Desidererei esprimere il mio punto di vista su come potrebbe evolvere il prossimo inverno. La mia analisi si basa esclusivamente sulla statistica e prende in considerazione le anomalie termiche mensili che ho registrato nella mia città negli ultimi sette anni. Potrà sembrare uno studio troppo ortocellistico, ma la questione delle anomalie mensili va ben oltre l’avere ad esempio, in una sola giornata, una temperatura molto alta o molto bassa: se, infatti, un mese chiude con +1.5 °C o con -1.8 °C rispetto alla media, significa che non stiamo davvero a parlare di un’anomalia locale ma piuttosto di una più diffusa e ben organizzata nello spazio. Per prima cosa, posto il grafico:
ANOMALIE 00-06.JPG
Come si può osservare, sono state analizzate le anomalie positive e negative registrate negli ultimi 83 mesi, da gennaio 2000 al novembre 2006. A prima vista si può vedere, con un po’ di stupore, che i picchi negativi sono più numerosi e più fitti rispetto ai picchi positivi. Se andiamo a dividere in tre intervalli le anomalie da entrambe le parti e contiamo il numero di mesi che cade dentro questi intervalli scopriamo che, su 83 mesi totali, 37 registrano un’anomalia che, in modulo, è superiore a 1 °C. Per la precisione:
· +1 <= T (°C) <= +1.4 ---> 6 mesi
· +1.5 <= T (°C) <= +2.0 ---> 4 mesi
· T (°C) >= +2.1 ---> 5 mesi
· -1 <= T (°C) <= -1.4 ---> 8 mesi
· -1.5 <= T (°C) <= -2.0 ---> 7 mesi
· T (°C) <= -2.1 ---> 7 mesi
Una nota di rilievo riguarda il dato relativo ai 4 mesi totali di anomalia positiva compresa tra 1.5 e 2 °C. Infatti, di questi 4 mesi, 2 sono proprio ottobre e novembre di quest’anno, che chiudono rispettivamente con +1.7 e +1.5 rispetto alla media. In 83 mesi complessivi,non si sono mai registrati due mesi consecutivi con un’anomalia positiva di tale portata. Per questioni puramente statistiche, appare quindi molto improbabile che dicembre chiuda con un’anomalia tanto meno superiore a +1/+1.5 °C. La nota più importante, però, viene fuori dall’analisi delle anomalie per trimestri. Ho infatti conglobato le anomalie per ogni tre mesi, facendo attenzione che all’interno di ogni trimestre cadessero insieme almeno un mese con anomalia (in modulo) compresa tra a 0.5 °C e 1 °C e un mese con anomalia (sempre in modulo) compresa tra 1 e 1.5 °C. Si può osservare che, ad un trimestre con anomalia positiva segue sempre (a parte un caso, nel 2001) un trimestre con anomalia negativa che tende a compensare l’anomalia positiva del trimestre precedente. Ecco qualche dato:
· aprile 2000 – maggio 2000 – giugno 2000: +0.7 °C
· luglio 2000 – agosto 2000 – settembre 2000: -0.9 °C
· gennaio 2001 – febbraio 2001 – marzo 2001: +1.0 °C
· aprile 2001 – maggio 2001 – giugno 2001: -0.3 °C
· febbraio 2002 – marzo 2002 – aprile 2002: +0.9 °C
· maggio 2002 – giugno 2002 – luglio 2002: -0.8 °C
· ottobre 2002 – novembre 2002 – dicembre 2002: +0.9 °C
· gennaio 2003 – febbraio 2003 – marzo 2003: -1.0 °C
· ottobre 2004 – novembre 2004 – dicembre 2004: +0.9 °C
· gennaio 2005 – febbraio 2005 – marzo 2005: -1.9 °C
· settembre 2006 – ottobre 2006 – novembre 2006: +1.3 °C
· dicembre 2006 – gennaio 2007 – febbraio 2007: ………..
