Capisco quanto sia preoccupante se è vero che siamo di fronte ad uno spostamento del punto di equilibrio avvenuto davvero in pochissimo tempo. Ma il processo che potrebbe avere innescato questo drastico cambio di rotta potrebbe funzionare proprio come funziona il meccanismo che tiene in vita il nastro trasportatore: o la pompa funziona oppure non funziona e le mezze misure non esistono. Anche qui, più o meno, siamo di fronte allo stesso modo di agire, per cui la “radiazione termica di fondo” entra in gioco quando il sistema non trova altro libero sfogo per ritrovare il punto di equilibrio di partenza se non quello di spostare, appunto tale equilibrio. Per questo affermo che i prossimi mesi potranno essere cruciali, perché ci permetterebbero di capire e soprattutto di valutare se l’anomalia termica sta cominciando a vivere di rendita, come presumo che stia succedendo.
Ragioni nel discreto, quindi: passaggio da stato a stato, con spostamenti discontinui. Un po' come salire una piramide azteca a gradoni invece che una egiziana con linea continua.
Ma il mantenimento del nuovo stato, da cosa sarà garantito? Ma hai ragione tu: un problema per volta. cerchiamo di capire se ciò che a noi sembrano anomalie rispetto al passato altro non siano che normalità rispetto al futuro.
Maurizio
Rome, Italy
41:53:22N, 12:29:53E
Per forza Maurizio: sono obbligato a ragionare nel discreto perché suppongo che, seppur constatando un processo abbastanza lineare nel comportamento del clima degli ultimi anni, è inevitabile supporre che questa fase di cambiamento non vada incontro anche a “scosse di assestamento” con improvvise virate che suppongo, tuttavia, diverranno a lunghissimo termine sempre meno intense: è già preoccupante di per sé il drastico cambio di rotta, se poi aggiungiamo immediatamente anche la linearità del processo allora il problema sarebbe, per gravità, elevato all’ennesima potenza. Sarebbe inconcepibile e, a mio giudizio, ancora improponibile. Mi chiedi del mantenimento del nuovo stato… ebbene, dovrebbe essere garantito proprio dalla “rendita dell’anomalia”: sarebbe un po’ come una forza non costante che spinge un macigno lungo il pendio di una montagna. Ci saranno dei periodi in cui l’intensità della forza sarà maggiore e quindi il macigno camminerà più in fretta e ci saranno dei momenti di cui la forza peso del macigno lo farebbe muovere di un tratto verso il basso approfittando del calo di intensità della forza che lo sta spingendo in su. Ci saranno allora dei periodi in cui il masso farà tre passi in avanti e uno indietro e dei periodi in cui ne farà due in avanti e quattro indietro. In questo contesto, ecco che allora la “radiazione termica di fondo” che adesso, al contrario di prima, potrebbe entrare a far parte di un bilancio complessivo, diventerebbe quel fattore in più in grado di limitare la perdita dell’intensità della forza, ma senza renderla costante, almeno al momento. Tale forza, come detto, si apporrebbe alla peso che richiamerebbe, in un certo senso, il masso verso la posizione di equilibrio iniziale. In pratica, cioè, è possibile che gli scossoni possano divenire sempre meno incisivi e delineare un quadro più chiaro di quanto sta accadendo in modo da poter passare dal discreto al continuo. Però attenzione! Come dicevo prima di tutto questo dobbiamo analizzare e capire come decifrare eventualmente questa anomalia termica di fondo. Una cosa alla volta, altrimenti non ne riusciamo a venirne a capo.
Buonanotte, magari riprendiamo domani…
Sebbene anche io come tutti sia rimasto scosso dal comportamento climatico degli ultimi mesi, vorrei ricordare come molti periodi di temperature sopra la media, siano stati frutto di configurazioni sinottiche di stampo meridiano persistente sulle medesime zone e non tanto come anomalia termica su un dato parallelo di tutto il globo.
