Dirò subito che in questo TD mi soffermerò in particolare sulla situazione della mia regione che, dal punto di vista meteorico (in particolare per quel che riguarda le anomalie precipitative) può benissimo essere paragonata al NW della penisola.
In altri TD ci si è già soffermati a lungo sul cambiamento in atto dal punto di vista delle configurazioni bariche in area euro-atlantica, mutamento che si ripercuote ovviamente anche sul regime pluviometrico in un periodo che normalmente, in questa regione, è ad alti livelli. Pare che proprio in autunno l'Atlantico si stia vieppiù appisolando quando non più di 10 anni fa sembrava ancora nel pieno della sua vigoria.
Nella mia regione e nel NW l'autunno del 2000 (e il novembre del 2002) sono stati gli ultimi periodi di grandi piogge, dove per grandi intendo precipitazioni cospicue, estese e prolungate. Il novembre 2002 a Lugano fu da record per quantitativo e numero di giorni di pioggia, l'autunno 2000 segnò l'ultima grande alluvione sul NW.
Ci sono cmq segnali che qualcosa potrebbe (e sottolineo il condizionale) smuoversi, nel segno di un parziale ritorno verso condizioni autunnali più accettabili (non me ne vogliano gli amanti del sole autunnale, che fra l'altro in ottobre adoro pure io...), ma sappiamo l'importanza che riveste la pioggia anche in questa stagione (accumulo di acqua nelle falde, primi accumuli nevosi sulle Alpi - periodo e temperature permettendo -, riempimento dei bacini idroelettrici...).
La mia analisi verterà sul tentativo di lettura di alcuni indici teleconnettivi che possono facilitare una prognosi delle configurazioni bariche idonee o meno alle anomalie precipitative (surplus o deficit) sul lungo termine. Focus spaziale: la mia regione (Sud delle Alpi centro-occidentale) e il NW. Focus temporale: settembre e ottobre. Lascerò fuori (per ora) novembre.
Suddividerò il lavoro in 5 parti (+ una premessa), in ognuna delle quali cercherò di analizzare un indice che ritengo relativamente importante per la proiezione.
[1] SSTA
[2] QBO e GLAAM
[3] Precipitazioni sul nordest brasiliano
[4] Precipitazioni e OLR nella regione del Sahel
[5] AMO e PDO
[Premessa] Ho scelto Lugano come stazione di riferimento (dati Meteosvizzera dal 1864) e ho preso in considerazione la somma dei 2 mesi, considerando gli anni nei quali il surplus è stato significativo (>= al 50 % in più della media 1901-1990).
Ovviamente le Rianalisi NCEP prendono in considerazione solo gli ultimi 60 anni, tranne le SSTA (estese fino a metà del XIX secolo).
Affinchè si abbia un surplus di piogge sulla regione analizzata, anche in settembre e ottobre occorrono alcuni prerequisiti: forte avvezione di correnti caldo-umide da SSW, possibili soprattutto tramite bassa pressione sull'EU CW e bassi GPT giusto a ovest delle Alpi.
Le prime due carte mostrano la distribuzione barica media in S e O degli anni con forte quantitativo di piogge.
SLPA di settembre e ottobre in anni con forte surplus precipitativo a Lugano
Si nota la tipica configurazione con bassa pressione fra EU occidentale e centrale e HP su Scandinavia / NAOdeb- /AO-.
GPH500hPa di settembre e ottobre in anni con forte surplus precipitativo a Lugano
In quest'ultimo caso (GPH a 500 hPa) si nota sull'emisfero nord una tipica disposizione dei geopotenziali fortemente ondulata (4-wave pattern), con possente saccatura ciclonica fra medio Nordatlantico ed Europa occidentale e "ponte" di HP fra Groenlandia, Scandinavia e Russia europea / NAO- / AO-.
[1] Vediamo allora (a) di estendere il campione di anni fino alla seconda metà del XIX secolo e (b) di considerare il primo parametro teleconnettivo: quello relativo alle SSTA (lag 0).
