Neve e "isole di calore" urbane Ho trovato questa interessante domanda/risposta che certamente non troverÃ* tutti d'accordo anche se di fonte autorevole..... che cosa ne pensate?
"ISOLA DI CALORE E NEVE IN CITTA'
Molto spesso le previsioni meteo indicano il probabile quantitivo che si potrÃ* accumulare al suolo a livello regionale, ma non viene considerato il fattore del microclima locale. Che importanza può avere nella formulazione delle previsioni il fenomeno dell'isola di calore? Da circa 20 anni a Milano e zone limitrofe le rare nevicate di una certa entitÃ* con discreti accumuli al suolo si verificano durante la notte e, quando si protraggono nelle ore diurne, spesso si trasformano in pioggia mista a neve o pioggia; se invece iniziano nelle ore diurne comportano accumuli al suolo anche nulli. Si può legare questo fenomeno al crescente inquinamento urbano? (Andrea Molinari, Rozzano, Milano)
In veritÃ* l'isola di calore urbana non ha un ruolo nella diminuzione della nevositÃ* che si sta riscontrando in pianura padana. Questo perchè durante gli episodi perturbati, il rimescolamento dell'aria dovuto alla precipitazione e al rinforzo dei venti fa sì che la temperatura in cittÃ* si discosti di poco da quella delle campagne circostanti. Per citare un esempio particolare, a Torino, a causa di specifiche condizioni climatiche locali, molto spesso la neve è più abbondante in cittÃ* rispetto alle aree di campagna poste a nord e quindi durante la nevicata l'isola di calore cittadina non si fa sentire. Piuttosto, il suolo urbano, fortemente alterato (cemento, asfalto, con efficace assorbimento del calore) può limitare in parte il deposito della neve e la sua permanenza nei giorni successivi alla nevicata. Quindi la minore nevositÃ* si spiega essenzialmente con l'aumento generale della temperatura atmosferica (quello sì, dovuto all'incremento dell'effetto serra), tanto in cittÃ* quanto nelle aree extra-urbane.
Da meteolab che tempo che fa 2004"
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
In effetti è un quesito interessante. E' rilevante notare come molti centri urbani presentano valori di piovositÃ* leggermente superiori a quelli che si registrano nelle periferie o campagne circostanti, soprattutto nel caso di rovesci di una certa entitÃ*. Per la neve non fa differenza.
Va però riconosciuto che la neve nelle cittÃ*, non solo si deposita con maggiore difficoltÃ*, ma resta al suolo molto meno tempo di quanto non faccia fuori cittÃ*.
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Nel caso delle piccole cittÃ* come Reggio Emilia, credo che che l'isola di calore sia del tutto irrilevante: nel nostro caso conta la distanza dai colli per cui puo nevicare in cittÃ* e piovere nelle campagne a nord, più lontane dall'Appennino.Originariamente Scritto da albedo
Anche riguardo alla durata, la regola non è generale, se va una stagione fredda e soleggiata puo capitare che parchi e giardini urbani, più ombreggiati, conservino più a lungo la neve che le campagne spoglie e soleggiate; probabilmente il discorso cambia per le grandi cittÃ*.
Marco Pifferetti Albinea - Reggio E.
http://marcopifferetti.altervista.org/index.htm
l'effetto isola di calore nelle nevicate al limite è evidente a milano centro. ci son casi rarissimi tipo 3 dic 2005 ove nevica di piu in centro che nelle periferie,e succede questo con la forza maggiore delle prp,ma in caso si prp omogenee, la zona loreto-centrale,piu calda del centro duomo,da quel mezzo grado o anche grado fatale all'attecchimento. di fatto lo vidi il 26 novembre 2005,qui 2cm e nevicava ancora anche se bagnato ,vado in centro,nessun accumulo, e pioggia. rientro a sesto ancora neve,senza pioggia,,anche se bagnata.uscendo da sesto centro ,gia a sesto fs maggior accumulo,per via di mezzo grado in meno, ricordo il 15 feb 2002,qui 1,5cm e neve mista, a sesto fs e affori 3-5cm e neve vera,il gg dopo vedo da monza arrivare macchine con 8cm di neve
Brescia non è una grande cittÃ*, eppure ti assicuro che c'è molta differenza di accumulo tra centro e periferia. Mi è rimasta impressa la nevicata del gennaio 2001, a Roncadelle 13cm, a Brescia centro 7cm. E Roncadelle dista solo 8km da Brescia centro.Originariamente Scritto da Marco P.
E soprattutto, come è giÃ* stato detto, la neve in cittÃ* dura veramente poco, si scioglie molto prima.![]()
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
Originariamente Scritto da StefanoBs
Stefano, ti posso assicurare che pure qui a Sondrio, paesotto di poco piu' di 20.000 abitanti, la differenza di accumulo al suolo tra il centro citta' e le zone piu' esterne (ove abito io, ad esempio), alcune volte sono veramente notevoli, in special modo durante nevicate con temperature al limite (ovvero intorno all 0° o anche leggermente sopra): tra l'altro il centro citta' si trova anche leggermente piu' alto rispetto le zone + esterne, essendo proprio sul conoide del torrente Mallero che lo attraversa ! (circa 315-320 m. nel centro, in special modo verso N e circa 290 m. slm o poco piu' nelle zone invece vicino all'Adda e piu' esterne, appunto).
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Sì, è vero, più la nevicata è al limite, più si notano le differenze! La nevicata del gennaio 2001 si verificò proprio con temperature sui 0°C.Originariamente Scritto da zione
L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
qua da noi effettivamente la differenza di neve tra cittÃ* e periferia nn sono molto evidenti(tranne verso est dove la pianura è + bassa di 50\80mt)cmq credo che ha Torino in caso di precipitazioni l'isola di calore sia quasi ininfluente xkè verso W la pianura tende a salire fino a circa 350\400mt di Rivoli e vicino al centro cittÃ* c'è la collina che se nn erro è tra i 600\800mt.
Questo ultimo aspetto che avete citato è verissimo: la differenza di attecchimento e durata del manto nevoso è tanto maggiore quanto più la nevicata avviene a temperature "alte".
Nel caso di Firenze, che non è Milano ma ha un suo bell'hinterland popoloso e incasinato, l'isola di calore incide parecchio nel caso di nevicate da cuscinetto, che riescono ad attecchire bene nelle vicine Prato e, soprattutto Pistoia, oltre che sulle colline circostanti, mentre nel capoluogo molto spesso la vedono solo scendere senza depositarsi.
Eppure il 28-29 dicembre scorso Firenze si beccò 20 cm contro ogni più lecita aspettativa!
In quel caso la cittÃ* gigliata fu presa in pieno e il forte rimescolamento d'aria indotto da quella potente irruzione di aria artica marittima dal Rodano, riuscì a sconfiggere gli effetti dell'isola di calore. In altre parole, quando nevica per blocco di aria fredda che arriva dal mare, in Toscana cittÃ* o campagna fa poca differenza. Quando invece nevica per invasione calda su strato freddo, i fiorentini devono salire a Grassina, o andare a Prato o, meglio ancora, a Pistoia per vederla.![]()
Se nevica sotto lo zero, forse c'è più uniformitÃ* tra cittÃ* e campagna. Per nevicare però sotto lo zero in cittÃ* ci deve essere un'irruzione fredda davvero tosta.Originariamente Scritto da albedo
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L'alba del 29 Dicembre 2005...
...questa meraviglia della natura, colori che sembrano dipinti da una mano divina...questa alba è un soffio che ti entra nell'anima e non può che farti respirare felicità.
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