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Risultati da 1 a 10 di 140
  1. #1
    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Quest'inverno passerà alla storia come uno dei più miti degli ultimi decenni, perlomeno per quanto riguarda i valori minimi, medi e l'Italia; il Vortice Polare, dapprima spavaldo in dicembre, poi steso a suon di surriscaldamenti stratosferici dovuti a brillamenti solari e fisiologici ridimensionamenti dopo il periodo di iperattività, ha splittato quasi completamente per ben due volte, regalandoci veri e propri momenti di didattica pura.
    Peccato che, una volta da nord, una volta da est, le colate gelide direttamente collegate al grande trottolone ci hanno sfiorato di 500, massimo 1000 km, lasciando a bocca asciutta tutti gli appassionati di freddo e neve.
    Linea di convergenza intertropicale troppo alta? Solo casualità? Anomalie termiche marine che non hanno favorito l'erezione dell'anticiclone delle Azzorre verso nord? Tutti ci siamo dati da fare per cercare le cause delle configurazioni che si sono create, e sono stati raggiunti risultati più che condivisibili, che invito tutti a studiarsi per bene per capire una volta di più che la Natura è affascinante tanto quanto è complicata da tradurre.
    Non è un caso che tra i vari fattori teleconnettivi siano stati tirati in ballo anche la QBO e la ENSO, due indici che durante questo inverno non potevano rivelarsi più sfavorevoli di così. Adesso però qualcosa sta cambiando da questo punto di vista, ma ve ne parleranno più approfonditamente gli altri ragazzi, che monitoreranno la situazione assieme a me.
    E comunque proprio questo cambiamento, unito al fatto che il gradiente termico delle medie latitudini sta raggiungendo il massimo annuale, sta permettendo all'instabilità baroclina di farsi sempre più decisiva per le sorti del tempo nel nostro emisfero, soprattutto negli ultimi giorni. Tra Terranova e l'Oceano Atlantico orientale difatti si stanno affrontando a muso duro due masse d'aria di natura completamente opposta: una mite e molto umida in arrivo dal Golfo del Messico, l'altra gelida ed estremamente secca dalla Baia di Hudson. Ecco allora giustificata la lunga banda nuvolosa che scorre lungo le coste orientali statunitensi, composta al momento solamente da nubi alte talvolta dense (escluse le coste sul Golfo del Messico dove ci sono anche dei temporali ben definiti); ma proprio questa banda nuvolosa delimita la linea della Corrente a Getto che, anche sotto l'azione delle interferenze orografiche, inizia lentamente ad ondeggiare, richiamando in direzioni diverse l'aria artica canadese, a causa della formazione di piccoli minimi depressionari (direttamente legati a deboli Onde di Bjerkness).
    Bene, vedete quella piccola onda che ho indicato nell'immagine satellitare cerchiandola con puntini verdi? Seguitela, perché sarà proprio LEI a sviluppare il grande ciclone artico che nella prossima settimana investirà l'Europa.
    Per darvi una traccia per seguire l'evento nelle 4 mappe GFS che seguono vi ho indicato le vicissitudini della linea frontale che ci interessa (quella segnata nella immagine satellitare), e che introdurrà l'aria artica sulla nostra Penisola: da notare innanzitutto che fino a sabato mattina essa avrà larghe possibilità di crescita, perché dovrà ancora cominciare ad occludersi. Da quel momento in poi invece oltre all'aria artica canadese entrerà in gioco anche quella marittima che fluirà direttamente dal Polo, ma proprio a causa dell'inizio del processo di occlusione a noi toccherà (almeno in un primo momento) solo la prima, un po' stemperata dal passaggio sull'Oceano, ma sempre in grado di generare bruschi cali di pressione.
    Comunque, andando con ordine, prima dell'arrivo del fronte freddo ecco che il prefrontale domenica inizierà a farsi sentire con il Libeccio e nubi sempre più dense, a partire da nord. Lunedì entrerà il fronte freddo al suolo, a partire da nord-ovest, ma soprattutto da Toscana e Sardegna, direttamente investite dal Mistral; come si nota dall'ultima mappa però in un primo momento l'aria fredda in quota rimarrà confinata al di là dei nostri confini (osservate le isoterme in quota), e dovremo attendere la sera per vederne un'entrata franca sulle regioni italiane.
    Effetti? Evoluzione successiva? Perché? Percome? Lascio la parola agli altri ragazzi del Comitato Scientifico





    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

  2. #2
    Tempesta violenta L'avatar di Marco*
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Che thread!

    Grazie Lorenzo!!!