(a) ecco la carta delle SLPA dei 20 casi di grosso surplus pluvio a Lugano in settembre e ottobre, plottata dal sito delle rianalisi storiche HadSLP2 risalenti fino al 1850 (anomalie, in questo caso, riferite alla media 1950-1979, mentre nelle canoniche Rianalisi NCEP la media di riferimento è la 1968-1996):
(b) Se plotto le SSTA globali dei 20 esempi scelti, ecco cosa appare:
Si nota la generale prevalenza delle SSTA- (ma la media di riferimento è molto più recente e in questo caso ci sono ben 12 casi su 20 antecedenti il 1950).
Spiccano cmq:
>SSTA- nell'oceano Indiano;
>SSTA+ sulla parte nord del NATL;
>SSTA- al largo delle coste europee, soprattutto della penisola iberica (caratteristica che si nota meglio nello zoom sul NATL della carta seguente);
>Difficile fare deduzioni sulla situazione del Pacifico (parrebbe dominare una leggera Nina, ma con deboli SSTA+ in zona Nino4.
Se riduciamo il campione agli ultimi 8 casi (post -1950), ecco che appare in tutta la sua magniloquenza cnhe il fenomeno del Nino. C'è in effetti da aspettarci un surplus pluviometrico sul Mediterraneo occidentale e sulle regioni adiacenti (Alpi occidentali comprese) durante gli autunni nei quali il Nino emerge e si rafforza, principalmente se nel contempo si hanno SSTA- al largo della penisola iberica ( o perlomeno SSTA non +).
Correlazione fra precipitazioni sul Mediterraneo centro-occidentale in autunno (SON) e SSTA (da Mariotti et al., 2002)
Un occhio ora alle attuali SSTA:
Vediamo:
>una debole nina sembra emergere, anche se parecchi indicatori (in primis l'indice SO) ancora non ne sostengono la progressione (vedi ad es.
http://www.cdc.noaa.gov/people/klaus...MEI/#anomalies
http://www.longpaddock.qld.gov.au/Se...dex/index.html
>palesi SSTA- sul NATL al largo della penisola iberica (conseguenza della particolare configurazione barica che ha dominato la scena estiva euro-atlantica) e SSTA+ più a nord.
[2] Indice QBO (ormai in piena fase orientale) e indice GLAAM (pure negativo). Rimando qui alla brillante analisi effettuata nel pre-td invernale da parte di quel geniaccio di Blizzard...
http://forum.meteonetwork.it/showthread.php?t=60592
Riporto cmq le carte di correlazione di entrambi gli indici per il mese di settembre (quasi sovrapponibili in area europea considerando l'ultimo tentennio!):
Correlazione fra QBO e GPH500hPa a settembre (periodo 1980-2006)
Correlazione fra GLAAM e GPH500hPa a settembre (periodo 1980-2006)
--> Essendo QBO e GLAAM attualemnte negativi, l'indicazione per settembre nel complesso è per bassi geopotenziali sull'Europa.
Nel mio prossimo intervento analizzerò altri indicatori, per poi giungere ad una parziale conclusione finale.
To be continued.....
![]()
Ultima modifica di steph; 30/08/2007 alle 10:07
~~~ Always looking at the sky~~~
Voglia di rivincita anche per l'autunno....ottimo Stefano, ottimo. Aspetto le conclusioni, anche se qualche idea ce l'ho. Ad ogni modo un altro ottimo thread!!![]()
[CENTER]--> Marco <--
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[B] Don't panic. But if you panic, be the first.
[/B]
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Che idee hai sull'autunno,Blizzard?Come pensi che possa essere?
Io non lo vedo molto bene soprattutto in vista della configurazione barica prevista per i prossimi giorni:anticiclone sull'europa Occidentale e nordoccidentale,saccature artiche sui Balcani,venti da nordest sull'Italia.
