Originariamente Scritto da fabio da casoria(na)
osta che offerta!....allora dovrò impegnarmi a fondo affinchè l'evento possa verificarsi....![]()
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Sarebbe bello eh?![]()
Ma quando la neve si scioglie, il bianco dove va a finire?
Ed io sarei felicissimo di pagare![]()
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Carissimo ;Max per te la porta....anzi il mare....è sempre aperto![]()
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Il riscaldamento atmosferico e marino in area euroatlantica ha avuto tempistiche differenti da quello su scala globale.Originariamente Scritto da 4ecast
E' opinione di molti analisti che, mentre il GW è andato incrementando dalla fine degli anni 50 (con un probabile rallentamento alla crescita nell'ultimo decennio), in area euroatlantica si è risentito pochissimo del riscaldamento fino all'inizio degli anni 80 e dalla metÃ* degli anni 90 ad oggi. Per contro è stato osservato un fortissimo incremento del GW nel periodo intermedio che praticamente ha riportato il riscaldamento su questa area pari a quello globale.
Il GW potrebbe benissimo essere responsabile di quanto tu dici in conseguenza di vari fattori che inducono un feedback positivo per esempio lo strutturarsi a latitudini più settentrionali degli anticicloni sub-tropicali, la maggiore propensione allo strutturarsi di anticicloni di blocco per un eventuale rallentamento della CdG dovuto alla perdita di salinitÃ* delle acque oceaniche per via di un maggiore velocitÃ* di scioglimento dei ghiacci artici ecc.. ecc...
Eppure c'è qualcosa che non torna in questo discorso. Lo strutturarsi di anomalie nordiche di geopotenziale in ambito euroatlantico non è tipica solo delle estati successive al 2000. Vi sono state epoche storiche antecedenti al gradino di riscaldamento inizio 80/metÃ* 90 in cui si può osservare questa cosa. Inoltre, non torna nemmeno che ciò sia avvenuto maggiormente dal 2000 in poi, visto che una eventuale soglia di riscaldamento oltre la quale automaticamente si strutturano alte nordiche in estate era necessariamente stata superata durante il suddetto gradino.
Secondo me il discorso in realtÃ* potrebbe essere più semplice di quanto sembri. Nella letteratura riguardante gli indici teleconnettivi a proposito del maggiore indice che influenza il clima euroatlantico, la North-Atlantic Oscillation, si prospetta che detta fase vada in corso a una ciclicitÃ* temporale che, guarda caso, è abbastanza sovrapponibile ai periodi di riscaldamento in area euroatlantica:
Quindi la tesi che sostengo in questo post è la seguente: la ciclicitÃ* NAO fÃ* da fattore inibitore del GW in area euroatlantica se in fase negativa, fÃ* da fattore enfatizzatore del GW in area euroatlantica se in fase positiva.
- dall'inizio del rilevamento (inzio anni 50) fino al 1979/80 -> ciclicitÃ* NAO-;
- dal 1980 al 1996 -> ciclicitÃ* NAO+;
- dal 1997 ad oggi -> ciclicitÃ* NAO-.
Ma detto questo, perchè ora aggiungendo al GW anche la ciclicitÃ* NAO-, si possono avere situazioni come quelle degli anni 70 e degli anni 2000 in cui si strutturano anomalie di geopotenziale nordiche in ambito euroatlantico ??
(eh sì, perchè tali configurazioni si strutturano sia d'estate che di inverno)
Non ho ancora una risposta del tutto logica se non che, per la caratteristica propria di quel pattern, una fase negativa enfatizza la possibilitÃ* di rilassamento zonale in area centro/est atlantica con conseguente scambio meridiano che permetterebbe un'ulteriore risalita della sub-tropicale oceanica verso nord rendendo più stabili (dinamiche??) certe situazioni nordiche di anomalia positiva di geopotenziale.
