Appena letto su Tgcom.
Che ne pensate?
Oggi ho mal di pioggia
Aumentano i fanatici del "che tempo fa"
Cielo grigio, pioggia e poca luce. Al mal d'autunno non si scappa. E guai aumentano se le giornate corte e buie arrivano nel weekend. In questi casi, infatti, si assiste "a una caduta a picco dell'eccitamento medio, che serve a tenere in piedi il nostro sistema nervoso. Perché allora lo stress 'buono', che ci ha fatto andare avanti nel resto della settimana, crolla, lasciandoci tristi, senza energia, svogliati e anedonici, cioè incapaci di provare piacere a compiere anche le più semplici attività quotidiane.
A delineare il quadro dei malati d'autunno lo psichiatra dell'università Gabriele D'Annunzio di Chieti Massimo Di Giannantonio. "Si tratta di quelli che in letteratura scientifica si chiamano Seasonal Disorders. Disturbi psichiatrici di cui soffre chi è vulnerabile ai mutamenti atmosferici e climatici". Con proporzioni che, nel Nord Europa "sono tre volte maggiori rispetto ai Paesi mediterranei.
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Lo psichiatra rivela che quella che banalmente si definisce meteoropatia, in realtà ha basi biologiche. "In termini neurologici, infatti, la vulnerabilità ai cambiamenti climatici si spiega con il mutamento dei nostri parametri basici, insomma dei bioritmi. Il più conosciuto dei quali è quello sonno/veglia. La depressione si innesca in questo meccanismo perché con la minore quantità di luce, tipica delle giornate invernali o di quelle con maltempo, diminuisce anche la 'cascata' di stimolazione neurologica che attiva il nostro sistema nervoso".
La cosa è tanto seria che gli psichiatri hanno messo a punto vere e proprie terapie per questi pazienti: fra cui la elioterapia. "I depressi da mutamenti climatici vengono curati con una interruzione del ritmo sonno/veglia grazie a stanze inondate di luce continua, dove si fanno entrare i malati per tenerli svegli". Questo 'bombardamento' di luce e la diminuzione del tempo da dedicare al sonno determina "un aumento della serotonina e della noradrenalina, due importanti neurotrasmettitori che abbattono il tono depressivo".
Sono 120mila circa gli italiani colpiti dalla 'sindrome da cielo grigio', depressione e disturbi dell'umore causati dai cambiamenti climatici e favoriti dalla diminuzione della luce naturale. E fra loro si diffonde la meteo-mania, una 'febbre' che ormai contagia anche l'Italia. Con l'avvento dei canali dedicati, sulla scia di Weather Channel negli Usa, e di siti Internet specializzati che registrano milioni di contatti, la passione per la meteorologia, o semplicemente la curiosità di sapere "che tempo farà", rischia di trasformarsi in ossessione.
La meteomania "è una forma di dipendenza patologica", spiega Di Giannatonio, "che trova terreno fertile nella vulnerabilità e nell'equilibrio psichico precario di quanti soffrono di sindrome affettiva stagionale, un insieme di disturbi che dipendono dai cambiamenti meteorologici.
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"Chi soffre di questa patologia stagionale, ben il 2% di quel 10% di popolazione colpita da depressione e sindromi distimiche, ricorre "immediatamente ad antidepressivi, ansiolitici e farmaci per stabilizzare l'umore, di cui ha sempre con sè una 'discreta' scorta; si attacca morbosamente al partner o ad un'altra figura affettiva di riferimento, che diventa una vera e propria protesi psichica. E si rifugia nelle previsioni meteo". Le persone con 'sindrome da cielo grigio' "vivono attaccate ai canali satellitari o a Internet per aggiornamenti in tempo reale. "E senza notizie dettagliate sul tempo non escono di casa".
Per Stefano Pallanti, psichiatra italiano volato negli Usa per dirigere il Centro sui disturbi psichiatrici del Mount Sinai Hospital di New York, "la meteo-mania nasce da un bisogno atavico dell'uomo: poter controllare il tempo". Un bisogno scritto nel nostro Dna, che oggi può apparentemente essere subito soddisfatto grazie alla tecnologia.
"Internet ha complicato le cose", prosegue Pallanti, "facendo esplodere il fenomeno. Prima, infatti, le fonti di informazione erano più rare e ben cadenzate. Oggi la Rete regala notizie 24 ore su 24, ed è una vera calamita per i meteo-maniaci. Grazie al web hanno un accesso continuo alle informazioni e cosi' pensano di controllare gli eventi. Un temporale o una nevicata rappresentano un imprevisto di fronte al quale non si vogliono far trovare impreparati. E si affidano alla tecnologia".
"Non a caso", conclude lo psichiatra", "sono soprattutto i giovani i 'drogati' di previsioni meteo". Ecco che 'scatta' la doppia dipendenza, da Internet e dal meteo. Con effetti sull'umore: insonnia, stanchezza, apatia, difficoltà di concentrazione, agorafobia, nervosismo possono accompagnarsi al cambio repentino delle temperature, ad un acquazzone non previsto o a una nevicata sfumata.