Siccome è una situazione nuova questa,appena iniziata,e sappiamo che il tempo quando prende una certa piega è capace di seguirla per mesi,credo che una situazione così potrebbe durare ancora un bel po' di tempo...naturalmente essa porterebbe comunque delle piogge sulle regioni più assetate d'Italia,cioè le medie adriatiche e il sud,qualcosa magari anche qui in Emilia-Romagna,ma per il nordovest non la vedo molto bene...poi è solo una mia impressione magari posso anche sbagliarmi!![]()
«L'Italia va avanti perché ci sono i fessi. I fessi lavorano, pagano, crepano. Chi fa la figura di mandare avanti l'Italia sono i furbi, che non fanno nulla, spendono e se la godono» (Giuseppe Prezzolini, 1921)
Ciao corregionale!![]()
Ho già espresso diversi pareri nel mio thread e in quello di Andrea (4ecast).
In sintesi, credo ad un autunno connotato da frequenti azioni di blocco, principalmente disposte secondo lo schema del prossimo affondo (da te perfettamente descritto), in alternanza a qualche onda subtropicale tra un peggioramento e l'altro, con direttrice principale W-Europa.
Zonalità blanda, o quasi del tutto assente, e largo ai cut-off, almeno nella prima parte della stagione. Possibile qualche sventagliata fredda già a partire da Novembre, ma è ancora presto per entrare nei dettagli.
Per il resto mi fido ciecamente delle conclusioni che tirerà Stefano in questo thread.
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Un aggiornamento / complemento direttamente da un altro TD: è inerente la presunta correlazione fra Bazilian Rainfall e anomalie bariche euro-atlantiche in autunno (fattore [3])
Nella ricerca di predittori in grado di prevedere l'avvento o meno di questo pattern foriero di precipitazioni sul NW in autunno, sono incappato in 2 analisi.
> nella prima, ho trovato un'interessante correlazione fra le anomalie precipitative di luglio e agosto in una specifica regione del nordest brasiliano ("Northeast Brazilian Rainfall Index", dato dalle anomalie di 2 stazioni, Fortaleza e Quixeramobin, situate grossomodo fra i 3 ei 5 gradi S e attorno a 39 gradi W, vedi carta) e la disposizione barica di settembre e ottobre (lag 2) sullo scacchiere euro-atlantico.
Precipitazioni medie annue sul Sudamerica settentrionale e localizzazione delle 2 stazioni (F e Q):
Ecco la correlazione (1970-2000) plotatta dal sito delle Rianalisi NCEP:
Molto simile (e inversa) alla carta che rappresenta la SLPA dei 20 esempi di eccedenza precipitativa postata prima, e abbastanza simile anche al pattern EAWR!.
> nella seconda, invece, si fa riferimento al fatto che le anomalie di precipitazioni in un'altra regione del nordest brasiliano (un po' più a WSW rispetto a prima, vedi cerchio sulla seguente carta) sembrano essere anticorrelate abbastanza bene con il pattern SCAND+ in autunno (SON, lag 0):
Correlazione fra le precipitazioni sudamericane e il pattern SCAND+ in autunno (figura tratta da Blackburn e Hoskins, 2001):
In entrambi i casi, credo che la spiegazione fisica dietro queste correlazioni sia da ricercare nell'aumentata o diminuita convezione e relativa convergenza in bassa troposfera con effetto di una rafforzata o ridotta divergenza orizzontale nell'alta troposfera, a sua volta associata a rafforzata o ridotta sorgente di vorticità e conseguente forte o debole propagazione delle Rossby waves verso nordest.
Vediamo allora come si presenta la situazione quest'anno:
Sembrerebbe evidente un deficit di pioggia nella zona interessata. Vediamo uno zoom:
che ci conferma l'anomalia.
Che conclusioni trarre?
Direi questo: che il deficit precipitativo estivo sul nordest brasiliano nella regione delle 2 stazioni citate potrebbe indurre un calo barico fra UK e Mare del Nord (simile al pattern EAWR-) nei prox. 2 mesi. Se poi il deficit precipitativo dovesse persistere pure in autunno ed estendersi verso ovest-sudovest, a seguire non escluderei (circolazione generale e altri parametri permettendo) una rimonta barica sulla Scandinavia (SCAND+).
