Risultati da 1 a 4 di 4

Visualizzazione Elencata

Messaggio precedente Messaggio precedente   Nuovo messaggio Nuovo messaggio
  1. #1
    Burrasca L'avatar di steph
    Data Registrazione
    23/08/06
    Località
    Lugano (Svizzera ita
    Messaggi
    6,016
    Menzionato
    9 Post(s)

    Predefinito NAO: stato dell'arte (parte 6)

    Torniamo, dopo diverso tempo, a parlare della NAO e dei suoi principali predictors.
    Oggi riesaminerò, ampliando un po’ il discorso fatto nella parte 4, http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=40775
    il legame SSTA-circolazione atmosferica, sempre ovviamente in funzione dell’influenza su questo importante pattern.

    Ho già avuto modo di dire che di questo legame non se ne può fare una regola generale applicabile ovunque e sempre: dipende da posizione latitudinale http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=630104&postcount=201
    ma anche dalla configurazione delle SSTA.
    Tenendo sempre ben presente che il rapporto fra SSTA e anomalie bariche/circolatorie è retroattivo: se infatti le SSTA possono essere sì con-causa di anomalie nel jetstream, va ricordato che le stesse sono pure effetto di persistenti configurazioni bariche che, tramite il noto meccanismo di Ekman (per es. venti superficiali dati da persistente LP interagiscono con l’oceano producendo divergenza sulla superficie delle acque che provoca, a sua volta, risalita di acque fredde nei pressi del centro della LP e portando così a SSTA-) e altri fattori (persistente nuvolosità o meno, evaporazione accentuata o meno…) possono provocare anomalie nelle SST.

    Secondo Jerome Namias, forse il più grande pioniere del legame oceano-atmosfera, una semplificazione schematica che verte sull’influenza data al jetstream dalle SSTA delle latitudini medio-alte (quelle soggette alla linea di sviluppo del jetstream)., può essere questa:


    GPH500hPa medio e direzione media del jetstream a 500 hpa (A):


    SST medie sul NATL.
    ---: isoterma delle SST distorto, tale per cui si ha SSTA- a W e SSTA+ a E.
    A: direzione media del jetstream a 500 hPa.
    B: nuova direzione del jet "forzata" dalla persistenza delle SSTA


    Questa situazione è applicabile sia in sintonia fra oceano e atmosfera (lag 0) sia con lag temporali di qualche settimana (direi al max. 1 mese, di più ovviamente se le SSTA persistono a lungo).

    Ci sono però parecchi casi (e, come visto, per la NAO sono spesso predictor assai importanti) nei quali il lag è più ampio, dimostrando così una sorta di “memoria” con la quale le SSTA forzano le anomalie bariche.

    Uno dei più importanti (e prematuri) è il famoso predittore leggibile dalle SSTA ad est/sudest di Terranova nel precedente mese di maggio, http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=495079&postcount=1

    parametro predittivo proposto da Rodwell e Folland (2002) e già da tempo in uso al MetOffice.

    Altri autori (Czaja e Frankignoul, 1999 e 2002) fanno notare, a loro volta, che SSTA ad est/sudest di Terranova con una configurazione simile a quella del predictor precedente (“ferro di cavallo” del NATL) in estate (LA), presentano una discreta correlazione con la NAO di inizio inverno (ND), tale per cui SSTA+ (SSTA-) ad est/sudest di Terranova circondata da SSTA- (SSTA+) in LA induce NAO+ (NAO-) in ND. Aggiungono inoltre una debole anticorrelazione fra SSTA sull’Atlantico tropicale (fra 20° S e 20° N) in O e il segno della NAO sempre ad inizio inverno (ND).

    Ovviamente c’è poi il famoso Tripolo, http://www.ldeo.columbia.edu/NAO/old/abaker.gif

    da monitorare già da fine estate, predictor proposto da Saunders e Qian (2002).

    Oggi mi concentrerò invece sul periodo che precede giusto l’inizio dell’inverno (OND), cercando possibili configurazioni nelle SSTA che possano ulteriormente ampliare la “lettura” anticipata del pattern NAO invernale.


