Correva l'anno 1975.
Sulla Domenica del Corriere dei primi di gennaio si poteva leggere un articolo assai inquietante su come, di lì a un quarto di secolo, il sud Italia Roma compresa, sarebbero stati sommersi dalla sabbia.
Questa è la copertina di quel settimanale che ho a casa.
Magari quando ho tempo scansionerò anche l'articolo
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Adrianuzzo, negli ultmi 30 anni la nostra conoscenza di come funziona il mondo, il clima, l'ambiente, la stessa meteo, è un po' incrementata. C'è la storiella che ho letto proprio ieri. Nel 1900 due ragazzine americane avevano seppellito una cassetta chiedendo che fosse aperta un secolo dopo, cioè nel 2000. Arrivato il 2000 l'aprono, trovano un sacco di oggettini e una lettera nella quele le ragazzine più o meno dicevano "se, come dicono tutti, allora la scienza avrà trovato ilmodo diparlare coi morti, mettetevi in contatto con noi".
Cioè: se si formulano previsioni basandosi su dati poco affidabili il rischio di prendere cantonate è gigantesco. Nel 1975 (o negli anni '50, come divceva Giorgio) certi meccanismo di controllo erano appena ipotizzati.
Oggi noi abbiamo strumenti di conoscenza ben più vasti. E, per quanto non sappiamo tutto (anzi: ne sappiamo ancora poco) certe cose le abbiamo capite. Per esempio che se aumenta la CO2 l'effetto serra si amplifica. Sono stati fatti carotaggi, si è ricostruita la correlazione storica e preistorica di concentrazione di CO2 e clima sulla terra. C'è ancora molto da scoprire, anche perché il clima non è statico ma regisce con imponenti feedback che possono andare in direzione opposta (tipico il fatto che se aumenta la temperatura globale si potrebbe arrestare la Corrente del Golfo con una diminuzione locale sull'Europa) ma il quadro è ben più solido di 30 o 50 anni fa...
Su, Adrianuzzo...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Caro Jadanuzzo, tra 25 anni (ammesso che nel frattempo non ci si ricopra di sabbia) ne riparleremo.
Nel frattempo, personalmente non posso far altro che cercare di essere il più rispettoso possibile del pianeta Terra che attualmente mi ospita. In futuro, chissà... magari potrebbero uscir fuori altri studi che ribaltano di netto la situazione.
Per il momento vado a controllare che l'acqua scorra nel senso giusto ovvero che vada verso il mare.
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La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
Vorrei dire alcune cose.
Innanzitutto solo negli ultimi 10 anni abbiamo la possibilità di avere dei supercomputer capaci di stilare in maniera più dettagliata ciò che può avvenire in termini di quantità dei vari elementi chimici di interesse climatico (CO2, ecc.).
Per quanto riguarda l'Amazzonia, se non lo sapete i vari presidenti che si succedono in brasile continuano nella politica della deforestazione a scopi agricoli, specie quando in sede WTO si è deciso che i paesi sviluppati (UE in primis) ahimè debbano importare la canna da zucchero dal Brasile. Nei prossimi anni purtroppo lo zucchero che compreremo non sarà frutto delle nostre barbabietole, ma della canna da zucchero sudamericana (a dispetto di noi agricoltori).
Come avete potuto capire, per chi non lo sa, faccio l'agricoltore, e so che ingenti piogge che si succedono a periodi siccitosi soino dannosi alla fertilità del terreno, sia in termini chimici (dilavamento) sia in termini fisici e meccanici (percolamento da alluvione). Molto terreni, specie quelli strutturati di medio impasto argillosi-limosi, sono soggetti a percolamento dell'acqua (diventano impermeabili) quando questa si presenta in maniera ingente e violenta.
Certo, direte voi, però gli invasi sono sempre pieni ultimamente al sud!
Ma i terreni che fine stanno facendo?
Quali cause potrà avere una loro destrutturazione?
E poi perchè Blair avrebbe dovuto investire nella ricerca climatica, se proprio lui dell'agricoltura non se ne frega niente?
Vuol dire che ci sono altri problemi in vista (migrazioni, guerre energetiche tipo gas e via dicendo, recessioni economiche o crisi petrolifere).
E poi se non si mette un pò di allarme in giro, come si fa a giustificare un investimento di denaro pubblico per la ricerca. Il fine giustifica i mezzi!![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
[B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
[/URL][/B]
Barriere coralline a rischio
Per esperti americani sotto accusa il riscaldamento globale
(ANSA)-ROMA,5 NOV - Oltre la meta' delle barriere coralline del mondo potrebbero scomparire in meno di 25 anni, per colpa del riscaldamento globale. La denuncia e' di un pool di ricercatori del Coraal Reef Task Force americano. Secondo gli esperti il 30% delle barriere coralline e' andato distrutto negli ultimi 50 anni, e un altro 30% e' fortemente danneggiato. Le temperature del mare sono in aumento, provocando il fenomeno dello sbiancamento e indebolendo le resistenze dei coralli all'inquinamento.
www.ansa.it
Esattamente. Solo che molti sostengono che fra 25 anni sarà troppo tardi. Ma il tuo è l'atteggiamento che alla fine prevarrà: aspettiamo e vediamo. Se ci saranno sconquassi allora ne riparliamo.
Il guaio è che a quel punto non ci sarà più nulla da fare. Non bisogna riparlarne tra 25 anni, ma tra 25 giorni. Almeno: bisognerebbe...
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Quante stronzate...! Ma questi sono articoli da tg4; non ci credo che professori di alto livello facciano discussioni così generaliste, estreme e campate in aria e senza nessun fondamento scientifico,a meno che non ci siano interessi dietro, a noi non noti, per cui questi signori si divertono a divulgare tesi catastrofiste. sentii anche io che nel duemila la sicilia doveva diventare un deserto, e invece in alcune zone del sahara è aumentata la piovosità! e questi imbecilli discutono e si fanno le vacanze a spese delle collettività per inventarsi queste teorie?
La cosa più bella della neve? Il silenzio che l'accompagna nella caduta. Un silenzio non imposto, che dovrebbe essere la norma e invece è l'eccezione, tanto da gridare alla "calamità naturale". Forse non è la neve, ma il silenzio ad essere visto con sospetto. Nel silenzio si ascolta, nel silenzio si ragiona. Il silenzio, come la neve, non è noia, è gioia. Dovrebbe nevicare più spesso.
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