~~~ Always looking at the sky~~~
Prima di completare l'analisi degli indici AMO e PDO, torniamo velocemente sulle SSTA nordatlantiche (fattore [1]).
Abbiamo visto la disposizione delle SSTA durante i mesi autunnali di settembre e ottobre (lag 0) caratterizzati da cospicue precipitazioni su EU CW e pianure sudalpine centro-occidentali.
Vediamo di plottare le SSTA del periodo agosto-settembre (lag-1), per vedere se sussiste qualche possibilità predittiva e qualche eventuale paragone con quest'anno o meno.
SSTA di agosto e settembre negli anni caratterizzati da cospicue precipitazioni a Lugano a settembre e ottobre
SSTA di settembre e ottobre negli anni caratterizzati da cospicue precipitazioni a Lugano a settembre e ottobre
Vediamo come ci sia persistenza di SSTA+ sulla parte più NW del NATL (a ridosso della costa groenlandese), mentre le SSTA- tendano a sostare più a sud e a spostarsi dalla zona a sudest di Terranova (ma con un'estensione verso est) a fine estate, verso le coste europee e in particolari iberiche in autunno. Costanti SSTA-, inoltre, nel Golfo della Guinea.
In sè non sorprende il fatto di trovare, circa 1 mese prima, SSTA- in zona RM: sappiamo che questa caratteristica tende a favorire risalite bariche a latitudini settentrionali (Groenlandia-Islanda-Mar di Norvegia) e viceversa cadute bariche piÙ a sud, fra oceano ed entroterra europeo, anche se questo influsso pare più forte ad inizio (ND) e a fine (FM) inverno.
Cmq SSTA+ (SSTA-) sul nordovest del NATL e SSTA- (SSTA+) sul sudest tendono ad indurre ridotta (rafforzata) zonalità sullo scacchiere euro-atlantico. Ridotta (rafforzata) zonalità può portare a maggiori (minori) scambi meridiani e quindi maggior (minor) propensione ad anomalie pluviometriche sulla regione in esame.
Vediamo allora come si presenta la situazione relativa alle SSTA di quest'anno:
SSTA in agosto:
SSTA ad inizio settembre:
La situazione non è chiarissima in zona RM (SSTA- ma un po' più a sud) sia ad agosto che ad inizio settembre.
Spiccano le SSTA+ sul nordovest del NATL attorno alla Groenlandia e la progressiva estensione delle SSTA- sull'est del NATL. Situazione, quest'ultima, che, se persisterà pure in inverno, potrebbe anche favorire l'avvento di una prolungata fase del pattern EA- (ma ne riparleremo senz'altro).
In area extra-atlantica spicca, ovviamente, la (per ora) debole Nina in fase di estensione.
Molto interessante il fatto che, negli ultimi 10 anni caratterizzati da AMO+, solo in altre 2 occasioni si sono avute SSTA- sulla parte orientale del NATL (grossomodo fra i 30 e i 45 gradi N e fra 30 e 10 gradi W): nelle estati del 2000 e del 2002.
In entrambi i casi, gli autunni seguenti furono assai interessanti dal punto di vista pluviometrico sul NW: il 2000 sappiamo bene com'è andata, nel 2002 si ebbe un novembre da record, ma pure prima (agosto-settembre) le precipitazioni non mancarono.
Nel prossimo intervento concluderò parlando di AMO (già accennata qui) e PDO.
To be continued.....
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~~~ Always looking at the sky~~~
Stazione meteo Sacrofano (Roma)http://nuovosalario.altervista.org/C...antage_Pro.htm
Paolo, www.centrometeoitaliano.it
Spettacolo puro: grazie a voi sto almeno iniziando a leggere certe cose con un pizzico in piu' di cognizione di causa !
Dirvi grazie e' forse fin troppo riduttivo !
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Bene vedo che le conclusioni (anche se parziali) di Steph collimano con quelli di Blizzard..attendiamo news ragazzi!
ciao
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