    **Always looking at the sky**

  3. #3
    Burrasca forte L'avatar di Lorenzo Catania
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Solo per far notare come l'onda frontale stia cominciando a crescere: adesso l'aria artica canadese inizia ad alimentare direttamente il ramo freddo, e può favorirne una lenta ma inesorabile rotazione attorno al minimo.
    I giochi si sono aperti

    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

  4. #4
    Comitato Tecnico Scientifico L'avatar di 4ecast
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    ehilà mitico, pensavo proprio che il mago del nowcasting dovesse aprire una bella discussione
    Dopo aver sufficientemente inquadrato da parte di Michele, di Luca, di Marco e mia, nell'extra long tale episodio adesso aspettiamo la tua telecronaca
    Sulle prospettive future, continua positivamente il mio monitoraggio dello scand+ dopo l'imminente wr/ea-.
    A presto per una successiva analisi della linea evolutiva e teleconnettiva
    Ultima modifica di 4ecast; 16/03/2007 alle 12:57
    Andrea

  5. #5
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Citazione Originariamente Scritto da Lorenzo Catania Visualizza Messaggio
    Quest'inverno passerà alla storia come uno dei più miti degli ultimi decenni, perlomeno per quanto riguarda i valori minimi, medi e l'Italia; il Vortice Polare, dapprima spavaldo in dicembre, poi steso a suon di surriscaldamenti stratosferici dovuti a brillamenti solari e fisiologici ridimensionamenti dopo il periodo di iperattività, ha splittato quasi completamente per ben due volte, regalandoci veri e propri momenti di didattica pura.
    Peccato che, una volta da nord, una volta da est, le colate gelide direttamente collegate al grande trottolone ci hanno sfiorato di 500, massimo 1000 km, lasciando a bocca asciutta tutti gli appassionati di freddo e neve.
    Linea di convergenza intertropicale troppo alta? Solo casualità? Anomalie termiche marine che non hanno favorito l'erezione dell'anticiclone delle Azzorre verso nord? Tutti ci siamo dati da fare per cercare le cause delle configurazioni che si sono create, e sono stati raggiunti risultati più che condivisibili, che invito tutti a studiarsi per bene per capire una volta di più che la Natura è affascinante tanto quanto è complicata da tradurre.
    Non è un caso che tra i vari fattori teleconnettivi siano stati tirati in ballo anche la QBO e la ENSO, due indici che durante questo inverno non potevano rivelarsi più sfavorevoli di così. Adesso però qualcosa sta cambiando da questo punto di vista, ma ve ne parleranno più approfonditamente gli altri ragazzi, che monitoreranno la situazione assieme a me.
    E comunque proprio questo cambiamento, unito al fatto che il gradiente termico delle medie latitudini sta raggiungendo il massimo annuale, sta permettendo all'instabilità baroclina di farsi sempre più decisiva per le sorti del tempo nel nostro emisfero, soprattutto negli ultimi giorni. Tra Terranova e l'Oceano Atlantico orientale difatti si stanno affrontando a muso duro due masse d'aria di natura completamente opposta: una mite e molto umida in arrivo dal Golfo del Messico, l'altra gelida ed estremamente secca dalla Baia di Hudson. Ecco allora giustificata la lunga banda nuvolosa che scorre lungo le coste orientali statunitensi, composta al momento solamente da nubi alte talvolta dense (escluse le coste sul Golfo del Messico dove ci sono anche dei temporali ben definiti); ma proprio questa banda nuvolosa delimita la linea della Corrente a Getto che, anche sotto l'azione delle interferenze orografiche, inizia lentamente ad ondeggiare, richiamando in direzioni diverse l'aria artica canadese, a causa della formazione di piccoli minimi depressionari (direttamente legati a deboli Onde di Bjerkness).
    Bene, vedete quella piccola onda che ho indicato nell'immagine satellitare cerchiandola con puntini verdi? Seguitela, perché sarà proprio LEI a sviluppare il grande ciclone artico che nella prossima settimana investirà l'Europa.
    Per darvi una traccia per seguire l'evento nelle 4 mappe GFS che seguono vi ho indicato le vicissitudini della linea frontale che ci interessa (quella segnata nella immagine satellitare), e che introdurrà l'aria artica sulla nostra Penisola: da notare innanzitutto che fino a sabato mattina essa avrà larghe possibilità di crescita, perché dovrà ancora cominciare ad occludersi. Da quel momento in poi invece oltre all'aria artica canadese entrerà in gioco anche quella marittima che fluirà direttamente dal Polo, ma proprio a causa dell'inizio del processo di occlusione a noi toccherà (almeno in un primo momento) solo la prima, un po' stemperata dal passaggio sull'Oceano, ma sempre in grado di generare bruschi cali di pressione.
    Comunque, andando con ordine, prima dell'arrivo del fronte freddo ecco che il prefrontale domenica inizierà a farsi sentire con il Libeccio e nubi sempre più dense, a partire da nord. Lunedì entrerà il fronte freddo al suolo, a partire da nord-ovest, ma soprattutto da Toscana e Sardegna, direttamente investite dal Mistral; come si nota dall'ultima mappa però in un primo momento l'aria fredda in quota rimarrà confinata al di là dei nostri confini (osservate le isoterme in quota), e dovremo attendere la sera per vederne un'entrata franca sulle regioni italiane.
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    Che AVATAR ragazzi !!!!!!!!!!!!!!!!!Penso che dopo le carte postate e' la seconda meraviglia che la natura poteva creare!!!


