Confesso che nutro una certa perplessità nel vedere l’evoluzione per i prossimi 10 giorni, perchè si prospetterebbe un radicale cambiamento della circolazione su tutta l’Europa e sul Mediterraneo. Le proiezioni di stamattina ci mettono davanti un dubbio amletico: è un fuoco di paglia o veramente siamo di fronte ad un terremoto della circolazione atmosferica? Non credo, infatti, che capiti spesso assistere, in circa 24 ore, ad una rimonta anticiclonica del genere ad ovest del continente i cui massimi raggiungono, in un baleno, i 1050 hPa.

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Il dubbio nasce dal fatto che gli spaghi di Londra lascerebbero intravedere una ripresa dei geopotenziali in area atlantica ben più “morbida” e prolungata nel tempo: a parte il repentino incremento tra il 5 ed il 6 febbraio, successivamente si nota un campo altopressiorio che, in media, sale di “appena” 10 hPa in 5 giorni, passando dai 1020 ai 1030 hPa. Se fosse veritiero un incremento repentino del calibro descritto sopra, il comportamento delle ENS tra il 10 e l’11 dovrebbe avvicinarsi a quello contrassegnato col numero 1, visto che nessuno spago punta talmente in basso da equilibrare la media stessa per farle assumere un andamento più piatto come si prospetterebbe proprio tra 10 e l’11.

Certo… un aumento della pressione alle alte latitudini sembrerebbe confermata, ma visto che gli sviluppi in area mediterranea sono proporzionali all’intensità di eventuali blocchi, ad oggi la situazione non mi convince più di tanto per un deciso e duraturo affondo di stampo invernale alle nostre latitudini