Abbiamo visto nevicare con una certa insistenza in alcune zone del medioriente, abbiamo visto come il Portogallo abbia vissuto un 2006 (parte di esso) piovoso e fresco, stiamo vedendo come l'Antartide si espande almeno quanto il fratello del nord si scioglie (se non di più), abbiamo visto strane nevicate estive in Australia.
Questo vuol dire che se noi fossimo stati abitanti di queste zone, magari potevamo dire qualcosa di differente. Fermo restando che i fenomeni inconsueti possano convogliare il discorso sullo stesso binario, quello dei cambiamenti climatici.
Ma preferisco personalmente parlare di cambiamenti di abitudini nelle più canoniche configurazioni bariche, piuttosto che di cambiamenti termici allarmanti. Quando penso a questa stagione 2006/2007 mi conforta il fatto (lo faccio come training autogeno!) che in epoche passate in Gran Bretagna si coltivava la vite e gli orsi polari avevano più selvaggina da mangiare..........
Cercherei di essere un pò più ottimista rispetto all'aria che avverto nel forum, rispettando ovviamente le preoccupazioni di tutti.![]()
"....[I]E vedrete il Figlio dell'uomo, seduto alla destra della Potenza, venire con le nubi del cielo[/I]."
[B]Gesù Cristo[/B] (Marco 14,62)
[B][URL="http://www.luceraweb.eu"]
[/URL][/B]
Bentornato Andrea.
Sempre stimolanti i tuoi interventi.
Dal basso della mia ignoranza, dico che il range temporale esaminato e quello calcolato per la tua proiezione futura forse è ancora insufficiente per decretare come avvenuto un cambiamento climatico di tale portata.
Interessante la parte relativa al ruolo che gli oceani potrebbero avere in questo cambiamento, evidenziata da Maurizio (il governo è caduto? incredibile).
![]()
"We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.
Davvero sconcertante leggere certe possibilità!
Complimenti ottima analisi!
Cmq, Nago, credo che tu abbia capito in pieno, e c'è solo da disperarsi![]()
E' un'eventualità alla quale penso anch'io da un po' di tempo, pur non avendo mai approfondito seriamente la cosa visto anche il mio limitato livello di conoscenza della complessa materia, quando cerco di darmi una spiegazione dei fatti che stanno avvenendo negli ultimi tempi.
In particolare, a proposito di inerzia termica, prendo spunto da quello che sta capitando qui in questo ultimo periodo: da quanto vedo infatti si è ridotta ormai da diversi giorni la forte anomalia termica positiva in quota che aveva caratterizzato gran parte dell'inverno, dopo gli ultimi "ruggiti" di inizio febbraio, ma nonostante ciò a livello del suolo (e direi fino a quote medie) la cosa non si è notata più di tanto, e pur in assenza ormai da oltre 2 settimane di notevoli episodi di föhn o anticicloni africani le temperature continuano a fare una gran fatica a calare anche in caso di notti serene e senza vento, per invece schizzare in alto con facilità estrema anche in assenza (almeno apparente) di cause specifiche, di modo che può capitare di avere max sui 13-14° (valori tipici di metà marzo) anche in assenza quasi totale di sole e dopo minime comunque attorno a zero.
Capisco che detta così è un po' riduttiva, certamente altri fattori avranno il loro peso (mi viene in mente ad esempio il mancato albedo per l'assenza di neve almeno fin sui 1000-1200 m. di quota), ma spero di aver reso l'idea ed è una cosa che mi inquieta un po', nè del resto mi confortano molto i paragoni con il passato.
![]()
P.s.: ben tornato Andrea, ho sempre seguito con interesse i tuoi interventi!![]()
Saluti a tutti, Flavio
Già....peccato che riguardava solo parte dell'Europa e delle regioni polari atlantiche (Islanda e Groenlandia).
Non credo fosse un fenomeno globale.
Ma forse il period caldo medoevale europeo non è poi neanche stato così caldo come si crede.
PS: Bentornato Andrea. Rientri col botto![]()
~~~ Always looking at the sky~~~
Segnalibri