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Andrea
Giuste considerazioni, caro Andrea, ma volendo ulteriormente semplificare il discorso e ripartendo dalle tue riflessioni conclusive proverei a riproporre l'analisi in maniera leggermente diversa.Originariamente Scritto da 4ecast
Essendo noto che l'attivitÃ* circolatoria generale atmosferica si fonda su di un perenne ed inestinguibile tentativo di riequilibrio energetico, e che un'accentuazione della meridianitÃ* si associa in linea di principio ad un tentativo di accelerazione di tale processo di riequilibrio, si potrebbe di fatto ritenere che negli ultimi anni - così come in altre circostanze del passato - si sia concretizzata la necessitÃ* di dissipare i gaps esistenti con maggiore rapiditÃ*, probabilmente a causa di un incremento medio della "forbice" di energia disponibile.
Il tutto potrebbe anche ricondursi ad un maggiore accumulo energetico con tempistiche diverse a seconda dei settori geografici presi in esame così come da te osservato magari (ma potrei amabilmente trovarmi in grave errore.....) in base - fra l'altro... - a problematiche dovute al rapporto terre emerse/superficie marina che come è noto influenza in modi e tempi diversi la dispersione di calore media.
Le cause comunque, a mio parere, sono plurime e molte ancora del tutto sconosciute, partendo sì anche dal GW ma, vista la tendenza alla genesi di ciclicitÃ* storicamente accertate per diversi tipi di anomalie climatiche e circolatorie su scala globale non escluderei motivazioni assai meno "semplici" e "limitate" nello spazio (extra-atmosferiche, per intenderci....) e nel tempo rispetto a quanto possiamo ipotizzare noi oggi in merito all'origine di tali fenomeni.
In cui probabilmente, noto l'enorme potenziale compensativo proprio del "Sistema-Natura", la mano umana possa anche aver costituito un chiaro valore aggiunto seppur in maniera comunque relativa, ma questo è un altro discorso.....
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Ultima modifica di montel-NA; 01/08/2006 alle 16:50
"La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"
Genny, forever.
Ciao Alex
grazie Luca per la rispostaOriginariamente Scritto da montel-NA
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è chiaro che ci sono fattori plurimi che causano queste situazioni, taluni anche molto importanti, che potrebbero aggiungere qualche tassello mancante alla lacuna logica che io stesso vedo...
di sicuro quello che hai detto dovrebbe far riflettere meglio a proposito di ciò![]()
tuttavia il senso del mio post era piuttosto quello di far notare alcune coincidenze strane tra due fattori, sicuramente da non sottovalutare
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Andrea
.... e tale senso l'hai centrato in pieno, caro Andrea, senza alcun dubbio!Originariamente Scritto da 4ecast
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Difatti ho letto con estremo interesse il tipo di confronto che hai fatto e lo trovo assai opportuno, pensavo si fosse desunto in premessa. Del resto quando scrivi non è tua abitudine sprecare "cartucce", tuttaltro!!![]()
Dal canto mio ho solo provato a proporre una sorta di differente "inquadratura" alla discussione su cui ci stiamo dilettando ad argomentare, nella quale quanto hai brillantemente sottolineato s'inserisce in maniera assolutamente costruttiva.
Un salutone!
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"La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"
Genny, forever.
Ciao Alex
Grazie cari Luca ed Andrea per le risposte esaustive...io ritengo che il vero problema risieda nel diverso modo che ha l'Oceano di assorbire e rilasciare calore rispetto ai continenti. Il GW(antropico o non) ha sospinto verso l'alto le temperature continentali, ora credo (anche osservando attentamente le SSTA degli ultimi anni) che le acque comincino un lento ed inesorabile riassestamento termico i cui primi effetti potrebbero essere giÃ* sotto gli occhi di tutti:è superfluo sottolineare che i periodi NAO+ o - sono legati strettamente allo stato superficiale oceanico così come altri indici a noi tanto cari. Forse sto saltando a conclusioni affrettate , ma è l'unico modo che ho trovato per spiegarmi certi "mutamenti": magari si tratta solo di un breve ciclo climatico come tanti o magari no, ma io credo che la causa risieda nell unica grande bilancia termica di Gaia: l'oceano.
Un salutone![]()
Mi trovi sostanzialmente d'accordo, su tale punto mi sono soffermato non soltanto nel mio precedente intervento ma anche in tanti altri TD.Originariamente Scritto da bugimeteo
Pur ribadendo la necessitÃ* di non trascurare, in aggiunta, la possibile influenza di ulteriori elementi, anche ignoti.....