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Io un po' mi ci vedo. Specie riguardo al nervosismo per una nevicata od un temporale mancato.
Come se fosse antani...
always looking at the sky
''E' nei ritagli ormai del tempo che penso a quando tu eri qui''
Vasco.
come se uno facesse il Pesto con l'Edera...
(Claudioricci, lunedi' 8 gennaio 2007)
si dai perchè non scrivere anche su tutti i forum "LA METEO UCCIDE" oppure "LA METEO DANNEGGIA TE E CHI TI STA INTORNO, NON INIZIARE" ma c'è l'hanno con della gente che ha la passione per madre natura????? molto meglio di tante altre passioni che ci vogliono inculcare loro.... sinceramente se si parla di persone che ne risentono nel fisico e nell'umore ok ma.... NON SI PUO GENERALIZZARE IN QUESTO MODO è una VERGOGNA!!!! scusate per lo sfogo ma mi sembra una minaccia bella e buona ad un qualcosa che non ha niente di malvagio... anzi è la Passione (soprattutto d'inverno) che più mi regala gioie (e dolori a volte^^)
Secondo me uno malato di meteo è colui che gioisce per una giornata di pioggia, una nevicata, o un giorno di fhon, anzi, per una settimana di sole di pioggia o di neve. Una settimana di caldo, o di freddo.
quanto è bello vedere una giornata limpida o il rapido aumento delle nubi....
Uno malato di meteo e contento per ogni aspetto che la meteo regala.
io non mi ci vedo sopra, proprio no
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Marzio
Interessante, mi sembra che in certe cose scritte molti di noi possano riconoscersi: quello che non condivido è l'associare la passione per la meteorologia alla dipendenza, mi sembra che il nostro sia un sano passatempo e dubito che perfino i più "estremisti" di noi (mi ci metto dentro) abbiano sintomi come quelli descritti in questo articolo.
Dammi la biondina della foto che le faccio tornare il sorriso....![]()
Anno 1830. A stento può credersi quanto incostante sia stata la stagione invernale, poichè dal novembre alla metà di febbraio corrente non si sono vedute due godibili giornate consecutive, mentre le nevi sono state replicatissime e magiori di quelle del 1790 e dei freddi del 1813 e 1814.
secondo loro io sarei da ricovero
mi piace sta frase
Internet ha complicato le cose", prosegue Pallanti, "facendo esplodere il fenomeno. Prima, infatti, le fonti di informazione erano più rare e ben cadenzate. Oggi la Rete regala notizie 24 ore su 24, ed è una vera calamita per i meteo-maniaci. Grazie al web hanno un accesso continuo alle informazioni e cosi' pensano di controllare gli eventi. Un temporale o una nevicata rappresentano un imprevisto di fronte al quale non si vogliono far trovare impreparati. E si affidano alla tecnologia".
"Non a caso", conclude lo psichiatra", "sono soprattutto i giovani i 'drogati' di previsioni meteo". Ecco che 'scatta' la doppia dipendenza, da Internet e dal meteo. Con effetti sull'umore: insonnia, stanchezza, apatia, difficoltà di concentrazione, agorafobia, nervosismo possono accompagnarsi al cambio repentino delle temperature, ad un acquazzone non previsto o a una nevicata sfumata.
Tecnico Meteorologo certificato (WMO 1083 – registro DEKRA DTC-TMT-001-17 secondo UNI CEI EN ISO/IEC 17024:2012). www.meteoravanel.it (webcam realtime e dati meteo da oltre 15 punti di osservazione e monitoraggio a Vittorio Veneto e dintorni).
Ma per piacere.... io mi sento preso per il c**o da certe affermazioni, questi non sanno neanche cosa vuol dire seguire la meteo perche' si ama la natura e i moltepici aspetti che essa può regalarci....
Per me è spazzatura!!
Bisogno di controllare il tempo? ma che dicono ormai pur di parlare.
depressi???
non è forse che ci hanno inculcato dei ritmi pazzeschi e invece il nostro corpo (per fortuna almeno quello) è ancora legato ai "vecchi" bioritmi e quindi ci "dice" di rallentare quando anche la Natura rallenta?
un consiglio a tutti i "malati": ascoltiamoci di più e gioiamo per ogni piccolo o grande regalo di madre natura, che sia un bel giorno di sole o di pioggia o di neve, ecc.; osserviamo quello che c'è di bello intorno, troveremo qualcosa di bello anche in noi.
occhio ragazzi, non confondiamo troppo le cose.
loro si riferivano ai malati veri, quelli che stanno sì attaccati al monitor x seguire l'evoluzione del tempo, ma non x passione bensì x paura di essere colti dai fenomeni a loro insaputa! lo fanno x prepararsi ad affrontarli psicologicamente e fisicamente.
noi lo facciamo x amore, faremmo di tutto x non perderci una nevicata o una bella supercella, ma x il piacere di osservare tali eventi e goderceli fino all'ultimo secondo, non x ossessione.
forse i veri malati siamo noi![]()
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