Le ultime elaborazioni modellistiche propongono tra il 25 e il 26 precipitazioni abbondanti sulle regioni settentrionali e sulle centrali tirreniche.

La famosa goccia fredda italo-mediterranea responsabile delle piogge alluvionali siciliane e di forti piogge su buona parte del centro e del sud, compresa la neve fuori stagione sull’Appennino, sta come previsto traslando verso ovest. Questo movimento in retrogressione (cioè in opposizione al normale flusso zonale delle medie latitudini) è comunque estremamente lento ed in grado di approfondire un minimo al suolo che si andrà a collocare, nelle sua fase più produttiva, nel centro del Mediterraneo, appena ad ovest della Corsica. Sarà però un minimo molto esteso, collegato al minimo in quota ancora in modesta baroclinicità (asimmetria).

Come si può vedere dalla carta riportata,
i venti in quota (le correnti guida delle nubi tra i 3000 e i 5000 metri) saranno disposti da sud-ovest, nella parte ascendente della goccia fredda e quindi in quella più ciclogenetica e caratterizzata da forti correnti ascensionali (Velocità Verticali negative). Tali direzioni dei venti in quota è qui rappresentata dalle linee tratteggiate gialle.

Inoltre al suolo avremo il solito balletto dei venti intorno al minimo.
Nell’area tirrenica i venti saranno di Libeccio, estremamente umidi e quindi pronti a scaricare tale carico di pioggia contro le coste toscane e laziali. Discorso simile varrà anche in parte per la Sardegna.

Nell’area adriatica invece le correnti saranno sciroccali, e quindi le piogge saranno intense su tutta l’area del nord-Adriatico, dal Veneto all’Emilia e Romagna. Da sottolineare poi come in pianura padano-veneta si avranno venti sia di scirocco che di bora, quest’ultima soprattutto sul Friuli. Comunque la direzione mediamente orientale dei venti al suolo in correlazione con la direzione sud-occidentale delle correnti a vorticità positiva in quota potrebbe provocare piogge anche molto abbondanti sulle aree del nord pianeggianti, compreso il nord-ovest e la Liguria.

Insomma, che sia la volta buona per avere finalmente un peggioramento di chiaro stampo autunnale anche sulle regioni settentrionali e sulla Toscana?