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    Predefinito Una scodata d'aria fredda ed instabile per lunedì

    Seguiamo qui la prossima perturbazione, quella che sembra possa essere registrata come l'ultima, ma anche la più intensa, di questo scorcio di primavera.
    Da qualche giorno siamo alle prese con un flusso umido e moderatamente instabile in arrivo dall'Atlantico centrale, flusso la cui dinamica è favorita anche dalla persistenza di campi di alta pressione alle alte latitudini, tra l'Islanda e la Scandinavia, fattore questo che favorisce un rallentamento netto del flusso zonale ed una deviazione verso sud fin sulla Spagna della corrente a Getto.
    Come già accennato sono passate diverse perturbazioni, perlopiù moderate, precedute da aria mite ed umida, e seguite da aria leggermente più fresca ed instabile; quella in procinto di attraversare il Mediterraneo e l'Europa centro-occidentali, invece è seguita da aria ben più fredda, specie in quota. La sua origine è polare continentale (poi diventata marittima ed instabilizzatasi in seguito), ma entrando più nel dettaglio si nota che si compone di due flussi differenti: uno di estrazione leggermente più meridionale (Terranova) ed un altro dalla zona dei Grandi Laghi canadesi
    Tale massa d'aria si sta rapidamente spingendo (vedi frecce azzurre nell'immagine satellitare) in direzione dell'Atlantico Portoghese, avvicinando sempre più il debole ramo freddo della perturbazione adesso sulla Spagna.
    Cosa succederà nelle prossime ore? Uno dei due flussi freddi (quello più meridionale) entro la tarda serata raggiungerà il fronte, avvettando vorticità ed innescando la formazione di una piccola onda baroclina (vedi mappa 1) appena ad ovest di Gibilterra; nel frattempo l'altra linea di instabilità attraverserà tutto il Portogallo. Un'altra linea invece, più ad ovest, chiuderà i rubinetti, introducendo aria debolmente instabile, ma meno fredda.
    Domani nel primo pomeriggio l'onda baroclina, in risalita verso Barcellona ed Alicante, inizierà ad amplificarsi, accogliendo l'aria estremamente instabile e fredda in quota che segue la linea ormai su Gibilterra; l'altro fronte d'instabilità invece arriverà sulla Francia occidentale, a decorare un ricciolo di nubi probabilmente spettacolare. Prime piogge sull'estremo nord-ovest italiano.
    Domani in tarda serata la violenta irruzione a seguito della linea di instabilità da Gibilterra avrà portato ad una rotazione molto evidente del fronte freddo a sud del Golfo del Leone, aiutata anche dall'orografia tra Pirenei e Massiccio Centrale (ingresso da Carcassonne insomma); intanto l'rruzione sarà così rapida che l'aria fredda in quota tenterà di sopravanzare quella al suolo, generando un'altra linea di instabilità INIZIALMENTE molto intensa, stavolta a precedere il fronte, sul Tirreno centrale.
    Lunedì a metà giornata il fronte freddo avrà giù attraversato quasi tutto il territorio italiano del centro-nord, mentre la linea prefrontale tenderà ad indebolirsi; intanto la violenta accelerazione dell'aria fredda tra Carcassonne e la Corsica avrà portato alla formazione di un'occlusione evidente sul nord-Italia (una sorta di frontogenesi dovuta ad un netto shear del vento tra il flusso velocissimo sul nord Mediterraneo e quello molto più lento sulle Alpi ed appena più a nord). Primi refoli di aria fresca ed instabile dalla Valle del Rodano, con formazione di alcuni cumulonembi post-frontali sul Mar Ligure.
    Lunedì in tarda serata la perturbazione avrà abbandonato quasi tutta l'Italia, insistendo con uno stretto ricciolo di nubi su parte del nord, con un flusso di aria fresca ed instabile sul Mar Ligure (dal Rodano) e con un po' di instabilità anche sul medio Tirreno (la vecchia linea di chiusura del flusso freddo, che ormai avrà fatto una bella rotazione attorno al minimo di pressione).
    Per il seguito ci riaggiorniamo, anche se pare che perlomeno su parte delle regioni tirreniche ed al nord il tempo possa rimanere instabile ancora per 18-24 ore
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    Ultima modifica di Lorenzo Catania; 19/04/2008 alle 14:51
    "La meteorologia è una scienza inesatta, che elabora dati incompleti, con metodi discutibili per fornire previsioni inaffidabili" (A. Baroni)

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