Quando mai ne hanno presa una ste stagionali di m...a?
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
Difficilmente potrebbero beccare a 3 mesi se non sappiamo che tempo farà tra 10 giorni.
Il punto è prenderle per quello che sono, una buona volta, il che è complicatissimo però, o almeno sembra. Negli anni '40-'50 ci saranno stati dei modelli primitivi che non ne beccavano una a pochissimi giorni. Poi da quelli sono nati i modelli successivi e poi quelli odierni, dai quali nasceranno gli stupendi modelli di domani...
C'è da dire che quei modelli primitivi non erano appannaggio delle masse, ma dei soli addetti ai lavori, e non poteva essere altrimenti per l'epoca. Oggi che la massa avrebbe molti più strumenti per seguire l'evoluzione della scienza quasi in diretta se ne fa spreco. Così finisce che si sparino numeri e commenti a caso in televisione o sui giornali, per i profani totali, e persino su un forum meteo, in cui una minima capacità di discernimento potrebbe/dovrebbe esserci, si finisce col leggere parole piccate e oltremodo risentite (N.B. parlo a tutti, me compreso, non è rivolta solo a te Articorusso, come potrebbe erroneamente sembrare) verso ciò che è la base, considerando il complesso dei mezzi e degli studi attuali, della futura e straordinaria conoscenza di cui disporremo, anzichè elogi e apprezzamenti per gli sforzi che la scienza, nel suo incedere, produce.
E' chiaro, bisogna dirlo, che il peccato originale è un po' di tutti. Di chi fruisce e di chi dispensa (dell'addetto ai lavori o dell'esperto amatoriale quando pretendono troppo o cedono a facili lusinghe, del profano davanti alla tv e del meteoappassionato sul forum quando peccano, ciascuno in diversa misura, di pressapochismo e superficialità). Nella civiltà dell'informazione e della potenziale partecipazione attiva e cognitiva di massa, pare che qualcosa si inceppi, e che si corrompano inevitabilmente un po' tutti (e non solo in ambito meteorologico...).
Finisce così che in quei colori di quella mappa anzichè uno scenario di conoscenza, di dedizione e comprensione della specie umana tutta, che si dispiega da anni e che produrrà poi futuri ulteriori miracoli, si va a vedere quello che sarà il fallimento o il successo di quegli stessi colori nel predire qualche nevicata o un bel periodo sotto norma, tra tre mesi, a casa propria, o al limite entro un raggio di qualche misero migliaio di km.
Ciao
I modelli fanno e disfanno. I santoni del web cianciano.
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Always looking at the sky
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Vede retro!
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