Un salutone Bugi!![]()
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"La meteo è una passione che non comprende solo colui che non la nutre"
Genny, forever.
Ciao Alex
Per tentare di trarre una seppur parzialissima conclusione di questa nostra discussione nata dalla domanda di bugi sul perchè c'è una maggiore propensione allo strutturarsi di alte nordiche anche in estate in questi ultimi anni, devo dire che se il tutto nasce da un incrementato scambio termico meridiano con una minore zonalitÃ* atalntica, il conseguente strutturarsi di alte di blocco avviene tanto in inverno quanto in estate.
Non ho dubbi che conosciate a menadito queste mappe![]()
http://www.cpc.ncep.noaa.gov/product...sonal_nh.shtml
Ovviamente, trovare meccanismi dissipatori di calore da parte della natura in epoca di global warning è sempre più impellente (sia esso indotto dalle attivitÃ* umane o indotto da cicli naturali o indotto da entrambi, in questo ragiobamento questa cosa non interessa...) .
Con una sorta di analisi logica semplificata permessa (per fortuna) ai forumisti ma negata agli scienziati in quanto poco incline al rigore scientifico, si potrebbe discettare che il meccanismo forse più noto di dissipazione del calore in sede Atlantica tropicale, la Corrente del Golfo (CdG), in una fase di NAO+ riesca, appunto, a permettere la dissipazione del calore fin sull'Europa. Invece con la ciclicitÃ* NAO-, cioè la maggior propensione a periodi con correnti debolmente zonali in Atlantico, se non proprio antizonali, e il conseguente strutturarsi di anomalie positive di geopotenziale in sede nord-atlantica o artica europea, l'Europa sarebbe protetta dall'avvezione caldo-umida atlantica, cioè in due parole starebbe maggiormente al fresco. In tal caso la dissipazione del calore latente sul bacino tropicale atlantico sarebbe relegata vuoi ad una maggiore attivitÃ* ciclonica tropicale, vuoi ad una reiterazione di cicloni sulle latitudini medie atlantiche.
Con conseguente enfasi di anticicloni di blocco nell'area di nostro interesse.
Tutto questo discorso era per cercare - ripeto in modo molto semplificato e con evidenti lacunositÃ* scientifiche inaccettabili per un lavoro su J.Climate- di spiegare le premesse, cioè di spiegare quel se, in grassetto.
Il discorso sarebbe finito lì. Se non che la ciclicitÃ* della fase NAO non nasce a tavolino o per diritto divino ma è un prodotto dell'interazione del sistema oceano-atmosfera in ambito globale.
A questo punto siamo pronti ad ulteriore passetto. La mia tesi è che tale ciclicitÃ* sia indotta, tra gli altri fattori, in modo particolare dalla accelerazione/decelerazione periodica del nastro trasportatore Atlantico.
Supposta valida questa tesi, ad una fase di decelerazione corrisponde la nefasta (per noi) possibilitÃ* di un meccanismo scambiatore di calore della termica continentale sahariana in area mediterranea. Il continente nord africano è infatti un'altra area per noi critica che deve trovare in estate una valvola di sfogo del surplus di calore sviluppato, stante la fase di riscaldamento globale in essere.
Questa seconda parte del mio ragionamento cerca di dare una risposta - spero logica anche se ovviamente carente dal punto di vista del rigore scientifico - al perchè il sottoscritto, primo tra tutti, vedeva un estate con periodi canicolari perlopiù limitati nel tempo ed invece dovremo fare sempre più spesso l'abitudine a lunghi periodi canicolari estivi (che per ora, per fortuna, non saturano ancora tutto l'arco temporale estivo - salvo la ben nota eccezione).
Anzi... dovremo farla questa abitudine almeno fino a quando il nastro decelera poi lo scambio riprende la sua naturale via che lo porta sulle steppe euroasiatiche![]()
Per validare questo discorso occorre lavorare un pò per capire se è confermata una maggiore dicotomia tra le termiche invernali e quelle estive in ambito mediterraneo e sud-europeo rispetto alla globalitÃ* dell'area europea...
PS: so giÃ* chi la farÃ* stò lavoro, ma ora è in vacanza![]()
Andrea
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