Credo di poter sicuramente affermare che mai come quest’anno ci troviamo di fronte ad una situazione a dir poco grottesca sul fronte dell’evoluzione meteorologica che sta caratterizzando un inverno che, per il momento, non è ancora nato e che, sebbene sia ancora un fantasma, si appresta tra una decina di giorni a compiere il fatidico “giro di boa” per tornare indietro, nel punto da cui non è mai partito. La situazione, a mio avviso, appare per certi aspetti incredibile, per due motivi: sia perché l’Italia e l’Europa stanno sperimentando un’anomalia termica consecutiva che potrebbe essere eccezionale (questa volta vale forse la pena di… scomodare qualche record) e sia perché, personalmente, sto vivendo questo lungo periodo in modo alquanto strano. Mi sembra di stare sospeso per aria, con i piedi che non toccano per terra e più mi sforzo di cercare di raggiungere il suolo per poter camminare per una strada che desidero intraprendere, più mi trovo in balia della corrente che mi porta dove non voglio andare. Se ci pensiamo bene, dovrebbe essere proprio questa la sensazione che dovrebbe accomunare tutti noi per il semplice fatto che, in tutto questo tempo, abbiamo fatto di tutto per cercare tutti i possibili indizi che ci dessero segnali importanti verso il cambiamento voluto. Già… un cambiamento voluto (la strada che vogliamo percorrere) che, per il momento, è rimasto tracciato solo sulla carta, visto che l’atmosfera ci sta inesorabilmente portando verso altri lidi (la strada dove non vogliamo andare). Tutti i possibili e inimmaginabili indici analizzati hanno forse alimentato false speranze? Non credo, perché il problema principale è e rimane sempre quello: la durata dell’anomalia che, sicuramente, prima o poi dovrà invertire rotta. La domanda è… “Quando?” Potrà essere dalla fine di gennaio in poi, potrà essere da metà febbraio in poi, o da marzo fino a tutto aprile: dopo quanto stiamo passando non sarebbe alquanto strano aspettarsi una fase più fredda del normale di 3/4 gradi. Anzi… mi auguro che arrivi al più presto! Per l’atmosfera, però, non fa alcuna differenza questo… “Quando?”: i 3/4 gradi sottomedia di gennaio valgono quanto i 3/4 gradi sottomedia di marzo, o di aprile, mentre per noi invece potrebbe significare un evento freddo o nevoso mancato: quante volte, infatti, abbiamo visto arrivare un’irruzione fredda fuori stagione e dire: “Che peccato… se fosse capitata a dicembre, o gennaio?” Capisco certamente la delusione (e mi ci metto anch’io di mezzo) anche se, ad essere sincero, mi sta più a cuore la salute del nostro clima, anche se ormai è un po’ un’utopia parlare di “clima sano”. Sta di fatto che la cosa più importante, secondo me, è che questa anomalia venga contenuta e abbondantemente limata da una fase opposta che, se vorrà capitare in marzo o aprile, sarà bene accetta lo stesso. Sempre con quel pizzico di delusione, ma con quel respiro di sollievo che vorremmo tirare già da diverso tempo.
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L'acqua, manca l'acqua! Questa sarà l'emergenza vera se non avremo qualche precipitazione abbondante. Ho il cuore in pace per la neve ormai ma veramente temo le crisi idriche per molte zone d'Italia se continuerà sto andazzo anomalo fino a maggio. Dove prenderemo tutta l'acqua che ci serve se anche la primavera sarà avara di pioggia e neve?![]()
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"L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"
come non quotare tutto!
splendida per quanto "amara" analisi![]()
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Non credo. Credo che anche per Gaia questo sia un momento di forte stress e non sia per nulla normale. Mi fanno propendere per quest’idea un paio di osservazioni. Innanzitutto però cerchiamo di capirci: quando, per gaia, un momento è sano e quando no? Io credo (opinione personale) che siano sani quei momenti in cui esista un equilibrio stabile e che via sia il maggior sviluppo possibile di biomassa in condizioni di equilibrio. Se è così noncredo che questo sia un momento buono per Gaia.
1)La Co2. Noi dobbiamo abituarci a pensare la CO2 nell’atmosfera come alla “panza” che arrotonda i nostri fianchi. La suddetta panza è infatti il risultato di un processo di accumulazione (ciò che mi mangio e mi bevo che non sia acqua) e ciò che consumo in attività fisica. Se mi ritrovo in equilibrio non tengo panza. Se l’equilibrio si rompe o perché mangio troppo o perché mi muovo troppo poco la panza compare. I gas serra, e segnatamente la CO2, sono anch’essi il risultato di un processo di accumulo e sottrazione. L’accumulo, a parte le cause antropiche, è determinato dalla respirazione, dagli incendi ecc. ecc. Il decumulo è dato dalla fotosintesi, dall’immagazzinamento di calcio in strutture solide. Esempio nelle foglie, nei tronchi, nei gusci delle al ghette che poi precipitano nei sedimenti marini . Ecc. ecc. . Se ora ci troviamo in una fase di forte crescita di CO2 il motivo è che stiamo formando panza. No buono. E noi formiamo panza sia perché mangiamo troppo sia perché ci muoviamo troppo poco. Noi mangiamo troppo quando prendiamo degli idrocarburi o comunque dei composti di carbonio che se ne stanno da milioni di anni sotto terra senza rompere le balle a nessuno. Noi li prendiamo, li bruciamo e il carbonio, prima sotterrato lo mandiamo in aria. Questo è mangiare troppo. Poi ci muoviamo poco. Perché, parlallelamente a questo, noi facciamo fuori le foreste e la vegetazione che sarebbe il miglior antidoto alla concentrazione dei gas in atmosfera. Conclusione: stiamo ingrassando Gaia come un’oca da cui vogliamo ricavarci il paté. Non mi pare sano. Quindi, se la comparsa di panza è segno di squilibrio, noi siamo in forte squilibrio. E se Gaia ama l’equilibrio, questo è periodo di stress.