Si hanno quindi 4 casi su 5 (probabilità 80%) in cui ad un trimestre più caldo della norma corrisponde, in ugual misura, un trimestre più freddo della norma. Addirittura, due di questi trimestri caldi capitano a cavallo tra autunno e inverno degli ultimi anni (2002/2003 e 2004/2005). Considerando allora che l’ultimo trimestre di quest’anno ha visto da un lato il susseguirsi di due anomalie positive superiori a 1.5 °C che non si erano mai verificate, consecutivamente, in 83 mesi e dall’altro lato il fatto che questo trimestre rientra a pieno titolo nella casistica appena rielaborata, giudico probabile una stagione invernale 2006-2007 con anomalie negative che, su Levante Ligure e settore tirrenico settentrionale, potranno complessivamente portarsi tra -1 e -1.5 °C. Un inverno, quindi, che in questa zona d’Italia potrà essere più freddo della norma. D’altro canto, a dare un valido contributo alla tesi appena dimostrata c’è una continua dinamica atmosferica improntata alla successione di fenomenologie opposte che, lentamente nel tempo, sono state proprio le responsabili dei risultati appena analizzati.
Un saluto a tutti
posso postarlo sul mio forum citando la fonte??
grazie mille pe rla risposta
il forum è questo
http://www.meteoservice.it/forum/index.php
Complimenti per la tua analisi, ma la natura ha già dimostrato in passato di fregarsene altamente della statistica, per dire nel '94 qui ha fatto 12 mesi su 12 sopramedia...
Io mi aspetto invece un inverno caldo, per via della correlazione esistente con l'ENSO.
Per esempio in Trentino negli anni con El Nino dal 1970 ad oggi l'inverno è risultato più caldo del normale nell'88% dei casi.
Allego un grafico interessante che mostra un confronto tra l'indice MEI e le temperature di Trento.
Punti di vista diversi…
La mia analisi, limitatamente alla mia zona (magari si può anche fare uno studio analogo per macro-regioni italiane), vuole solo vedere se si possono stabilire delle correlazioni con i comportamenti anomali del passato. So benissimo che gli indici dei vari parametri teleconnettivi hanno un peso non indifferente nel plasmare il bilancio stagionale di una regione, ma mi piacerebbe anche sperimentare nuove strade, anche per vedere se si può stabilire, considerando soprattutto l’andamento del clima dell’ultimo decennio a casa nostra, un rapporto tra avvicendamento di fasi fredde e calde come stiamo avendo di recente. Data la complessità del sistema climatico, perché non tentare anche qualcosa di nuovo che prenda in considerazione anche il reale avvicendamento di queste fasi calde e fredde? Se ogni anno ripassiamo gli stessi parametri e le stesse teleconnessioni, potremmo finire per distrarci, facendoci magari fuggire qualche segnale importante che potrebbe venire da vicino e non dal Pacifico. Data la complessità del sistema climatico, nulla mi vieta di pensarla anche in questo modo. Supposizioni… certamente! Ma all’inizio, senza queste non puoi cominciare a piantare teorie. E poi, come si dice…tentar non nuoce!
Mi ricorderò di questo messaggio e a marzo avrò modo di giudicarmi.![]()
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Un bellissimo lavoro complimenti![]()
stupisce il fatto che negli ultimi 6 anni siano di piu' e piu' ricorrenti i picchi negativi.
Per le tue conclusioni direi che statisticamente non fanno una piega , e probabilisticamente hanno una buona percentuale che poi si verifichino almeno in parte , ma come dice giustamente elnino la natura a volte segue le sue strade e se ne infischia dei numeri...........specie negli anni di forte nino
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speriamo comunque che la statistica venga rispettata![]()
e complimenti ancora![]()
Andrea
Non sono convinto...troppo pochi sono gli anni considerati. Secondo te se gettando una moneta ti esce tre volte testa e tre volte croce per 18 lanci non è detto che continuerà a comportarsi così la moneta, ma se dopo 60 lanci la moneta si comporta quasi sempre così allora comincerei a pensare a un fenomeno non casuale.
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