La progressione step-by-step, o meglio run-by-run dell'evoluzione long-range prospettata da alcuni di noi qualche tempo fa sembra andare in porto abbastanza correttamente.
Detto questo e vedendo spuntare come i funghi 3D inneggianti a precoci nevicate in pianura con tanto di indicazioni di quota neve e accumuli, vorrei temperare eccessivi ardori protoinvernali segnalando che questa prima irruzione fredda invernale è di origine marittima artica, e che di conseguenza il raffreddamento sarÃ* molto parziale e progressivo, trattandosi di aria fredda essenzialmente localizzata alle quote superiori, con trasporto verticale catabatico (o convettivo) e non orizzontale (avvettivo) come nel caso di aria artica continentale.
Non attendiamoci quindi grossi effetti sulle temperature al suolo (in pianura) vuoi per mancanza di precipitazioni o per effetti locali favonici. Il raffreddamento avverrÃ* quasi esclusivamente in quota, oltre i 1200-1500 mt e solo successivamente anche in pianura a fine episodio.
Ciò significa che tutti coloro che si aspettano neve in pianura possono tranquillamente mettersi il cuore in pace.
Discorso diverso per la seconda irruzione fredda, con caratteristiche più continentali e immediatamente seguita dall'aggancio medioatlantico-mediterraneo di aria umida e temperata. Qui il cuscinetto giÃ* formato dall'aria artica marittima e arricchito dal successivo flusso freddo e secco continentale ai livelli medio-bassi potrebbe dare grosse soddisfazioni nevose inizialmente su tutta la valpadana, successivamente limitatamente alla parte centro-occidentale, con accumuli probabilmente duraturi vista la rigenerazione molto probabile del blocco euroatlantico.
![]()
![]()
Segnalibri