Qui a Trento città cominciò a nevicare la sera del 12/12, con l'arrivo del vortice in quota retrogrado proveniente dalla Polonia. Sereno al mattino, ma rapido aumento di nubi dal primo pomeriggio, provenienti all'inizio da NE ma in successiva rotazione sempre più da est e poi sud, contrariamente alle normali perturbazioni da ovest, dato appunto il moto retrogrado del vortice. Purtroppo il cielo si coprì proprio nel momento più caldo del giorno, e con 7° non poteva che iniziare a piovere, ma la temperatura calò rapidamente con i rovesci e poi con un gelido vento "di ritorno" da sud che risaliva la Valdadige, e verso sera cominciò a nevicare con +1°, dapprima mista e poi sempre meno bagnata; smise purtroppo sul più bello, arrivando cmq a cumulare un paio di cm., e nella notte con -2° ci fu una forte gelata. Il giorno 13 cominciò con qualche schiarita, ma le nubi in quota erano ormai da sud e ben presto il cielo tornò a coprirsi, con nevicate intermittenti ma senza accumulo verso sera. Nella notte e al mattino del 14 neve più continua in città, ma cmq sempre senza accumulo anche x le temp. al limite, mentre invece sui monti a sud e est della città e nella zona Alta Valsugana-Altipiani ci fu un'intensissima nevicata grazie credo alla nuova rotazione da SE delle correnti, rispetto alle quali queste zone risultano favorite alla grande; sui miei appunti meteo trovo scritto 80 cm. di neve sull'altipiano di Lavarone, a poco più di 1000 metri, 40 a Levico Terme e solo 15 a Pergine Valsugana, che si trova circa 10 km soltanto più a nord e più o meno alla stessa altitudine (sui 450 m.) ma probabilmente è già fuori dalla zona di max sollevamento da stau in casi come questo (è una cosa infatti successa altre volte in situazioni analoghe).
La nevicata maggiore a Trento invece si ebbe il successivo venerdì 15/12/95, grazie alla nuova rotazione da S-SW delle correnti, rispetto alle quali torniamo favoriti come prp, con circa 3 cm. in città per le temperature al limite, ma 10 cm. nei sobborghi collinari e fino a 20 cm. nelle zone più alte di questi ultimi (x es. Povo e la parte alta di Villazzano, per chi conosce la zona).
Il tutto poi sparì con lo scirocco dei giorni successivi, ma questa è un'altra storia.