Il sussulto di un Atlantico dormiente da ormai troppo tempo non si accontenterà, probabilmente, di racchiudere nelle strette spire del serpente il contenente europeo, con venti da uragano che potrebbero investire la Francia. L’aggiornamento odierno dei modelli mette in risalto anche una situazione potenzialmente pericolosa per il Nord Italia, qualora il getto polare riesca ad affondare con veemenza anche sul Mediterraneo, con associato vortice ciclonico che potrebbe raggiungere i ragguardevoli valori di 980 hPa, circondato da una fittissima ragnatela di isobare. Vista però la distanza temporale che ci separerebbe dall’evento, previsto per sabato 25 novembre, è bene procedere cauti, specie se gli effetti che queSTA probabile ondata di maltempo rischiano di essere veramente di enorme portata, a causa di un mix energetico derivante dalla pericolosa combinazione di tutte le massime energie che, potenzialmente, potrebbero essere accumulate dai parametri atmosferici più importanti.
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Analisi dalla corrente a getto a 300 hPa (in alto a sinistra). Il suo ingresso sul Mediterraneo potrebbe essere molto incisivo, visto che sarebbe accompagnato da jet streak molto intense sul Mare di Alboran (oltre 240 km/h) e sul Mare di Sardegna (prossimi a 200 km/h). Ciò non può far altro che accelerare notevolmente la divergenza in quota delle correnti e, di conseguenza, incentivare forti correnti ascendenti lungo la colonna d’aria con conseguente sensibile approfondimento del vortice ciclonico al suolo che potrebbe raggiungere valori veramente bassi, fino a 980 hPa.
Analisi della vorticità a 700 hPa (in alto a destra). Valori massimi di vorticità negativa, fino a -2 hPa/s (corrispondono a velocità verticali di circa 80 km/h) dovrebbero interessare il NW, con notevole avvezione di umidità che, tra l’altro, appare prossima alla saturazione: notevole sarà quindi anche il rilascio di energia latente di condensazione che andrà ad aggiungersi all’energia generata dalle forti correnti ascendenti, accelerando ulteriormente la massa d’aria umida nel suo moto verticale. Nuclei di vorticità negativa di tutto rispetto di vedono anche sul Golfo del Leone e lungo la fascia tirrenica.
Analisi della pressione al suolo e umidità relativa (in basso a sinistra). Depressione intensa su Alpi Occidentali determinerebbe un forte gradiente barico a cui potrebbero associarsi venti fino a 60-70 nodi (120-130 km/h) sul Mediterraneo occidentale, con forti mareggiate probabili su Costa Azzurra e Liguria, determinate anche da un fetch notevole che partirebbe addirittura dal Mare di Alboran. Notevole anche l’umidità nei bassi strati, anch’essa prossima alla saturazione proprio a NW, per cui è facile immaginare la notevole e ulteriore energia latente disponibile per l’ascesa nei primi 3-4000 metri di altezza della colonna d’aria (tra il suolo e 700 hPa).
Analisi delle precipitazioni (in basso a destra). Intenso nucleo di precipitazioni su Provenza e Costa Azzurra, con punte fino a 90 mm in 12 ore ma che, a mio avviso e in relazione all’analisi degli altri parametri più importanti, mi sembra un valore sottostimato.
Concludendo, vorrei rimarcare il fatto che l’analisi di cui sopra è strettamente vincolata alle configurazioni, alle varie quote, rappresentate nella mappa. La complessità della situazione deve tener presente anche la complessità orografica del nostro bacino, per cui è più che lecito attendersi anche notevoli variazioni sulla posizione dei nuclei più intensi della jet streak, dei nuclei di vorticità, delle avvezioni di umidità a tutte le quote e della posizione del minimo. Ragion per cui, anche se a mio avviso esiste una buona probabilità che i modelli ritrattino in parte l’ondata di maltempo nella sua intensità, nel caso ciò succeda solo in minima parte è ben più importante tener presente la possibile collocazione del centro motore di un maltempo che, a seconda di dove concentrerà i fenomeni, potrebbe lasciare veramente il segno. Mai come oggi siamo di fronte ad una situazione che, per il NW, potrebbe apparire potenzialmente pericolosa e che merita di essere seguita assiduamente.
Un saluto a tutti
Che roba
La tua analisi è veramente fenomenale; hai spiegato tutto benissimo.Certo è che se ciò dovesse accadere...sarebbero guai per il NW.
sn carte perfette per la mia zona... finalmente!
Viviamo in montagna, unici residenti di una borgata in Valle Pesio a 900m
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Analisi molto interessanteE' già da un po' di run che si intravede questa possibilità per venerdì e sabato prossimo.. ora resta da vedere dove esattamente si posizionerà il minimo
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Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
Ti rispondo con i fenomeni a cui sono veramente andato incontro...
Per esperienza so cosa successe sul Levante Ligure il 6 novembre 2000, con una configurazione barica molto analoga a quella che è prevista per sabato, come si può osservare nella mappa.
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Alla Spezia, crollo della pressione, passata dai 1016 hPa registrati alle ore 21 del 5 ai 992 hPa registrati alla stessa ora del 6: un calo di 24 hPa in 24 ore corrisponde, per definizione, ad una depressione esplosiva. E tale energia si è potuta benissimo osservare in un rinforzo del vento di libeccio (registrate raffiche fino a 114 km/h che hanno scoperchiato diverse case) e in un accumulo di ben 74 mm. Mare in burrasca, centinaia di barche distrutte dalla furia delle onde e visibilità pessima, ma non per la pioggia, bensì per la schiuma del mare nebulizzata dal vento fortissimo.
La situazione ricalca molto quella già vissuta. Vediamo come procedono gli aggiornamenti che non appaiono molto confortanti, visto che continuano a delineare al momento un quadro pesante. Al di là ti tutto questo, si tratta di una dinamica che rientra a pieno titolo in quell'estremizzazione climatica che è andata sempre più affermandosi nell'ultimo decennio. Meraviglia sì, ma per quanto mi riguarda nemmeno più di tanto...
Quoto Andrea,
Hai fatto peraltro molto bene a sottolineare un aspetto che cmq va preso in considerazione: il mare.
Quelle carte sono le peggiori che si possano avere per chi dovesse navigare nei mari ad ovest della penisola , in particolare, le più penalizzanti per il Mar Ligure e L'alto Tirreno.
Sono carte da spettacolari marosi ma purtroppo anche da monitorare attentamente per la possibile violenza dei venti da SW e i potenziali pericoli per imbarcazioni e strutture limitrofe agli arenili.
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Matteo
Che giornate quelle! Spaventose piene (il Serchio mi entrò in casa...) e libecciata del secolo.
http://www.meteoliguria.it/level2/ev...v20001106.html
http://www.serchio-autoritadibacino..../ind_ev00.html
Il tutto dipenderà dall'eventuale formazione di minimi collegati alla depressione principale nel Mediterraneo e dalla loro collocazione, oltre che dalla tenuta dell'hp sull'Europa centro-orientale. Speriamo in una via di mezzo.![]()
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Ultima modifica di sgama; 19/11/2006 alle 13:07
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