2)La nostra visione eurocentrica ci porta, troppo spesso, a credere che il miglior clima del pianeta sia il migliore per il Nord Europa. Tant’è che chiamiamo ottimo climatico quelle fasi contraddistinte da possibilità di abitare in Islanda. Probabilmente le cose non stanno così e il momento migliore, per Gaia, è quello delle glaciazioni. Periodo che, ai primi climatologi e geologi che, nell’800, venivano preferibilmente da Germania e Inghilterra, doveva parere orribile dato che, al posto delle ridenti colline tedesche o inglesi, c’era solo un’enorme distesa di ghiaccio. Orrore. E infatti è invalso in tutti (o quasi) l’idea che durante le glaciazioni il mondo fosse molto più spettrale e desertico di ora. Ergo un mondo più povero. In realtà pare proprio che non sia così. Perché se è vero che durante le glaciazioni ottima parte di Europa e Nord America diventano deserti di ghiaccio è altrettanto vero che succedono una serie di cose molto interessanti. Esempio: l’aria tropicale di discesa non forma i deserti che ora ci sono ai 25 gradi in tutto il mondo o quasi. E quindi Sahara, Gobi, Sud USA ecc. ecc. diventano terre fertili. E già questo controbilancia (probabilmente con gli interessi) la perdita del Nord Europa. Inoltre durante le glaciazioni i mari si abbassano. Nel nostro piccolo ciò porterebbe a pochi cambiamenti nel Tirreno. Ma in Adriatico verrebbe alla luce una zona di terre che va da Ancona in su. In alcuni posti, come nel mar della Cina, al largo dell’India e in molte zone del Pacifico, là dove le acque sono poco profonde, si aprirebbero interi continenti. Quindi alla fine l’ammontare di terra disponibile sarebbe maggiore. Ma c’è infine un altro fenomeno molto più importante. Per una serie di ragioni lunghe da spiegare, l’anello base della catena alimentare marina, il fitopancton, cresce in acque con temperature non superiori ai 12 gradi circa. Tant’è che i mari più pescosi non sono quelli tropicali (che sono deserti di acqua trasparente) , ma quelli artici o antartici dove Km quadrati di infinite milionate di krill (che si nutrono di fitoplancton) diventano il sostentamento base di tutta la fauna, ivi comprese le balene. In un periodo come il nostro la fascia dei 12 gradi non si spinge molto a Sud. In caso di glaciazioni, invece, andrebbe a interessare una quantità di oceano incommensurabile. In conclusione: durante le glaciazioni c’è più terra e più mare a disposizione, ergo c’ è più biomassa in equilibrio e Gaia ne trae ulteriore vantaggio.
Tutta la pappardella di cui sopra, quindi, è per dire che se è vero che poi Gaia un equilibrio, compatibile o no con l’uomo, lo finisce per trovare, è altrettanto vero che potrebbe trovarlo ad un livello non solo incompatibile con noi, ma neppure troppo soddisfacente per lei. E che, in ogni caso, attualmente mi pare proprio in condizioni di stress.
Ultima modifica di Jadan; 06/01/2007 alle 16:18
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Ciao Andrea,
che dire nel post che ho scritto stamani é evidente come la pensi più o meno allo stesso modo...se entro un paio di mesi la situazione non prende ben altre strade, la prossima estate potrebbe essere drammatica per buona parte d'Italia e d'Europa, visto e considerato, tra l'altro, che estati in QBO- e post-Nino sono statisticamente roventi dalle nostre parti (vedi 1998).
L'unica cosa che mi fa pensare ( e sperare) é che da questi eventi così reiterati e pesanti generalmente si esce all'improvviso e spesso con fragore: può darsi che questo avvenga in Primavera, ma può darsi pure che invece accada a Febbraio e allora anche l'intero inverno potrebbe assumere ben altro sapore...![]()
noi monitoriamo SEMPRE, ad oggi "nessuna luce in fondo al tunnel avvistata"..., ma domani é un altro giorno!![]()
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Roberto
Always looking at the sky....
Attenzione... Nei periodi glaciali il clima è più arido che durante gli interglaciali...
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