
Originariamente Scritto da
Jadan
Questo discorso, già di per sé poco vero, diventa ancor meno vero da qualche tempo in qua. Attualmente è la Merkel che guida il fronte europeo contro il
GW. E Sarkozy, nel primo disocrso che ha fatto, vinte le elezioni, ha parlato dell'emergenza climatica come primo problema da affrontare.
Questa storia del colore politico è, in buona sostanza, ormai antica. Risale all'epoca dello scontro Bush/Gore di otto anni fa e fu strumenalizzata (da destra, da Bush) per accusare la sinistra (Gore) di voler agitare lo spauracchio del
GW per aumentare tassazioni o quant'altro. Sono però passati otto anni, e chi doveva capire ha capito. Chi non voleva capire non ha capito e non capirà mai.
Piuttosto, a proposito della Merkel. Come alcuni ben sanno, le mie idee politiche sono altre, ma mi ha molto colpito il suo piglio. Superiore a quello di qualunque esponente dei governi rosso verdi del passato. Credo che molto giochi la sua biografia: se i politici di mezzo mondo vengono prevalentemente da studi di tipo sociale/giuridico/politico, lei ha fatto la ricercatrice di chimica per anni, prima di fare la politica. Lei, in sostanza, non ha bisogno che qualcuno le spieghi cosa c'è scritto in un rapporto IPCC o in uno studio climatico che spieghi che influenze può avere una mutata chimica dell'atmosfera: lo capisce benissimo da sé. Apprezzo molto questo modo pragmatico di porsi di fronte al problema.
In buona sostanza: da qualche anno in qua c'è stata una profonda revisione culturale nell'establishment di destra. Merkel, Sarkozy e, da ultimo l'Economist. Giornale serio dell'establishment mondiale che 10 anni fa dileggiava letteralmente il
GW. Ora, dopo aver fatto accuratamente marcia indietro, ogni settimana ha un articolo che affronta un aspetto del problema.
Perché? mi sono chiesto. Scantono un po' OT ma mi sento di far questo discorso lo stesso. Per me sta succedendo una piccola grande rivoluzione nella percezione del problema. Sino ad ora dominavano due tipi di approccio: da un lato i negazionisti, dall'altro i faciloni. I primi
li conoscete: come quelli che negano l'Olocausto, continuano a negare il
GW, raccontano che sono storie, che sono cicli, che non ne sappiamo ancora nulla con certezza e via dicendo. Gente un tempo molto numerosa ma in rapida estinzione mano a mano che nuovi studi e nuovi dati vengono immessi nel circuito del dibattito. Insomma: pochi giapponesi sull'isolotto in attesa che qualcuno dica loro che la guerra è finita.
Questi i negazionisti. Poi però abbiamo i faciloni. Quelli che il modello energetico che abbiamo è tale perché lo vogliono i cattivoni delle multinazionali del petrolio, quelli che basterebbe un pannello solare per ciascuno et voila, quelli che l'idrogeno è realtà, basta volerlo, quelli che abbiamo tutta la tecnologia per risolvere il problema ma non ce lo fanno fare. I Beppi Grilli e i Pecorari Scani di tutto il mondo, insomma.
In mezzo a queste correnti di pensiero sta nascendo un nuovo tipo di approccio. Molto più serio e preoccupato. Di gente, insomma, che si rende conto del problema magari con ritardo ma, con maggiore lucidità, sa che risolverlo non è né semplice né indolore. Pragmatici, insomma. Establishment, insomma. Destra, insomma. Dal rapporto Stern a quello del Pentagono, dall'Economist a Schwarzenegger
Il comun denominatore di queste persone è l'aver capito che il problema è potenzialmente distruttivo e che bisogna mettere in atto una serie di rapide contromisure. Essendo dirigisti (di destra, diciamo) sono più avvezzi a trattare il problema in termini spicci e non si fanno o faranno tanti scrupoli a imporre limiti e sacrifici.
Vedremo. L'unica cosa che noto è che la vecchissima e muffa diatriba "sinistra pro
GW" vs "destra contro
GW" è ormai morta e sepolta.
Qualcuno avvisi anche altri siti web: dica loro che la guerra è finita e che l'hanno persa.
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