    Inanzitutto ho plottato (Rianalisi NCEP) le SSTA fra NPAC e NATL di OND che precedevano inverni (DJF) connotati da NAO+ e NAO- (media dei 3 mesi).
    Per affinare ancora di più l’analisi, ho poi selezionato ulteriormente il campione, scegliendo inverni connotati da una NAO con il segno persistente (tutti e 3 i mesi o 2 mesi ma con il terzo che non superava 0.5 risp. -0.5) e/o forte (almeno un indice 1.0 risp. -1.0 in uno dei 3 mesi oppure in 2 mesi anche se con il terzo di segno opposto).

    Ecco cosa è uscito:

    SSTA OND degli inverni (DJF) connotati da NAO+


    SSTA OND degli inverni (DJF) connotati da NAO-


    Per curiosità: ecco il GPH500hPa medio degli anni di NAO+,, risp. NAO-:




    SSTA OND degli inverni (DJF) connotati da NAO+ persistente e/o forte


    SSTA OND degli inverni (DJF) connotati da NAO- persistente e/o forte



    In generale: a parte il Tripolo Nordatlantico (poco leggibile a fine autunno/inizio inverno) e SSTA in zona RM (da monitorare anche a fine autunno), http://forum.meteonetwork.it/showpost.php?p=735500&postcount=1

    e a parte la zona ENSO (per la quale rimando alla parte 5) http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=42409

    c’è ancora almeno una zona che merita un approfondimento: la cosiddetta zona Namias (NPAC a circa 30-45° N e 155-175° W), da nome di colui che per primo notò l’importanza di quest’area oceanica nel forzare il JS sullo scacchiere Nordpacifico orientale/Nordamerica ma con qualche influenza pure su quello euro-atlantico.

    Finora, pochi studi han preso in esame quell’area, il più famoso dei quali (dopo quelli pionieristici dello stesso Namias risalenti agli anni 60) è quello di Farmer ad inizio anni 70 (riportato da Lamb).

    Per questo motivo ho deciso di dividere l’analisi in 2 periodi: 1948-1972 e poi 1973-2006.

    Ecco cosa esce:

    Periodo 1948-1972:

    SSTA-minusSSTA+ in zona Namias in OND


    SLPA negli inverni (DJF) connotati da SSTA- meno SLPA negli inverni (DJF) connotati da SSTA+ in zona Namias in OND



    forti e persistenti SSTA+ (SSTA-) in quell'area del Nordpacifico a fine autunno/inizio inverno (OND) tendono ad indurre, in inverno (DJF):

    v HP (LP) fra l'Islanda e l'Europa centrale con centro sulle isole britanniche e quindi il pattern NAO- (NAO+). Il pattern non è cmq molto forte, perché il gradiente barico fra Azzorre/Iberia e Islanda non è ampio;
    v un ponte di LP (HP) fra Canada artico-Polo-Siberia centrale, in tipico pattern AO+(AO-);
    v HP (LP) sulle Aleutine.

    Periodo 1973-2006:

    SSTA-minusSSTA+ in zona Namias in OND


    SLPA negli inverni (DJF) connotati da SSTA- meno SLPA negli inverni (DJF) connotati da SSTA+ in zona Namias in OND






    forti e persistenti SSTA+ (SSTA-) in quell'area del Nordpacifico a fine autunno/inizio inverno (OND) tendono ad indurre, in inverno (DJF):

    v HP (LP) fra il medio Nordatlantico e l'Europa occidentale e quindi il pattern NAO+ (NAO-) Anche in questo caso, il pattern non è molto forte, perché il gradiente barico fra Azzorre/Iberia e Islanda non è ampio;
    v un ponte di LP (HP) fra Canada artico-Polo-Scandinavia-Russia NW, in tipico pattern AO+ (AO-);
    v HP (LP) a sud delle Aleutine.

    à Fra i primo e il secondo periodo si nota uno spostamento verso sud dei 2 centri d'azione (Nordpacifico, Nordatlantico), tale per cui il pattern NAO inverte il suo segno.
    Costante, invece, il segno AO, vista la persistenza, fra i 2 periodi, della anomalie bariche artiche.

    To be continued....




    Ultima modifica di steph; 24/07/2007 alle 16:46
    ~~~ Always looking at the sky~~~








Segnalibri

Permessi di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •