Un po’ di chiarezza!
Le leggi della fisica, confortate anche dalle osservazioni, dicono che le onde – sia nell’atmosfera che nel mare – si muovono tanto più velocemente quanto più è piccola la lunghezza d’onda ovvero la distanza tra cresta e cresta. E, alla luce dei poi, come non dargli ragione! Infatti, se siete attenti osservatori della natura, allora converrete con me che quando sul mare, all’intensificarsi del vento, compaiono le “increspature” - ovvero onde molte corte ( non più di un metro di lunghezza d’onda), in genere però molto superficiali ( ovvero piccolissima ampiezza) - tali onde si spostano velocissime sul mare. All’opposto, le onde molto lunghe ( “see well”), con lunghezza d’onda di 100-200 m, hanno grande ampiezza ( onde come i “cavalloni “o i “marosi”) ma sono molto lente nel loro spostamento orizzontale. Il motivo? In termini molto semplificativi, nelle onde “corte” la maggior parte dell’energia cinetica del vento vene spesa per il loro spostamento orizzontale: Invece nelle onde “lunghe” la maggior parte dell’energia viene sprecata per alimentare l’ampiezza (ovvero l' altezza delle onde, nel caso del mare, o, l’ampiezza delle oscillazioni nel verso dei meridiani, nel caso dell’atmosfera).