Dicembre… primo mese d’inverno. E invece sembra l’ultimo mese di una lunga e interminabile estate che anche oggi riesce a far parlare di sé per le temperature ben oltre la media del periodo e per i fenomeni temporaleschi, grandinigeni e vorticosi che passano indisturbati, incuranti del periodo in essere, in Val Padana. Non si finisce per meravigliarsi di un fenomeno come può essere il caldo anomalo di questi giorni, o il caldo di ottobre e di novembre che ecco, dal cilindro magico di un prestigiatore e di un incantatore quale vuole essere a tutti i costi il clima, esce un qualcosa di nuovo, di impensabile che non ti saresti mai aspettato per questo periodo dell’anno e che aggiunge meraviglia a tutte le altre meraviglie recenti che ancora non sono state del tutto assimilate. Un po’ per il tempo (cronologico) che separa un evento estremo dall’altro e un po’ perché ci rifiutiamo di accettare una successione alterata degli stessi eventi estremi che sta crescendo quasi esponenzialmente.

Due fenomeni particolari come una tromba d’aria o un tornado londinese (solo per citarne due) che, seppure inattesi non solo in relazione al mese in cui si stanno verificando ma anche per gli eventi in sé, mostrano molto bene, fino in fondo, quanto possa essere ormai alterato l’equilibrio meteo-climatico non solo in Italia, ma anche in Europa. Quello che sta accadendo è un accumulo spropositato di una “massa critica di fattori” che sembra sull’orlo di traboccare al di fuori di quella “diga” al cui interno una variabilità climatica sempre più alterata provoca “onde anomale” che i parapetti faticano a contenere e che, sempre più spesso, lasciano tracimare.

Da parte nostra, una corsa senza riposo e senza avere il tempo di giudicare, in modo critico e razionale, ciò che sta succedendo, solo perché gli eventi stessi ci travolgono e non ci danno il tempo di capire, lasciandoci rispondere “ni” a domande del tipo: “È forse impensabile che, in appena 10 anni, il clima abbia così radicalmente mutato aspetto?” Due opposte risposte, infatti, possono essere date ad una domanda come questa appena posta:

1) . E’ impensabile, perché non si può credere che, in così poco tempo, quella deviazione standard calcolata per il nostro tipo di tempo abbia notevolmente allargato il proprio intervallo di normalità all’interno del quale ora cadono sempre più spesso fenomenologie intense ed estreme che fino ad un decennio fa costituivano solo un’anomalia. Dire che ciò non sia impensabile, è come negare che le fluttuazioni climatiche abbiano necessità di molto più tempo per realizzarsi. E la storia geologica della Terra ci insegna che i mutamenti avvengono attraverso milioni di anni: quanto sta accadendo è quindi solo transitorio e non deve preoccuparci.
2) No. E’ più che credibile supporre che in soli 10 anni il clima abbia dato una grande prova di accelerazione verso fenomenologie sempre più irrequiete e insolite. Secondo le ultime ricerche, infatti, il nostro sistema climatico si sta cimentando nelle “transizioni improvvise”, durante le quali importanti cambiamenti di alcuni fattori climatici possono verificarsi proprio nella scala temporale di decenni, o anche meno, dopo l’accumularsi di quella “massa critica di fattori”.

Non so voi, ma io credo fortemente alla seconda soluzione. Ed ecco perché, sempre secondo il mio modesto avviso, abbiamo ormai superato il limite. Un limite che, lentamente, stiamo plasmando standone già fuori

Ciao ragazzi! Un saluto e una buona domenica a tutti…