Risultati da 1 a 6 di 6

Visualizzazione Elencata

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Vento forte L'avatar di Snowhell
    Data Registrazione
    11/05/04
    Località
    Avezzano(AQ)/Firenze
    Età
    51
    Messaggi
    4,952
    Menzionato
    1 Post(s)

    Post La raccolta della neve in Italia......

    Oltre ad essere estremamente interessante di per sè dal punto di vista storico, antropologico e culturale, questo tipo di analisi consente di apprezzare in termini concreti i consistenti mutamenti climatologici verificatisi nel nostro Paese (e non solo in quello, ovviamente) in un lasso di tempo molto breve (dal punto di vista dei mutamenti climatici).

    da segnalare la raccolta della neve a Campo Pericoli(Gran Sasso), sino ai primi anni '60, in pieno periodo estivo, ma "spigolando" qua e lÃ*, ho trovato notizia di "pozzi" per la raccolta della neve durante il periodo invernale, in localitÃ* che oggi sarebbero assolutamente impensabili agli stessi fini. La neve veniva compattata in "dischi" accuratamente rifasciati di paglia e collocata in appositi "pozzi", profondi in genere tra i 10 ed i 15 metri, ove si manteneva sino al periodo estivo. Ai pozzi in questione si accedeva di solito tramite una scala a chiocciola che gli girava intorno sino a raggiungerne il fondo.

    Alcune delle localitÃ* cui facevo cenno sono (oltre al paese di Assergi, che si trova ai piedi del Gran Sasso, a scarsi 1000m.) la zona di Rocca Priora (RM) posta ad appena 700 mt. slm, nell'area dei Castelli Romani ed i dintorni di Aritzo (NU) sito a poco meno di 800 mt. slm, sulle falde meridionali del Gennargentu. Questo dato ci consente di comprendere quanto più abbondante e costante fosse l'innevamento invernale in quelle zone, rispetto ad oggi.
    L'attivitÃ* di conservazione e commercio della neve aveva comunque, specialmente sino al XIX° secolo, importanza economica tuttaltro che trascurabile, tanto da formare addirittura oggetto di diritti di privativa commerciale. A tale riguardo, nell'ottima guida al Gran Sasso d'Italia di Palermi e Calibani, ho rinvenuto la citazione di un volume pubblicato dal CAI aquilano, che purtroppo non sono ancora riuscito a reperire, intitolato "la privativa del commercio della neve a L'Aquila nel secolo XIX°".
    Qui in pieno centro, a Villa Torlonia, c'è una neviera, chiamata ghiacciaia del principe, interessanti le notizie che seguono a tal proposito(appena possibile farò qualche foto).. [IMG]http://forum.********.it/images/smiles/icon_wink.gif[/IMG]
    Così viene descritta in "Terre Marsicane"....
    <<Un sentiero, finemente creato in selci bianchi, ci conduce alla Ghiacciaia del Principe, una costruzione perfettamente mimetizzata con l’ambiente circostante. Di ispirazione romana, fu costruita artificialmente con pietre e malta per conservare per tutto il corso dell’anno i prodotti alimentari di facile deperimento e per avere d’estate il privilegio di gustare bevande fresche. A pianta circolare, ha una camera cilindrica sormontata da una volta con occhio centrale che consentiva, d’inverno, di immettere la neve al suo interno, cosi da assicurare una costante refrigerazione a tutti i prodotti posti nel corridoio ad anello che la circonda. Nulla all’esterno lascia trasparire una si fatta opera architettonica: manto erboso e varie specie arboree ne ricoprono la sommitÃ*, tanto da far sembrare la Ghiacciaia del Principe una silente collina. >>
    Approfondendo un po' l'argomento, peraltro, ho potuto constatare che la raccolta e conservazione della neve aveva un'ulteriore funzione, anche più importante di quella alimentare, essendo impiegata largamente in Ã*mbito sanitario (immagino soprattutto per chi presentava forti stati febbrili, all'epoca molto frequenti, stante la larga diffusione della malaria).
    In un verbale del consiglio comunale di Camarda (AQ) del 1879, la mancanza di neve viene definita "fatale per coloro che ne abbiano bisogno" ed è soprattutto per questa ragione che esisteva la gestione monopolistica, sotto controllo pubblico.
    Tutto lascia pensare che nell'Italia settentrionale, la raccolta e la conservazione della neve fossero ancora più agevoli, per evidneti ragioni climatiche e stante anche la presenza dei ghiacciai, che nei secoli scorsi giungevano sino a quote ben più basse rispetto ad oggi. Sarebbe interessante se qualche amico del nord fornisse qualche notizia al riguardo.
    Ultima modifica di Snowhell; 06/07/2006 alle 17:16
    Socio fondatore e consigliere Caput Frigoris.
    Avezzano, 15 aprile 1995 nevicata max ultimi 14 anni...115cm

Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •