Ammettiamo, per assurdo, che per una determinata (e non tanto estesa) zona montuosa del globo, i dati ufficiali parlino per il 2007 di una estate "tremenda", una delle 4 o 5 estati più calde della storia da quando esistono le stazioni meteo, ossia da più di 100 anni.

Ammettiamo che, contemporanemente, un "montanaro" di quei posti ti faccia al contrario notare che, come rararamente capita, proprio in quei luoghi questa estate sia rimasta a fine settembre ancora "neve invernale a quota alberi" nonostante, oltretutto, un accumulo primaverile nettamente al di sotto della media storica.

Insomma, due situazioni assolutamente "incompatibili".



Oppure, ammettiamo per assurdo che i dati ufficiali parlino per un'altra zona del globo di una estate altrettanto "tremenda", anche qui una delle 4 o 5 più calde di sempre o giù di lì, ma che contemporaneamente, che so, gli agricoltori di quella zona affermino il contrario sulla base delle loro colture, e che contemporaneamente i "pronto soccorso" degli ospedali di quella zona tirino un sospirone di sollievo a fine estate poichè "per fortuna quest'estate è stata fresca, e si sono dimezzati i ricoveri per caldo rispetto alla media", e che magari il gestore della rete di distribuzione elettrica di quella zona a fine stagione rilasci un comunicato ufficiale nel quale si rallegra dei ridotti consumi di quest'estate "causa meno caldo della media=climatizzatori spenti", ma inviti a tenere alta la guardia perchè "non saremo sempre così fortunati, il grande caldo tornerà probabilmente già dalla prossima estate", e via così.



Come comportarsi in casi simili?