopra uno scoglio, cercava di cogliere lo scatto perfetto con il suo cellulare. Ho persino incontrato dei ragazzi che erano lì apposta per il temporale, appassionati di questi fenomeni, una curiosa sorpresa perchè mai ti aspetteresti dei tuoi coetanei lì proprio per ammirare la potenza della natura. Mi sono unito a loro, a discettare di mammatus, fronti, maestrale, per quella ventina di minuti prima che giungesse il sistema temporalesco, è stato piacevole.
Vedere tutta quella gente lì appositamente per godersi uno degli spettacoli più temibili ma maestosi di madre natura mi ha profondamente colpito, un interessante rimando allo spirito umano e alla sua attrazione verso la bellezza, nonostante il rischio. Che accomuna tutti, come dimostra quest'evento, da chi di meteorologia non sa niente a chi ne sa fin troppo, da chi è un semplice passante a chi è lì apposta perchè sapeva dello spettacolo che si sarebbe offerto ai suoi occhi.
Prime immagini del sistema, ore 18:40-18:50
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Nella seconda e terza foto delle
knuckles, simili alle mammatus ma associate alla parte anteriore (dove c'è l'updraft) del sistema. Nella terza foto si apprezza anche un aereo che risale di quota dopo aver abortito l'atterraggio, ve ne sarebbero stati altri due nei 20 minuti successivi; lo spazio aereo di Brindisi è stato chiuso poi fino ad un'ora fa.
Il temporale si avvicina, ore 18:50-19:00
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Sempre le knuckles di prima; nella seconda foto si nota un
inflow tail.
La supercella: ore 19-19:15
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Con l'avvicinamento del sistema si sono potuti scorgere molti più dettagli: nella prima foto il
lowering, dovuto alla condensazione dell'aria fredda in discesa dal temporale stesso e risucchiata assieme alle correnti calde nella parte ascensionale del temporale; nella seconda e terza foto una maestosa
shelf cloud in mare; si notano vari
fractus, in rotazione antioraria evidente (mesociclone?); nell'ultima foto la
whale's mouth, subito dietro la shelf cloud in mare.
Ultimo scatto, ore 19:20, si vede il mare agitarsi a causa delle forti correnti dell'outflow, e la presenza di un intenso rovescio in mare:
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