  6. #6
    Uragano L'avatar di Conte
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Sì, ora ci aspetta la meteocronanca evolutiva man mano che ci avviciniamo a questo evento importante. Finalmente qualcosa di estremamente interessante da seguire e da raccontare dopo le previsioni a lungo raggio andate a buon fine (si può dirlo ormai).
    Quest'inverno la meteonoia è regnata sovrana.

    Saremo grandi fruitori anche di questo bellissimo tread.
    Davis Vantage Pro2 wireless. LaCrosse WS 2300 cablata con schermo artigianale autoventilabile.
    "L'uomo non ha avuto il mondo in regalo dai suoi genitori, lo ha avuto in prestito dai propri figli"


  7. #7
    Vento fresco L'avatar di Gibbo
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    E' sempre un piacere Lorenzo
    Un gran piacere leggerti e seguire le tue spiegazioni con un linguaggio comprensibilissimo!!!


    Colgo l'occasione per ringraziare anche gli altri del Comitato Scientifico..........mi son proprio gustato i vari passaggi previsionali.

    Un saluto.
    Giacomo

  8. #8
    Vento moderato L'avatar di Pierino
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Ciao Lorenzo, forse tu non riesci a capire come mi fai felice aprendo queste discussioni...mi sono riletto almeno tre volte, a bocca aperta ciò che hai scritto...stamattina ho riaperto con ansia il thread per vedere le vicissitudini.....sono veramente contento...a prescindere da come andranno le cose....
    Ciao, continua insieme agli altri mitici amici del Comitato Sscientifico, ad illuminarci su questa bellissima passione che ci accomuna!!
    Grazie di cuore!!!
    always looking at the sky



  9. #9
    andrea.corigliano
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    All’inizio della primavera astronomica ecco l’arrivo di un peggioramento di puro stampo invernale, l’unico di questo caldo inverno che ha fatto tanto parlare di sé, ma solo sul piano delle abbondanti anomalie positive. In questo contesto ormai arcinoto, ecco inserirsi una nuova sorpresa che mostra, in modo inequivocabile, quanto possa essere imprevedibile l’atmosfera nel tentare un riequilibrio delle parti: un disegno evolutivo sorprendente, non tanto nella sua entità quanto nella violenta dinamica che si verrà a creare. Il riequilibrio, ovviamente, non ci sarà perché una fase di questo tipo, seppur molto cruenta, non avrà il tempo di sconquassare il trend avuto in questi ultimi sei mesi. Nonostante tutto, il fatto saliente è lo scontro tra due anomalie notevoli poste agli antipodi una rispetta all’altra. Se da un lato, infatti, il nostro Paese si prepara ad un peggioramento con temperature ben al di sopra della norma (che è la costante dell’ultimo semestre), dall’altro lato l’arrivo sul Mediterraneo di geopotenziali così bassi (fino a 5160 m) denota l’entità del blocco freddo che passerà in quota: avremo, in definitiva, una configurazione degna delle più importanti irruzioni artico-marittime che l’inverno possa produrre. Anche se in ritardo sulla tabella di marcia, a nostro favore questa volta giocherà il fattore termoconvettivo che sarà in grado di regalare fenomeni interessanti laddove un mix di fattori si metteranno d’accordo, in un certo senso, sul da farsi. Al di là di quanto è prospettato dai modelli che vedono ancora qualche area del nord in ombra, credo che la parentesi invernale sarà in grado di elargire qualche fenomeno in più, non preventivato, proprio grazie alle forze in gioco che, per il periodo, sono davvero notevoli.

  10. #10
    Uragano
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    Predefinito Re: Marzo pazzerello: eccone la riprova

    Bellissima analisi, come sempre.


    Max
    "We are all star people, from the dust we came and to the dust we shall return. So let's celebrate Love. Ciao Mamma.

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