La determinazione anticipata delle condizioni meteorologiche stagionali rappresenta da sempre un obiettivo ambizioso nel campo delle discipline atmosferiche.
L'abilità di prefigurare con mesi di anticipo il carattere di un inverno potrebbe innescare una svolta in settori vitali, dalla gestione dell'energia alla sicurezza delle reti di trasporto.
È in questo scenario che emerge l'October Pattern Index (OPI), uno strumento analitico che ha guadagnato l'attenzione della comunità Meteorologica italiana, grazie in gran parte al lavoro di ricerca e divulgazione svolto dal team di CSCT Meteo.
È doveroso precisare che il nome "OPI" è stato mantenuto per evidenziare la storicità di uno studio nato più di 10anni fa, ma non si tratta più di un "Indice" che calcolando un numero lo mette in correlazione con la AO. Adesso, dopo numerosi upgrade, si tratta di un Modello Matematico complesso che pur continuando a calcolare la AO mette questa informazione al servizio del Modello stesso.
Il metodo di calcolo dell'OPI prevede un monitoraggio costante per tutto il mese di Ottobre, con aggiornamenti automatici che utilizzano i dati del modello globale GFS (Global Forecast System). Il suo valore definitivo viene fissato ad inizio Novembre e serve come base per le proiezioni invernali.
Un elemento distintivo dell'OPI rispetto ad altri indicatori è la sua abilità di fornire non solo dati quantitativi, ma anche qualitativi sui tipi di schema circolatorio dominante nell'emisfero, permettendo così di valutare la natura specifica delle possibili irruzioni di aria fredda dal Polo.
L'avanzamento tecnologico del progetto OPI è stato supportato dal contributo dell'ingegnere informatico Fabio Gervasi, artefice del software che calcola l'indice in modo automatizzato.
Questo sistema garantisce un tracciamento continuo e aggiornato delle condizioni atmosferiche di Ottobre, assicurando una valutazione progressiva durante l'intero mese di riferimento.
I test condotti, che hanno esaminato 49 inverni tra il 1976 e il 2024, hanno dimostrato un tasso di successo nelle previsioni di circa il 90%, confermando la solidità del modello attraverso un campione statisticamente significativo.
Questa precisione colloca l’OPI tra gli strumenti più promettenti nell’ambito delle previsioni stagionali e in alcuni contesti ne dimostra l'efficacia superiore rispetto a modelli climatici globali complessi.
L'approccio metodologico adottato, di natura euristico-statistica e basato sull'analisi delle teleconnessioni (le interconnessioni climatiche a distanza), permette di riconoscere schemi ricorrenti nelle dinamiche atmosferiche, offrendo una chiave interpretativa per l'evoluzione stagionale del clima.
La validazione scientifica dell'October Pattern Index ha aderito a rigorosi criteri metodologici, con la pubblicazione di documenti che hanno illustrato in dettaglio la sua struttura teorica e numerica, confrontandone i risultati con indicatori climatici già affermati.
La ricerca ha messo in luce come l'OPI sia di fatto il Modello Matematico più performante per le regioni europee e nordamericane orientali, aree dove le conseguenze dell'Oscillazione Artica sono maggiormente tangibili.
L'innovazione che l'OPI porta con sé si inserisce nella ricerca climatologica moderna, che sempre più necessita di strumenti prognostici affidabili per affrontare le sfide imposte dal cambiamento climatico.
Nei prossimi giorni useremo questo spazio gentilmente concesso dal Presidente Marco Giazzi, per condividere le Proiezioni dell' Inverno 2025/26.
Riccardo Valente, Alessandro Pizzuti, Fabio Gervasi, Filippo Casciani, Matteo Innocenti, Lorenzo Allegri
Ultima modifica di Cloover; 06/10/2025 alle 14:49
Filippo Casciani membro del CSCT TEAM
Domanda: perché vengono usati i dati del GFS e non quelli dell'ECMWF?
Complimenti a tutto il team per il lavoro che state svolgendo, al netto del risultato finale. Sono contento che la passione per questa materia abbia superato lo sconforto degli ultimi anni.![]()
Grazie per l'attenzione
Rispondo velocemente a te gentile Marcoan perchè¨ è¨ doveroso fare una precisazione , poi lo faremo in maniera più approfondita anche per le altre domande, soprattutto al riguardo della disputa tra ECMWF e GFS.
Lo sviluppo dell'OPI si è reso necessario proprio come risposta alle difficoltà previsionali che abbiamo riscontrato in questi anni, sia a livello amatoriale che professionistico.
Da qui lo sforzo di cercare nuovi strumenti anzichè perseverare in analisi che hanno evidenziato dei limiti purtroppo ad oggi invalicabili.
Quindi il 90% che hai letto nel post di apertura, non è in relazione alle mie proiezioni(che sicuramente come hai fatto notare, hanno ahimè riscontrato performance decisamente inferiori), ma è appunto una percentuale che si riferisce a tale Modello Matematico e che come vedi dalle firme, è frutto dell'intenso lavoro di un Gruppo di Studio.
Ci riaggiorniamo presto per chiarire anche gli altri aspetti, un caro saluto a tutti
Ultima modifica di Cloover; 11/10/2025 alle 22:54
Filippo Casciani membro del CSCT TEAM
In pratica ancora non è stata fatta mai una proiezione con questo modello matematico, avete soltanto dei riscontri con le osservazioni del passato, corretto?
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