Il crollo barico sul Mediterraneo non c’è stato e i temuti venti forti previsti una settimana fa sono rimasti, fortunatamente, solo sulle mappe. L’avvicendamento delle condizioni atmosferiche ha visto, comunque, l’insistenza di una intensa circolazione depressionaria con minimo al suolo fin sotto i 960 hPa che è rimasta confinata solo al settore più occidentale del continente europeo, in modo particolare sulle Isole Britanniche dove il maltempo ha colpito e colpirà ancora per i prossimi 2-3 giorni. La risposta subtropicale ad un’energica depressione oceanica ha prevalso quindi sui tentativi di affondo da parte del getto polare alle nostre latitudini, scongiurando l’arrivo di una pesante ondata di maltempo. Tuttavia, in un contesto di condizioni atmosferiche che non hanno mostrato casi di criticità, è doveroso segnalare che le continue correnti prefrontali umide di scirocco al suolo, attivate da un modesto gradiente barico esistente tra l’Italia e la penisola iberica, e le correnti da SW in quota legate all’ampia circolazione presente a 500 hPa in Oceano, hanno portato precipitazioni moderate su alcune aree del NW, in particolare su Levante Ligure dove in 7 giorni su 9 sono caduti fino a 106 mm di pioggia, di cui 37 mm solo nella giornata di ieri. Questo dato può far comprendere come, nel caso in cui l’affondo del flusso perturbato fosse stato più incisivo, quale sarebbe potuta essere l’entità del peggioramento che era stato previsto sabato scorso dai modelli. La situazione di blocco al flusso zonale avrà comunque modo di interessare la nostra penisola ancora per qualche giorno, anche se lo spostamento in quota, già da domani, del baricentro della figura di alta subtropicale verso l’Europa balcanica comincerà a interagire, sul suo bordo orientale, con la discesa di infiltrazioni di aria più fredda provenienti da est e in grado di generare un minimo chiuso a 500 hPa, sulla Sicilia, per la giornata di martedì 28 con annesse precipitazioni la cui entità deve essere ancora valutata tenendo anche presente il contributo energetico che potrà dare quel settore di mare ancora caldo. A mio avviso, quindi, non si esclude in loco la possibilità di fenomeni temporaleschi consistenti.
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Questa circolazione ciclonica confinata alle regioni meridionali rappresenterà il primo tentativo che ci potrebbe portare verso il definitivo smantellamento della figura alto-pressoria che ormai ci interessa da diverso tempo. Il secondo attacco giungerà da nord verso la fine del mese e, probabilmente, sarà quello che determinerà un radicale cambio di scena, con un netto calo dei geopotenziali proprio sul bacino centrale del Mediterraneo. Il campo barico in diminuzione fungerà quindi da attrattore ad una intensa discesa di aria fredda che potrebbe attivarsi sul Nord Europa a partire dal 4-5 dicembre e che potrebbe essere ulteriormente spinta verso le basse latitudini da una netta ripresa della pressione in Atlantico, con possibilità di formazione di una nuova situazione di blocco ad ovest del nostro continente. Insomma, dopo l’unica ondata di freddo di inizio novembre e la fase calda successiva che avrebbe i giorni contati, sembra che si continui ad essere interessati da uno scambio meridiano ma che, questa volta, posizionerebbe il Mediterraneo e l’Italia sul cavo dell’onda.
Buon week-end
Andrea esaustiva e al tempo stesso chiarissima analisi della dinamica atmosferica che contraddsitinguerà i prossimi giorni...![]()
Grazie per avere acceso ancor più l'attesa per il vicino dicembre![]()
Ciao,
Giorgio![]()
Amante della Natura:Monti,meteo,mare,una piccola margherita.....
Non posso che dir grazie a tanto Artefice!
Grazie...
Un caro saluto a Marco e a Giorgio...
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